LA PROCESSIONE S. BIAGIO SCENDE DAL CASTELLO
E’ la festa patronale a Maratea con la solenne traslazione del busto argenteo di San Biagio
E con questa richiesta ufficiale da parte del Sindaco di Maratea pro tempore Avv. Daniele Stoppelli e il consenso dato dal rettore Don Donato Partepilo, che i solenni festeggiamenti solenni in onore di San Biagio vescovo e martire, patrono e protettore di Maratea, possono iniziare. Il primo rito è quello della copertura del busto argenteo di San Biagio, per procedere alla traslazione da una parrocchia, quella di San Biagio ad un’altra, quella di Santa Maria Maggiore nel centro storico della città. Tutta Maratea e non solo ad accompagnare l’effige di San Biagio, oggi con un fortissimo vento che però pian piano si continuava la discesa, ha lasciato spazio ad un cielo meno minaccioso e così si è potuto fare il tragitto con tranquillità, anche nella strada sterrata, dove si gode di un panorama mozzafiato, fino ad arrivare nella piazzetta che si affaccia sul golfo di Policastro e così si è potuto benedire il mare e il mondo intero, mentre l’inno a San Biagio in latino veniva intonato dalla gente. Si riprende il cammino e così piano piano si arriva in località Capocasale è li che le autorità religiose civili e militari oltre che il popolo di Dio aspetta con impazienza l’arrivo del Santo. Il primo atto è quello di scoprire la statua dal manto rosso, il parroco posa sul busto argenteo le insegne episcopali, mentre il sindaco dona a San Biagio le chiavi della città. Oggi i ragazzi della scuola Casimiro Gennari, hanno intonato il canto a San Biagio segno di nuova vitalità e amore al patrono e protettore. Si va spediti verso la Chiesa Matrice, chiusa per lavori e dunque il Simulacro è stato portato nel centro della città nella Chiesa dell’Annunziata, dove si fermerà venerdì, Sabato sera la grande processione con a seguire la Santa Messa celebrata dal Vescovo della Diocesi di Tursi-Lagonegro Mons. Vincenzo Orofino e la partecipazione delle città gemellate con Maratea in nome di San Biagio. Domenica poi il ritorno in Basilica per chiedere a San Biagio il prodigio della Santa Manna che nei secoli ha stillato copiosa, segno di benevolenza del Santo sulla Città e sui suoi devoti.