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LA NUOVA GUERRA DEL GENERALE

Tra i protagonisti più controversi della politica attuale, a Cronache il candidato Lega alle europee. L’intervista a Vannacci: «La mia normalità, rivoluzionaria. In Europa mi batterò per il Sud»

Intervista esclusiva di Cronache Lucane al candidato alle elezioni europee per la Lega, il Generale Roberto Vannacci.

Partiamo dall’inizio del suo impegno politico e sociale. Lei ha scritto un libro “il Mondo al Contrario” nel quale racconta la situazione sociale e politica del nostro tempo da un punto di vista assolutamente alternativo a quello della vulgata dominante e della classe egemone che, però, ha raccolto ampio consenso tra i cittadini comuni. Ci può dire cosa l’abbia spinto a scrivere questo libro, quali sono le cose che maggiormente le sembrano assurde del tempo in cui viviamo e, soprattutto, come spiega questa distanza tra le elites culturali che la hanno criticata e il popolo che, invece, si è in grande parte riconosciuto nelle sue parole?

«Il libro non nasce come tale ma come una serie di articoli su energia, ambiente e città che ho cominciato a scrivere in piena crisi energetica, quando ci dicevano che dovevamo scaldare l’acqua della pasta sopra le candele. Scritte un centinaio di pagine ho deciso di aggiungere qualche tematica e di pubblicare lo scritto come un libro caratterizzato dal filo conduttore del paradosso. Da quel momento la mia vita è cambiata e mi sono trovato al centro di una ciclopica polemica che non avevo potuto prevedere. Ho solo cercato di non farmi travolgere. Sono diventato un personaggio mediatico: un obiettivo da attaccare, per tanti, o un riferimento per molti altri. Ho dovuto espormi per cercare di far trionfare la verità e la genuina interpretazione di quanto io avessi scritto nel mio libro e per smascherare i moltissimi che spesso per ignoranza – perché non avevano letto il libro – per partito preso, per sciatteria ma anche spesso per malafede, cercavano di farmi apparire come omofobo, razzista, xenofobo, antisemita, putiniano, fascista e chi più ne ha più ne metta. L’ultima personalità che ci ha provato è stata l’onorevole Vittoria Baldino che un paio di settimane fa, durante la trasmissione “L’aria che tira”, mi ha catalogato come “antisemita” senza che nel mio libro compaia una sola parola riguardo gli ebrei, Israele o il sionismo. La prima assurdità del tempo moderno è che la normalità sia diventata rivoluzionaria: le affermazioni contenute nel libro sono spesso banali e hanno suscitato un polverone che neanche i versetti satanici di Salman Rashdi avevano innescato. Esistono varie etnie caratterizzate da specifiche caratteristiche somatiche; chi non si riconosce nell’eterosessualità rappresenta una risicata minoranza della società; l’immigrazione irregolare in- controllata destabilizza le società; ogni persona è figlia di un uomo e una donna sono alcune delle ovvietà che hanno susci- tato lo scandalo. Alcune élite culturali mi hanno duramente attaccato perché tendono a rifiutare la realtà descritta nel libro e, volendo imporre una certa percezione soggettiva del mondo a loro dire “inclusivo”, vogliono scardinare i principi sui quali si è basata la società occidentale che, invece, hanno garantito progresso, sviluppo, benessere e ricchezza. La gente comune, tuttavia, non è stolta e ha percepito le strumentalizzazioni pretestuose di questi “guardiani della morale” riconoscendo al contempo la correttezza delle mie osservazioni e dimostrando vicinanza ed empatia nei confronti del sottoscritto»

Ha deciso di candidarsi alle europee nella Lega: perché un cittadino dovrebbe votare la Lega e dare la preferenza a lei?

«Ho deciso di presentarmi con la Lega perché oltre a riconoscere molte affinità tra i miei principi e quelli che afferma il partito ho apprezzato la correttezza del Ministro Salvini che, da subito si è interessato al mio caso e mi ha proposto questa opportunità politica. Io combatto per i principi di Patria, sicurezza, sovranità, difesa dei confini, famiglia, tradizioni, identità, e detesto l’Europa delle banche e delle direttive che nega il Natale e il Crocefisso, che nega il padre e la madre e li vuole sostituire con il genitore 1 e 2, che ambisce al multiculturalismo senza considerare che è antitetico al concetto di patria, che cancella ogni simbolo identitario volendo ridurci ad una paccottiglia amorfa. Chiunque si ritrovi in questi principi dovrebbe concedermi il voto anche perché, qualora eletto, farò l’eurodeputato a tempo pieno a Bruxelles e a Strasburgo: la mia, contrariamente a quella di altri, non è una candidatura di facciata, e mi batterò con coraggio e determinazione per l’affermazione di questi principi in cui credo fermamente»

Lei è stato il primo e sicuramente uno dei pochissimi alti ufficiali dell’esercito che ha preso posizione sulla vicenda dell’uranio impoverito, può dirci qualcosa di questa vicenda e se la sua posizione ha causato problemi nei rapporti con gli alti vertici dell’esercito?

«La questione uranio impoverito deriva dai miei doveri di comandante e di datore di lavoro tenuto, per legge, a informare di tutti i rischi il personale e i soldati alle mie dipendenze. La presenza di uranio impoverito in Iraq è indiscutibile e avevo il dovere morale e giuridico di far emergere il potenziale rischio di esposizione a tale metallo pesante. Non è stato un merito ma solo un dovere di Comandante. Le reazioni dei vertici della Difesa non mi interessano»

Lei capeggia la lista nella circoscrizione meridionale, quale l’impegno che dall’Europa sente di poter prendere nell’interesse del Mezzogiorno?

«Il meridione è una regione bellissima dell’Italia e sono onorato di essere capolista in tale circoscrizione. In Europa mi batterò su 4 punti per il meridione: Strutture: facilitare e finanziare la costruzione di importanti strutture di cui il meridione è carente e che sono indispensabili e funzionali allo sviluppo degli altri settori economici e sociali: ponti, strade, aeroporti, ferrovie, scali, mobilità, porti turistici e commerciali, connessione dati veloce. Agroalimentare: siamo una eccellenza nel mondo e il meridione è al vertice di questa eccellenza. Dobbiamo rilanciare e far giungere fondi all’agricoltura e promuovere la produzione di qualità di generi agroalimentari anche cambiando queste regole assurde del Rewild Europe e del Green Deal. Turismo: promuovere le nostre bellezze, la nostra cultura, i nostri borghi, le nostre spiagge, la nautica da di- porto e di lusso, il bellissimo stile di vita del meridione italiano, perché chi visita il Sud non parta convinto di aver passato solo una bella vacanza ma rimanga innamorato del nostro Mezzogiorno e ci voglia ritornare. Industria 4.0: favorire lo sviluppo di centri di eccellenza per l’alta tecnologia e per la produzione di altissima qualità anche nei settori delle energie rinnovabili. Il sole del Sud riscalderà i nostri cuori e le nostre case».

Di Massimo Dellapenna

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