LA SANITÀ IN EMIGRAZIONE
TACCO&SPILLO
Non vogliamo insistere sulle cattive notizie per prenderci dei meriti che non c’interessano e che nemmeno ci consolano perché se va male in Basilicata si perde tutti allo stesso modo, patrioti e beati angelici compresi, ma le evidenze che saltano ancora fuori dal Rapporto BES 2023 dell’Istat sono un pugno forte allo stomaco e nel contempo un monito a non commettere più gli stessi errori, soprattutto nella prospettiva d’una giunta regionale che debba per forza essere migliorativa se non proprio risolutiva delle vecchie questioni. Ora lasciamo stare la nemesi politica che ha saputo punire gli assessori del nulla strombazzato con la loro mancata elezione e che solo il giochino indegno dello scaldapoltrona porterà in Consiglio regionale come diamo valore al lavoro che sta facendo il dg Massimo Mancini per riorganizzare in efficienza ed innovazione la sanità regionale, ma è intollerabile che in questi anni si siano fatte chiacchiere e perfino sorrisetti in accompagnamento indecente proprio sull’emigrazione ospedaliera e che dal report scopriamo essere drammaticamente al 28,4% rispetto al misero 8,3% che c’è in Italia. Canta il rapper Aban:“Chi assapora quel dolore che si chiama emigrazione…”.