POLICORO, DURO COLPO AL CLAN MITIDIERI
Inchiesta Antimafia su droga ed estorsioni: 14 in carcere. I dettagli dal Procuratore distrettuale Francesco Curcio
Armi, traffico di stupefacenti ed altre attività illecite: duro colpo dell’Antimafia di Potenza al sodalizio criminale Mitidieri, per la Procura di tipo mafioso, operante a Policoro e con legami con i clan della ‘ndrangheta e della Sacra corona unita soprattutto in relazione al rifornimento di stupefacenti ed anche al recupero dei crediti: quattordici persone in carcere, e per 10 il Gip ha disposto l’obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria. Per gli inquirenti, Vincenzo Mitidieri a capo della compagine criminale dedita alla compravendita di consistenti quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo “cocaina”, “eroina’ ed “hashish”, nonché alla coltivazione, trasformazione e commercio della “marijuana”, con una imponente “piazza di spaccio” gestita sul territorio di Policoro (Mt), con un portfolio “clienti’ di circa 100 unità. Nel corso delle indagini iniziate nel 2019 sono stati accertati e documentati i rapporti di forza e i contrasti i sussistenti tra la famiglia “Mitidieri” ed altri gruppi operanti nella fascia Jonico-Metapontina, quali alcuni soggetti legati alla famiglia “Schettino” di Scanzano Jonico e la famiglia “Gialdino” di Policoro. Tra i Mitidieri e i Gialdino i dissidi più pesanti: nessuno dei convolti dalle indagini, però, ne ha fatto riferimento con gli inquirenti. Per il procuratore distrettuale Curcio e per la Pm antimafia Piccininni, elemento significativo: come a dire che lo Stato non doveva intromettersi nella regolazione dei conti tra i clan. Lo spaccio non era l’unica attività criminale dei Mitidieri che puntavano anche ad un maggiore controllo del territorio attraverso la conduzione di attività economiche verosimilmente di copertura. Nel corso delle indagini emersi anche allarmanti episodi di intimidazioni per indurre le vittime a non sporgere denuncia. Inoltre, l’indagine è stata arricchita anche dal contributo delle dichiarazioni etero ed auto accusatorie rese da alcuni collaboratori di giustizia. Criminalità ed emancipazione femminile: gli inquirenti hanno sottolineato come nel clan, Santina Mitidieri ricoprisse l’importante ruolo di contabile