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MELFI, BEFFA VALVANO E PD A PICCO

“Botte socialiste nel vicolo”, il tatticismo non paga: quel sorpasso di Bochicchio da Avigliano

Alessia Araneo, è consigliere regionale. La coalizione di centrodestra regge con Bardi oltre il 60% e Fratelli di Italia e Lega, i due partiti in maggioranza che ottengono rispettivamente il 26% i meloniani e quasi il 15% i salviniani, ben aldilà della media regionale in entrambi i casi. Crollo del Pd ed enorme delusione per Valvano. Questi i dati salienti di Melfi città. Partiamo della elezione della Araneo. Era la candidata di punta del Movimento cinquestelle in provincia di Potenza, e nonostante la perdita enorme dei consensi del suo partito, che scendono a livello regionale al 7%, è riuscita ad essere la prima in provincia di Potenza, ottenendo l’elezione: 843 i voti ottenuti a Melfi. Restando in ambito di centro sinistra, Valvano si è visto superare al fotofinish da Bochicchio. Un atroce beffa con il Partito socialista italiano che elegge un suo rappresentante ma che non è il segretario regionale. Eppure Bochicchio e Valvano, partivano praticamente alla pari, dopo i voti ottenuti nelle due città di appartenenza, Melfi ed Avigliano. Nel resto della provincia, Bochicchio ha materializzato il sor- passo. Su scala regionale Bochicchio ha dimostrato di essere più bravo del massimo rappresentante di partito, e sul filo di lana ha bruciato il segretario regionale. Un dato che potrebbe dirla lunga su quanto i socialisti di Basilicata non si siano identificati nel proprio leader e non si sentano rappresentati da Valvano. Ad essere messo davvero male è il Pd melfitano, ridotto a poco più del 4%. Dopo la debacle delle comunali, un’altra magra figura. Un partito, allo stato attuale, quasi in via di eliminazione. Lo avevamo svelato alla vigilia, il piano di non mettere candidati locali, per favorire Valvano e lasciargli una autostrada parata. Una scelta che non ha fornito i frutti sperati e della quale dovranno dare conto a livello regionale i vertici locali, considerando anche che Molinari non è stato eletto per pochi voti e che sulla provincia di Potenza non è scattato il quorum. Se il secondo comune della provincia per numero di elettori, dove risiede il segretario provinciale ed il vice presi- dente provinciale, ottiene solo il 4%, c’è qualcosa che non quadra. A meno che non si ammetta una volta per tutte, come tutti a Melfi vociferano da tempo, che il vero capo del Pd federiciano sia di fatto Valvano. Eppure nonostante i numeri eloquenti, e le sonore sconfitte, nessuno si dimette, e niente cambia. Il centrodestra melfitano ha giocato la sua partita. Bardi dovrà tener conto delle percentuali bulgare di Melfi, dove vola oltre il 60 %. Lega e Fratelli d’Italia, i due partiti, presenti in consiglio comunale, ottengono ottimi risultati, come detto ben al di sopra della media regionale. Eppure non si tratta di partiti di consolidata tradizione a Melfi. Mariangela Giorgio, è la sorpresa melfitana di questa tornata. Superare i mille voti è stata un’impresa. Castaldi con oltre 1.700 preferenze, è stato di gran lunga il più votato in città. Un dato che non va letto con superficialità. Basti pensare che 5 anni fa, a parti invertite era il centro sinistra di Melfi, forza di governo che aveva in campo i due candidati. Pietrantuono nel Psi del sindaco Valvano e Gubelli, ex presidente del consiglio del Partito democratico. In due presero quasi 1500 voti, molti meno di quanti ne ha presi Castaldi da solo.

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