ASSUNZIONI, IL SUD TRAINA: SONO OLTRE 3 MILA QUELLE PREVISTE IN BASILICATA
Mercato del lavoro, positive le previsioni di maggio e del trimestre fino a luglio: nota dolente il mismatch al 51,2%
Sono poco meno di 494mila i contratti di assunzione, di durata superiore ad un mese o a tempo indeterminato, programmati dalle imprese a maggio e quasi 1,6 milioni per il trimestre maggio-luglio, con un incremento della domanda di lavoro di circa 27mila unità rispetto a maggio 2023 (+5,8%) e di quasi 35mila unità sul corrispondente trimestre (+2,2%). L’industria nel suo complesso programma più di 136mila entrate nel mese e oltre 410mila nel trimestre, con una crescita rispettivamente del 3,5% e del 2,4% rispetto a un anno fa. A delineare questo scenario è il Bollettino realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: Sud e Isole fanno da traino con 140mila entrate attese (+11,9%).
MERCATO LUCANO: TREND POSITIVO
Per quanto riguarda la Basilicata, la previsione delle entrate nel mondo del lavoro lucano, a maggio è di 3 mila e 180 unità. Se il corrente mese confrontato con il maggio del 2023, in valori assoluti per la Basilicata variazione positiva pari a più 160 assunzioni. La previsione delle entrate nel mercato del lavoro lucano per il periodo maggio-luglio, è di 10 mila e 890 unità (6.810 nel Potentino e 4.080 nel Materano). Il confronto col pe- riodo maggio-luglio 2024, restituisce per la Basilicata una variazione positiva di 160 unità.
I GRUPPI PROFESSIONALI
Se le nuove entrate nel mercato del lavoro lucano suddivise per gruppi professionali, delle 3 mila e 100 previste ad aprile in Basilicata, il 12,2% riguarda i dirigenti, le professioni specializzate ed i tecnici, mentre il 30,5% riguarda gli impiegati, le professioni commerciali e nei servizi, il 47,7% gli operai specializzati, i conduttori di impianti e macchine, ed infine, il 10% le professioni non qualificate. Per cui, in riferimento alle tendenze settoriali, delle 3 mila e 180 nuove entrate nel mondo del lavoro previste ad aprile in Basilicata, il 43,7% sarà nell’industria ed il 56,3% nei servizi. Calcolato anche il tasso di entrata per ogni 100 lavoratori dipendenti. Per la Basilicata, l’incrocio tra entrate e già dipendenti, ha restituito il valore percentuale del più 3,5% (a fronte della media italiana pari, a maggio, a più 3,7%).
MISMATCH: BENE IL SUD, MA NON LA BASILICATA
Sotto il profilo territoriale, da sottolineare l’elevato mismatch riscontrato dalle imprese nel Nord Est dove le figure professionali difficili da reperire rappresentano il 52,0% dei profili ricercati. Le imprese del Nord Ovest segnalano difficoltà a reperire il 48,6% dei profili ricercati, seguite dalle imprese del Centro (47,8%). Sulla mancata corrispondenza della domanda di lavoro da parte delle imprese con l’offerta da parte dei lavoratori, il dato lucano (mismatch 51,2%), è risultato superiore sia alla media del Mezzogiorno (44,9%), che a quella nazionale 48,2%. Al Sud, il dato lucano relativo al mismatch è il più elevato: Molise (49,3%), Sardegna (49,2%), Calabria (46,2%), Sicilia (44,1%), Campania (44,1%), Puglia (41,1%). A livello nazionale, come anticipato, elevato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: a maggio sono difficili da reperire il 48,2% dei profili professionali ricercati, difficoltà riconducibile prevalentemente alla mancanza di candidati, con circa 238mila posizioni lavorative che rischiano di restare scoperte. Il Borsino delle professioni riporta tra i profili più difficili da reperire prevalentemente le figure operaie specializzate quali operai addetti a macchinari dell’industria tessile e delle confezioni (il 78,9% è di difficile reperimento), operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (76,9%), fabbri ferrai e costruttori di utensili (76,8%), fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (73,5%). Elevata anche la difficoltà a trovare i candidati adatti per i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (68,5%), i tecnici in campo ingegneristico (64,7%), i tecnici della salute (62,1%) e gli ingegneri (58,8%).