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LIGORIO SALUTA, CI SONO TUTTI TRANNE IL SINDACO

Lettera aperta di Antonio Sagarese e Francesco Andretta

Nella serata di lunedi 13 maggio, alle ore 19,00 nella Basilica Cattedrale della nostra città, la comunità ec- clesiale dell’Arcidiocesi di Potenza – Muro Lucano – Marsico Nuovo ha reso grazie al Signore, per il ministero episcopale di Sua Eccellenza Reverentissima Monsignor Salvatore Ligorio, con una Celebrazione Eucaristica di saluto e ringraziamento. La chiesa era gremita, nulla di cui meravigliarsi, di fedeli venuti da tutta la Diocesi, nonché di tutti i Sacerdoti, uniti nella preghiera e, soprattutto, nel rende- re grazie a Dio, per averlo avuto come Pastore per tanti anni. Altrettanto a dirsi, per la presenza delle figure Istituzionali: Prefetto, Questore, Avvocato dello Stato, Colonnelli, dei Carabinieri e dell’Esercito, e delle altre Armi. Insomma, erano in tanti, chi per un fine, chi per fede. A questo punto, ci rivolgiamo a quei quattro lettori che, distrattamente, si saranno fermati per leggere queste quattro righe, incuriositi dal titolo dell’articolo: indovinate, invece, chi era assente? Il Sindaco della Città di Potenza. A conferma di una scelta, incomprensibile e perpetrata per tutto il tempo del suo incarico, quella, cioè, di non essere pre- sente a tutte le funzioni in Chiesa, quando ad essere invitate era- no anche le Autorità. Delle due l’una: antipatia personale, o sottomissione ad un’ideologia contrapposta. A dire il vero, conoscerle non è affar nostro: lungi da noi qualsiasi forma di pettegolezzo, o di entrata a gamba tesa su, eventuali, idee che portano al rifiuto di Dio. Nulla di più sbagliato: non sono argomenti che in questa sede vogliamo discutere o analizzare. Sottolineiamo che, sebbene tanti cattolici si rechino ancora alle urne, il Sindaco ha il dovere istituzionale di rappresentare la Città e tutti i suoi abitanti: omettere la propria presenza e, soprattutto, non delegare altri alla presenza istituzionale, è sgarbo nei confronti delle autorità e dei cittadini, oltre che vera e propria omissione di compiti connessi alla carica che si ricopre ed alla quale si è stati chiamati, tramite elezione democratica.. Anche dare lezioni di bon ton istituzionale non appartiene a chi scrive: si vuole, solo, ricordare a chi verrà (ormai, per i precedenti anni, il peggio è passato) che i cattolici a Potenza ancora esistono e che, sino a quando saranno in vita, gradirebbero vedere rappresentata la Città nelle manifestazioni di culto, quando l’invito è rivolto anche a chi della stessa ne è il Rappresentante per eccellenza. E se proprio, al riguardo, dovesse esistere una obiezione di coscienza, attraverso l’istituto della delega si salveranno (sempre per il fine di cui alla presente) capra e cavoli. Matera e Tricarico, dove Mons. Ligorio ha esercitato il mandato di Vescovo prima dell’investitura nella nostra Diocesi, gli han- no conferito la cittadinanza onoraria. Così, tanto per la storia.

Di Antonio Sagarese e Francesco Andretta

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