BARAGIANO, UNA PANCHINA BIANCA PER MAURIZIO
Il 38enne morì sul lavoro. «Obiettivo dell’Amministrazione è diffondere la cultura della sicurezza»
Presso il parco giochi comunale di Baragiano, è stata recentemente inaugurata una “Panchina bianca” dedicata a Maurizio Giordano, «nostro concittadino trentottenne morto a Busseto (Parma) l’ 8 luglio 2023 per un incidente sul lavoro» spiegano dalla Casa comunale.
L’Amministrazione di Baragiano, guidata dal Sindaco Giuseppe Galizia, con una targa ha voluto ricordare così il giovane scomparso tragicamente: «A Maurizio Giordano, in memoria di tutte le vittime del lavoro. Con l’intento di render loro omaggio, affinché se ne riconosca il valore, e il loro sacrificio sia di monito per il rispetto della vita di tutti i lavoratori».
L’obiettivo dell’Amministrazione Comunale «è di sensibilizzare più persone possibili su un tema che ormai è un’autentica piaga sociale. Un gesto simbolico per diffondere la cultura della sicurezza e per tenere alta l’attenzione su un fenomeno che ogni anno miete centinaia di vittime».
Il Sindaco Giuseppe Galizia e l’Amministrazione di Baragiano «ringraziano per la disponibilità e la collaborazione la famiglia Giordano/Giosa, il Comandante della Stazione Carabinieri di Baragiano Bartolomeo Sabia, l’Associazione Nazionale Carabinieri, l’Associazione “Vola” Protezione civile di Baragiano, l’Associazione “Briganti Lucani” e Don Claudio Mancusi».
È stato un momento emozionante ed intenso per la comunità baragianese e non solo, poiché Maurizio era conosciuto e benvoluto da tanti, anche nei paesi limitrofi.
Quella che ha stroncato la vita del giovane, fu una morte sopraggiunta improvvisamente e prematuramente, mentre era impegnato a montare dei pannelli sul tetto di una nota azienda di insaccati a Busseto, in Emilia Romagna. Maurizio era ad una altezza di oltre 10 metri, qualcosa andò storto e l’epilogo fu fatale. Purtroppo nessuno era presente della squadra di cui faceva parte, quando precipitò al suolo. Non c’era già più nulla da fare per salvare la vita di Maurizio quando fu rinvenuto a terra, nonostante fosse scattato l’allarme e fossero giunti sul posto gli operatori dell’ambulanza 118 e un elisoccorso partiti dall’ospedale “Maggiore” di Parma.
Classe 1985, Maurizio viveva a Baragiano ma tutti lo conoscevano nei paesi confinanti avendo anche avuto una attività di autolavaggio sulla via Appia a Bella-Muro nei pressi della stazione ferroviaria, crocevia di passaggio per Muro Lucano, Bella, Picerno, Potenza e i paesi più distanti. Il 38enne era anche appassionato di sport e motori e in tantissimi ricordarono quell’amicizia speciale nata o consolidatasi proprio in ambito sportivo. Maurizio era nel pieno della sua vita, una bella famiglia, la moglie, due bambini piccoli, familiari e tanti amici. Da allora resta un vuoto grande, difficile da colmare per quanti lo amavano e gli erano vicino.
Quando giunse la notizia, un silenzio surreale e profondo calò sulla piccola comunità, in un giorno assolato, in cui le ombre però si allungano cupe sugli animi di tutti.
L’ultimo saluto si tenne nella Chiesa Nuova di Baragiano Scalo. Da allora Maurizio continuò a vivere nel ricordo e nell’affetto di tutti coloro che lo conobbero, ed oggi il suo ricordo è tangibile, in quella panchina bianca, come la sua “morte bianca”, come viene chiamato il decesso sul luogo di lavoro. Una ennesima vittima del lavoro, come troppe ancora se ne contano: nomi e cognomi, storie di vita e passioni che diventano poi ricordi e tristi numeri che mai vorremmo leggere. Nello stesso fine settimane in cui morì Maurizio, persero la vita anche un operaio 34enne originario del Mali, travolto da un mezzo pesante in una ditta in provincia di Cuneo e a soli 28 anni un giovane agricoltore incastrato in un macchinario che stava utilizzando per sistemare delle rotoballe in un terreno agricolo a Terni. Tre vite spezzate all’unisono. «Nessuna tregua» commentò l’“Associazione Nazionale fra Mutilati e Invalidi del Lavoro”.