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ALSIA: «FRAGOLA LUCANA VERSO L’IGP»

Continua “Porte Aperte Podcast” con l’oro rosso. Il direttore Crescenzi: «Prodotto eccellente per cui abbiamo contribuito al riconoscimento»

Colore rosso chiaro e brillante, sapore dolce fruttato e intenso, polpa consistente, allieta i palati dei consumatori da novembre a maggio. È la Fragola della Basilicata, protagonista del Podcast Al- sia a porte aperte pubblicato sui canali digitali dell’Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura. «Prodotto eccellente e oro rosso della Basilicata – afferma Aniello Crescenzi, direttore dell’Alsia – per il quale l’Agenzia ha contribuito, insieme al Comitato Promotore e al CNR, alla stesura del fascicolo di candidatura per il riconoscimento Igp presso l’Unione Europea. Un lavoro di ricostruzione storica, economica e tecnica sulla presenza della fragola in Basilicata in cui è evidenziato il passaggio dalla tradizione alla produzione. L’avvio della coltura della fragola in Basilicata, infatti, risale al 1961 e avviene a livello sperimentale nei diversi territori indicati dalla tradizione (Vulture, Val d’Agri, Metapontino, Lagonegrese). Anche la provenienza degli addetti alla raccolta la identifica come una coltura che appartiene a gran parte dei lucani, infatti, molti di loro provenivano non solo dalle aree del metapontino, ma anche dall’area Sud della Basilicata, dai comuni di Castelsaraceno, San Chirico Raparo, Roccanova, Castelnuovo Sant’Andrea, Noepoli, Senise, San Giorgio Lucano. Poi le favorevoli condizioni pedo climatiche del Metapontino e la maggiore predisposizione dei suoli alla coltura e l’elevata qualità dei frutti hanno determinato il consolidamento della produzione nei comuni del Metapontino, raggiungendo standard qualitativi elevati grazie alle conoscenze e competenze maturate dagli imprenditori agricoli, ma sempre senza perdere l’identità collettiva di un prodotto culturalmente e tradizionalmente “della Basilicata”». La Fragola della Basilicata è il fiore all’occhiello del comparto ortofrutticolo. Oc- cupa una superficie di coltivazione di 1100 ettari, 10.000 sono i lavoratori impiegati nei comuni dell’areale di coltivazione, 500.000 i quintali di vendita per un fatturato generato di 130 milioni di euro, di cui il 65% commercializzato attraverso il sistema delle Op. Numeri importanti che consolidano il posizionamento della nostra eccellenza sul mercato e che costituiscono il 22% del PIL agricolo. «Grazie alla grande capacità imprenditoriale delle OP – conclude Crescenzi -, oggi la Fragola della Basilicata viene commercializzata in Italia e anche all’estero, principalmente in Germania e Svizzera ed è presente nei maggiori mercati della Gdo dove viene acquistata a costi superiori rispetto alla concorrenza, perché garanzia di qualità e bontà». Dopo la riunione di pubblico accertamento convocata dal Masaf lo scorso 9 aprile 2024, in cui è stato letto e approvato il disciplinare della Fragola della Basilicata Igp, la documentazione verrà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Italiana e trasmessa agli uffici competenti a Bruxelles per ulteriore valutazione prima del riconoscimento ufficiale, generando sul territorio un impatto molto positivo a livello economico, reputazionale e sociale.

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