DON GHERARDO GAMBELLI SARÀ IL NUOVO ARCIVESCOVO DI FIRENZE
«Ho percepito una chiamata di Dio a rendermi ancora più disponibile per sdebitarmi del dono immenso del Vangelo»
È GIUSTO INFORMARE
DON GHERARDO GAMBELLI SARÀ IL NUOVO ARCIVESCOVO DI FIRENZE
Il Papa nomina monsignor Gherardo Gambelli, arcivescovo di Firenze
Il presule, 54 anni, originario di Viareggio, prende il posto del cardinale Betori
Dal 2011 al 2022 è stato sacerdote fidei donum in Ciad e cappellano nelle carceri
L’arcivescovo uscente lo ha definito
“un uomo delle periferie umane”
Vatican News
La Chiesa fiorentina ha una nuova guida, con alle spalle oltre dieci anni di esperienza missionaria in Africa.
Monsignor Gherardo Gambelli, finora parroco della Madonna della Tosse a Firenze, subentra al 77.enne cardinale Giuseppe Betori, che lo scorso anno aveva presentato al Papa la rinuncia per raggiunti limiti di età e che poco dopo mezzogiorno ha presentato in diretta televisiva su una rete toscana il futuro presule, che sarà ordinato arcivescovo il 24 giugno.
Undici anni in Ciad
Nativo di Viareggio, 54 anni, monsignor Gambelli è diventato sacerdote nel 1996 a Firenze. Oltre a vari incarichi in arcidiocesi ha conseguito la licenza in Teologia Biblica alla Gregoriana e un dottorato alla Facoltà Teologica dell’Italia Centrale. Nel 2011 ha chiesto di partire per il Ciad come sacerdote fidei donum, svolgendo fino al 2022 il ministero di parroco alla Sainte Joséphine Bakhita nell’arcidiocesi di N’Djaména e di responsabile della pastorale vocazionale, facendo esperienza fra l’altro come cappellano del carcere di N’Djaména e analogamente anche presso il carcere nel Vicariato Apostolico di Mongo.
“Uomo delle periferie”
“Un uomo delle periferie umane, geografiche ed esistenziali”, ha definito il cardinale Betori il nuovo arcivescovo, che ha ringraziato il Papa affermando di voler servire la Chiesa di Firenze e “sdebitarsi dell’enorme dono del Vangelo”. Gli anni trascorsi in Africa, ha soggiunto, gli hanno “confermato” che il miglior modo di valorizzare i doni ricevuti è quello di “condividerli”.
Il presidente del consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo :
Papa Francesco ha scelto il successore del Cardinale Betori: don Gherardo Gambelli sarà, dal 24 giugno, il nuovo arcivescovo di Firenze. Da parroco della chiesa della Madonna della Tosse e cappellano del carcere di Sollicciano, dopo dodici anni trascorsi come missionario in Ciad, nel cuore dell’Africa, sarà dunque un sacerdote “di frontiera” a guidare la chiesa fiorentina. Il Cardinale Betori lo ha definito ‘un prete di periferia’
Faccio i miei auguri a don Gherardo Gambelli e vorrei ringraziare Sua eminenza Betori per il lavoro portato avanti in questi anni e per le tante occasioni di collaborazione avuto anche con il Consiglio Regionale, dalla sua partecipazione all’ultima Festa della Toscana al progetto realizzato insieme sul dialogo interreligioso a conferma della vocazione di Firenze e della Toscana come esempi virtuosi di convivenza fra le chiese e fra le diverse confessioni.
Sarà ancor più bello ospitarlo domani a Palazzo del Pegaso per la presentazione del libro sui 40 anni di Toscana Oggi, il settimanale delle parrocchie toscane.
Il governatore della regione Toscana EUGENIO GIANI :
Con immensa gratitudine a S.Em. il cardinale Giuseppe Betori per il suo lungo e devoto servizio alla comunità fiorentina, accogliamo con gioia e fiducia il nuovo arcivescovo, don Gherardo Gambelli. Auguriamo a lui, uomo di profonda fede e esperienza missionaria, di portare avanti con zelo il compito di guida pastorale nella nostra amata Firenze. Che il suo ministero sia fonte di ispirazione e unione per tutta la nostra comunità.
Don Gherardo Gambelli è il nuovo arcivescovo di Firenze
Missionario e cappellano del carcere di Sollicciano, 55 anni, Gambelli è stato nominato da Papa Francesco come successore del cardinale Giuseppe Betori, che resta come amministratore apostolico della diocesi
Il missionario diventa arcivescovo. Papa Francesco scioglie la riserva: don Gambelli è l’erede di Betori
Salvo sorprese dell’ultimo momento, la nomina sarà comunicata stamani dal cardinale al clero riunito. Quarantuno anni dopo Piovanelli, un prete fiorentino torna a sedere sulla cattedra di San Zanobi
Firenze, 18 aprile 2024 – Il sito web Silere non possum dà la nomina come già fatta, annunciando don Gherardo Gambelli come nuovo arcivescovo di Firenze. Che la decisione di Papa Francesco, attesa stamani nel palazzo di piazza San Giovanni, sia ormai più che probabile è un dato oggettivo fino da ieri quando sono caduti i dubbi residui sulla possibile nomina di don Valentino Bulgarelli, 55 anni, del clero di Bologna, sottosegretario Cei, fatti salvi colpi di teatro entro mezzogiorno. E così, dopo quasi sedici anni a guida Betori, la Chiesa fiorentina riparte da un parroco fiorentino, che mancava dall’83, anno della nomina ad arcivescovo di monsignor Silvano Piovanelli, prima vicario generale, vescovo ausiliare e poi cardinale, con una lunga parentesi da proposto di Castelfiorentino, paese nel quale don Gherardo, che compirà 55 anni il prossimo 23 giugno, è nato.
Missionario per dodici anni a N’Djamena e Mongo in Ciad, il Paese più povero del continente africano, don Gambelli è ora parroco della Madonna della Tosse, al Ponte Rosso. Rientrato dall’Africa ha preso possesso del nuovo incarico nel settembre scorso, andando a sostituire il novantenne don Giacomo Stinghi, prete coraggio impegnato fino dagli anni ’80 sul fronte della lotta alle tossicodipendenze. Don Gambelli è anche il successore di don Vincenzo Russo come cappellano del carcere di Sollicciano. Un impegno pastorale che lo rende una figura molto apprezzata da Papa Francesco, che parrebbe aver optato a Firenze per una soluzione comparabile alla successione di monsignor Cesare Nosiglia a Torino, con la scelta caduta nel 2022 su don Roberto Repole, all’epoca 55 anni, dopo tre di proroga dell’arcivescovo uscente.
Sulla nomina alla successione del cardinale Giuseppe Betori, due anni dopo la rinuncia, può aver pesato non poco il fatto che don Gherardo sia stato, fra il 2020 e il 2023, vicario apostolico a Mongo per supportare la comunità nella creazione di una vera e propria diocesi. Un’altra sfida importante, durante la sua permanenza in Africa, in una zona a maggioranza musulmana, quella del dialogo interreligioso, che lo ha spinto a collaborare con le iniziative fiorentine legate all’ecumenismo e alla vicinanza con le altre fedi. Tutte caratteristiche che a un Papa, che i cardinali sono andati a prendere alla fine del mondo, non possono che piacere. Difficile dire quando avverrà l’ordinazione ad arcivescovo e il passaggio del pastorale. I tempi di solito si aggirano sui tre mesi.
IL PAPA HA SCELTO IL MISSIONARIO DON GHERARDO GAMBELLI NUOVO ARCIVESCOVO DI FIRENZE
18/04/2024
Biblista, missionario “fidei donum” in Ciad per dodici anni, cappellano del carcere di Sollicciano e parroco della chiesa della Madonna della Tosse.
Ecco chi è il successore del cardinale Betori scelto dal Pontefice per guidare la chiesa fiorentina. Gambelli sarà ordinato vescovo e prenderà possesso della diocesi il 24 giugno prossimo nella festa di San Giovanni Battista
Biblista, missionario in Ciad per dodici anni, cappellano del carcere di Sollicciano e parroco. È l’identikit del nuovo arcivescovo di Firenze, don Gherardo Gambelli, scelto da papa Francesco come successore del cardinale Giuseppe Betori che ha guidato l’arcidiocesi toscana per quasi sedici anni dopo aver ricoperto diversi incarichi di primo piano nella Conferenza episcopale italiana della quale è stato segretario generale dal 2001 al 2008, l’anno dell’ingresso a Firenze.
Gambelli è nato a Viareggio, è stato ordinato sacerdote nel 1996 e compirà 55 anni il prossimo 23 giugno
Nel settembre scorso è rientrato a Firenze dopo dodici anni come missionario fidei donum in Ciad e attualmente è parroco della chiesa fiorentina della Madonna della Tosse, una parrocchia guidata dal 1954 al 2000 da don Angelo Chiaroni, il quale ne fece uno dei centri della sinistra conciliare cattolica e del dialogo ecumenico a Firenze, frequentata da figure come don Lorenzo Milani, padre Ernesto Balducci, padre Benedetto Calati, Mario Gozzini e Luciano Martini. A ricordo di alcune figure cittadine una vetrata della chiesa ritrae insieme don Giulio Facibeni, il cardinale Elia dalla Costa e Giorgio La Pira. Dopo la morte di don Chiaroni, la parrocchia è stata affidata a don Giacomo Stinghi, impegnato fin dagli anni Ottanta per il recupero dei tossicodipendenti e Presidente del Centro di Solidarietà di Firenze (CSF), un organismo creato dalla Chiesa fiorentina per la prevenzione, il recupero e l’assistenza di queste persone. Don Gambelli è anche il successore di don Vincenzo Russo come cappellano del carcere di Sollicciano.
«Sono partito la prima volta per il Ciad a settembre 2011»
aveva detto Gambelli in un’intervista al settimanale delle diocesi toscane Toscana Oggi, «rientrando di media una volta all’anno. Ho trascorso sette anni nella diocesi di N’Djamena, capitale del Ciad e nei successivi quattro anni sono stato presso il vicariato apostolico di Mongo, una città nella zona est del Ciad, per supportare la comunità nella creazione di una vera e propria diocesi. Il mio viaggio però comincia nel lontano 2001, in quel periodo ho prestato aiuto nel seminario nazionale, struttura creata negli anni ‘90 dai gesuiti primi missionari in Ciad, consegnato ai preti diocesani ciadiani che però non avevano abbastanza formatori; da lì in poi sono partito a supporto di una parrocchia nella diocesi di N’Djamena per poi trascorrere gli ultimi quattro anni a Mongo, da cui sono tornato definitivamente alla fine dello scorso febbraio. Per me questi 12 anni in Africa sono volati, nonostante l’inizio sia stato un po’ difficile per la diversità di lingua e cultura, sicuramente è stata un’esperienza molto forte. Ma sono stato ripagato dalla gioia di una bella accoglienza, in Africa l’ospite è sacro e quanto più viene da lontano più è sacro»
In Ciad, uno dei paesi più poveri dell’Africa, Gambelli è stato fra il 2020 e il 2023, vicario apostolico a Mongo per supportare la comunità nella creazione di una vera e propria diocesi
Un’altra sfida importante, durante la sua permanenza in Africa, in una zona a maggioranza musulmana, è stata quella del dialogo interreligioso, che lo ha spinto a collaborare con le iniziative fiorentine legate all’ecumenismo
Prima dell’impegno in Africa, don Gambelli è stato vicario parrocchiale della chiesa di Santo Stefano in Pane a Rifredi (1996-2007); poi nel 2000 ha conseguito la Licenza in Teologia Biblica presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma e fino al 2006 è stato amministratore della Parrocchia Sant’Andrea a Cercina. Poi nel 2007 ha conseguito il Dottorato presso la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale ed è stato Parroco in solido moderatore dell’Immacolata e San Martino a Montughi (2007-2011).
La nomina di papa Francesco arriva due anni dopo le dimissioni del cardinale Giuseppe Betori, 77 anni a febbraio scorso, presentate per raggiunti limiti di età e che il Papa aveva accettato prorogandolo donec aliter provideatur, fino, cioè, alla nomina del successore
L’annuncio è stato dato giovedi alle ore 12, in contemporanea con la Sala Stampa Vaticana, nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore dal cardinale Betori che ha fatto sapere che saluterà la diocesi con una celebrazione eucaristica domenica 16 giugno mentre il 24 giugno, festa di San Giovanni Battista, Gambelli sarà ordinato vescovo nel Duomo di Firenze e prenderà ufficialmente possesso della diocesi
L’ultima volta di un prete fiorentino alla guida della diocesi è stato il cardinale Silvano Piovanelli, vescovo dal 1983 al 2001
«La scelta di un prete di Firenze è un segno grande di fiducia del vescovo di Roma nei confronti della nostra diocesi»
ha affermato don Gherardo Gambelli, subito dopo l’annuncio della sua nomina
«Ho percepito una chiamata di Dio a rendermi ancora più disponibile per sdebitarmi del dono immenso del Vangelo»
Gambelli ha ringraziato l’arcivescovo uscente, il cardinale Giuseppe Betori, per il suo contributo alla vita della chiesa fiorentina negli ultimi 15 anni, sottolineando che
«la sua decisione di restare a Firenze come vescovo emerito ci riempie di gioia»
#sapevatelo2024