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IL BLUFF DELLA CICALA SMALDONE. TELESCA FORMICA

Comunali Potenza, solo 2 liste col riccioluto candidato: Tramutoli, invece, gioca nei salotti. Ben 5 liste nella coalizione civica a sostegno del consigliere dem: l’unica che può arrivare al ballottaggio

Dopo le fibrillazioni dei giorni scorsi e il passo di lato di ieri di Guarente, il centrodestra allargato ad Italia Viva, Azione, UDC e Rotondi ha ufficializzato la candidatura di Francesco Fanelli alla carica di sindaco. Sarà dunque il vicepresidente della Giunta Regionale, alla guida di una coalizione modello Bardi a tentare di riconfermare il centrodestra alla guida del capoluogo di Regione. Le forze di opposizione, invece, non hanno ancora trovato una quadra definitiva e si presentano frammentante al primo turno nel tentativo di arrivare al ballottaggio e di trovare nell’elettorato l’unità che le classi dirigenti non sono state in grado di raggiungere.

IL BLUFF DELLA CICALA SMALDONE

Nelle giornate di ieri e dell’altro ieri è stato un crescendo di dichiarazioni da parte di partiti politici a sostegno della candidatura di Smaldone. Alla prova dei fatti, però, questo grande entusiasmo politico si è rivelato un vero e proprio bluff. Si tratta, sostanzialmente, di sigle senza contenuti, di meri nomi politici senza candidati. La coalizione ha consegnato i documenti con le accettazioni di candidatura per solo due liste. Praticamente un immenso giro a vuoto fatto di spot sui social e di comunicati stampa che non ha prodotto nessun frutto reale, questa è l’aggregazione che si è costruita intorno a Smaldone nella città capoluogo. Un piatto vuoto senza nessuna possibilità di arrivare al ballottaggio ma ben condito da apparente comunicazione social. Un ennesimo tentativo del simulacro della politica di provare ad inventare qualcosa di nuovo senza nessun fondamento reale. La cartina di tornasole della grande crisi della sinistra in cui personaggi improvvisati si fingono leader e immaginano l’esistenza di aggregazioni non sussistenti nella realtà.

L’ESTREMA SINISTRA DEI SALOTTI CHE NON CI SONO

Non diversa la situazione intorno a Basilicata Possibile e alla candidatura di Francesco Giuzio. La sinistra dei salotti della Potenza bene del bel tempo che fu, nostalgica di quando ci si poteva riunire comodamente a bere il the per discutere del cambiamento delle stagioni ha provato a candidare l’avvocato Pignatari. Non avendo ottenuto l’unanimità dei consensi delle forze politiche della sinistra potentina, hanno rotto il tavolo del centrosinistra e cacciato dal cilindro la candidatura di Francesco Giuzio. Si potrebbe scrivere l’ennesimo capitolo del frazionismo tipico della sinistra nelle vicende che sono alla base della nascita di questa candidatura aggiungendo il capitolo satirico su chi divide ulteriormente il campo perché non riesce a trovare l’unità. Tramutoli riuscì cinque anni fa ad arrivare al ballottaggio, a causa della sua presuntuosa volontà di evitare ogni tipo di apparentamento con Bianca Andretta e la sua coalizione perse clamorosamente. Evidentemente la spocchia salottiera non sembra essere passata di moda e la lezione sembra non essere stata ancora appresa dal professore e dai suoi compagni di cordata.

LA FORMICA TELESCA AL LAVORO

Chi si sta, invece, distinguendo per un lavoro capillare e metodico, silenzioso e preciso è Vincenzo Telesca. Durante tutto il suo man- dato di opposizione a Guarente, il Consigliere Comunale si è caratterizzato per un lavoro preciso e meticoloso, senza sconti alla retorica e attento ai reali bisogni della comunità e della città. Con lo stesso criterio si è applicato alla costruzione della sua coalizione per le elezioni comunali, non una parola fuori posto, non una dichiarazione video, non una roboante affermazione di vittoria. E, così, Vincenzo Telesca ha messo intorno a sé la bellezza di cinque liste civiche e ha ottenuto la collaborazione di esponenti importanti della storia della città di Potenza come Tanino Fierro e di giovani brillanti come Nardiello. Malgrado il dichiarato sostegno del segretario regionale del PD, Vincenzo Telesca non ha fatto sconti a nessuno rispetto alla sua ferma volontà di costruire un progetto civico rivolto soltanto alla città senza orpelli e riferimenti a partiti politici.

IL BALLOTTAGGIO COME OBIETTIVO

È chiaro che le opposizioni si pongono come impossibile una vittoria al primo turno e sperano di arrivare al ballottaggio per provare a conquistare la città al secondo turno. Non abbiamo il dono della preveggenza ma possiamo dire che, con ampia possibilità, sarà proprio il lavoro certosino e silenzioso di Vincenzo Telesca a sfidare la corazzata del centrodestra di Fanelli al secondo turno. Il velleitarismo parolaio e modaiolo delle altre coalizioni sembrano cercare più sfoghi ed esibizioni personali che progetti politici.

Di Massimo Dellapenna

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