LA SFIDA DEL BIS PER VITO BARDI
L’analisi di Ciro Merlo
Se il corpo elettorale lucano è il giudice della politica regionale, allora il centrodestra con Vito Bardi è alla ricerca della doppia conferma. Regionali lucane 2024: 3 candidati presidente quasi come nel 2019 – dove erano 4 – e scenario dissimile da ogni angolazione d’osservazione. Ai blocchi di partenza, fino alla prima scheda elettorale che verrà scrutinata in Basilicata, tutti alla pari e fermi allo 0%, ma all’ultima scheda, l’equilibrio numerico è un risultato impossibile. Se 5 anni fa l’outsider era il Prof Tramutoli, che di lì a poco si sarebbe fatto soffiare Potenza per 200 voti consegnando il capoluogo alla Lega, a questo turno non considerato come probabile vincitore, il materano Eustachio Follia. Con Volt, Follia ha dal principio avuto chiaro 2 cose: la sconfitta e il non apparentamento con nessuno. Politica non casuale, probabile ripetizione dello schema Tramutoli con, però, obiettivo Città dei Sassi. Centrodestra e centrosinistra: in 5 anni, due coalizioni qualitativamente ed anche in termini percentuali, completamente stravolte. Innanzitutto, l’inedito per la Basilicata: il centrosinistra è uno soltanto. Seppur separati in casa, Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico elettoralmente uniti. Se lo avessero fatto nel 2019, avrebbero vinto le regionali: hanno deciso di farlo a questa tornata, ma, a bocce ferme, stando al più probabile che non, sulla carta l’esito non dovrebbe cambiare. Fatto fuori dalla candidatura a presidente il fondatore di Auxilium Angelo Chiorazzo, i pentastellati che non lo volevano comunque se lo ritrovano in coalizione con la lista Basilicata Casa Comune. Durata una manciata di giorni, invece, la candidatura ufficiale dell’oculista Domenico Lacerenza come presidente della Regione. Non avendo nomi da proporre, anche i grandi rifiutis ono arrivati dall’altro fronte, come quelli degli ex ministri Speranza e Lamorgese, M5S, alla fine, nella corsa a via Verrastro, ha scelto di appoggiare con il Pd, il presidente della Provincia di Matera e sindaco di Montalbano Jonico,Piero Marrese. Due i pezzi persi per strada, finiti dal centrosinistra al centrodestra: Italia Viva e l’ex presidente di Regione Pittella candidato con Azione. Nel centrodestra, dove la Lega scalciava preoccupata dall’ascesa nello Stivale di Fratelli d’Italia, a risolvere la decisione di puntare al bis di Bardi, una sorta di eterogenesi dei fini, ovvero l’inchiesta penale sull’altro aspirante al bis, ma in Sardegna: Christian Solinas. Il puzzle nazionale si è ricomposto, e sul Bardi bis azzerati i dubbi. Dal punto di vista partitico, sarà interessante l’analisi delle percentuali. Nel centrodestra, ruoli ribaltati, rispetto al 2019, tra Lega – allora in testa – e Fratelli d’Italia; mentre nel centrosinistra, da conteggiare, nell’eventualità di un Abruzzo in salsa lucana – lì i pentastellati hanno perso oltre 10 punti percentuali – a quanto ammonterà l’emorragia di voti.
Di Ciro Merlo