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S.CHIRICO NUOVO, “NECESSARIO GRUPPO DI PC”

«Aspiranti soci e volontari possono compilare il modulo per la costituzione e l’adesione al “Gruppo Lucano”»

Sono sempre più i Comuni lucani in cui la Protezione civile riveste importanti ruoli di supporto e organizzazione nelle emergenze. Se volgiamo lo sguardo agli anni passati, quelli della Pandemia, la PC, rivestì, insieme alle Amministrazioni comunali un ruolo di rilievo nell’organizzazione di quei terribili mesi, altresì, ritroviamo la Protezione civile a lavoro nei casi di calamità naturali, come alluvioni, terremoti e valanghe«.

A San Chirico Nuovo vi è stata «l’approvazione, in Consiglio, del Piano comunale speditivo di Protezione civile, che permette di colmare una lacuna storica e, al tempo stesso, di proiettare tutta la comunità sulla strada della prevenzione dei rischi e delle criticità che un territorio fragile, come quello italiano, potrebbe affrontare in futuro» spiegano dal Municipio.

Il Piano di Emergenza Comunale «è il progetto di tutte le attività e delle procedure di protezione civile necessarie ed utili per fronteggiare qualsiasi evento calamitoso che abbia probabilità di avvenire in un dato territorio comunale, consentendo l’impiego razionale e immediato delle risorse,

definendo l’insieme delle procedure operative. Il Piano predispone le attività coordinate e le procedure che bisogna adottare per fronteggiare un evento calamitoso».

Gli amministratori, con il Sindaco Rossella Baldassarre, pertanto rendono noto che «è necessario costituire, anche a San Chirico Nuovo, un gruppo di volontari di Protezione Civile.

Gli aspiranti soci e volontari possono compilare il modulo per la costituzione e l’adesione al “Gruppo Lucano” di Protezione civile, attraverso un link dedicato».

Non solo, «seguiranno incontri divulgativi all’intera popolazione, anche con le scuole, affinché tutti siano informati ed in grado di adottare comportamenti adeguati in caso di calamità.

La conoscenza della prevenzione del rischio è necessaria e fondamentale per la tutela dell’intera comunità, come lo è anche l’unione e la collaborazione tra tutti e di tutti». Chiunque sia interessato può rivolgersi ai ragazzi del Servizio civile universale e al Sindaco.

Le radici della Protezione civile affondano nel passato ed in un percorso lungo: Nel Regno d’Italia appena costituito soccorrere le popolazioni colpite da un’emergenza non è compito prioritario dello Stato: gli interventi sono principalmente affidati ai militari e considerati opere di beneficenza. Bisognerà attendere il 2 settembre 1919, quando il Regio Decreto-Legge n.1915 fornisce un primo assetto normativo al soccorso in caso di terremoti e individua nel Ministero dei Lavori Pubblici l’autorità responsabile della direzione e del coordinamento. Passeranno molti anni, e molte catastrofi, quando l’8 dicembre 1970, a Legge n.996 definisce il concetto di “protezione civile” privilegiando il momento dell’emergenza, cioè del soccorso da attuare nell’immediatezza dell’evento. Attribuisce inoltre un ruolo centrale al Ministero dell’Interno che assume la direzione e il coordinamento degli interventi. Dopo 6 anni, quando un terremoto di magnitudo 6.4 colpisce il Friuli, il Governo affida la direzione delle operazioni di soccorso al Commissario straordinario Giuseppe Zamberletti. Il 23 novembre 1980 in terremoto di magnitudo 6.9 colpisce la vasta area della Campania, della Basilicata e marginalmente della Puglia. Il Presidente Pertini denuncia il ritardo dei soccorsi e le gravi mancanze nell’azione dello Stato. Così il 29 aprile 1982 con Ordine di Servizio viene istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Dipartimento della Protezione Civile. Nello stesso anno, la Legge n.996 formalizza la figura del Ministro per il Coordinamento della Protezione Civile.

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