VUOLE IL BIS, MA NON SA CANDIDARSI
A Brienza il caso del ricusato sindaco uscente Giancristiano: esami di riparazione, tra 5 anni
Fare il sindaco e non saper presentare la lista per le elezioni comunali è un piccolo record. Riuscire a farlo nella città che ha dato i natali ad uno dei più gran- di giuristi della storia italiana è un record assoluto che dimostra che il consenso non determina la capacità. È accaduto a Brienza. Nella città di Mario Pagano fino a ieri il sindaco era Antonio Giancristiano il quale, legittimamente, ha provato a ricandidarsi per difendere la propria poltrona e la fascia tricolore con la quale campeggia sulla sua pagina di facebook. Peccato che il sindaco uscente ci abbia provato senza rispettare la legge. La lista da lui presentata “Impegno e presenza per Brienza” non è stata ammessa per le elezioni del Sindaco e del Consiglio Comunale di Brienza dalla III sottocommissione consiliare elettorale circondariale di Potenza. Motivo? Semplicemente il sindaco uscente non sapeva che le firme a sostegno della lista dovessero essere collegate alla lista e che non era possibile presentare “l’atto principale che consta di un singolo foglio riportante i nome e i dati dei candidati alla carica di consigliere, nonché del candidato Sindaco, al qua- le risultano spillati numero due fogli in assenza di timbri lineari, firme o elementi di unione tali da poter far desumere che i sottoscrittori intendessero effettivamente e consapevolmente presentare quella lista e quei candidati”. Per farla in breve il sindaco ha presentato la lista al Comune come se stesse presentando un appunto privato. Due fogli attaccati con una spilla senza che fosse possibile desumerne il collegamento. Semplice errore formale? Anche se fosse soltanto questo sarebbe un bel segnale di sciatteria. Come la giurisprudenza del Consiglio di Stato insegna, invece, la questione è ben più complessa. Non è possibile sapere se i sottoscrittori volessero veramente presentare quella lista. Cose che capitano a quelli che si affacciano per la prima volta in politica. Gravissimo che accada a chi ha già amministrato la cosa pubblica. Con le stesse motivazioni è stata, sempre a Brienza, ricusata la lista “con Impegno per Brienza” che candidava a sindaco Donato Di Stefano. Evidentemente nella patria di Mario Pagano il di- ritto e il rispetto delle istituzioni è un optional. Si può provare a fare il sindaco anche ignorandole entrambe.
LA CORSA DI BENEDETTO VERSO L’EUROPA
Corre forte verso l’Europa Nicola Benedetto. Capolista di fatto (dopo Giorgia Meloni) l’imprenditore lucano ha iniziato in modo brillante e potente la sua campagna elettorale. Ieri in giro per Matera con Sgarbi, ha inaugurato il suo comitato elettorale a Matera con una folla oceanica. «Il messaggio è forte e chiaro: più Italia in Europa, più Mezzogiorno a Bruxelles. Ci sono sfide che non possono più essere rinvia- te. Un made in Italy da tutelare con forza e determinazione, un tessuto imprenditoriale da difendere dalla concorrenza sleale e il futuro dei nostri giovani da sostenere e valorizzare» ha scritto sulla sua pagina facebook a dimostrazione di una forte sinergia con le linee guida del Partito e con una candida- tura che punta fortemente a portare la Basilicata in Europa. Fratelli d’Italia è il primo partito dell’intero sistema politico nazionale. Verosimilmente eleggerà cinque parlamentari europei. Nico- la Benedetto capolista ha tutte le carte in regola per farcela. Tocca ai lucani difendere questa opportunità e portare nell’Europa che conta chi può difendere gli interessi dei lucani.
ANTONIO RUBINO, UN SINDACO A BRUXELLES
La stessa partita si sta giocando Antonio Ru- bino. Basta leggere la brevissima autobiografia che ha mandato agli elettori per presentare la sua candidatura per rendersi conto che le linee guida della sua campagna sono la difesa degli interessi territoriali e il suo radicamento sul territorio. Si racconta come sindaco innamorato della sua comunità, come Presidente della Comunità del Parco e come uomo sposato cui è appena nata una bambina. Antonio Rubino è un lucano come noi, un uomo comune come noi che ama la nostra terra come l’amiamo noi. Non un candidato calato dal cielo ma un padre di famiglia che lavora per la sua terra. Italia Viva arriverà sicuramente a seggio alle prossime elezioni europee. Vale la pena per i lucani scommettere su un uomo come noi che può rappresentarci nelle sedi più importanti.
VACCARO CONTRO FAZZARI
Le elezioni comunali, soprattutto nelle città capoluogo di media dimensione, spesso necessitano di chiusure di lista non proprio all’altezza del ruolo istituzionale che si deve ricoprire. Un tempo c’erano le scuole di partito che spiegavano ai candidati almeno le basi della politica. Non sappiamo se non ci sono più o se Vaccaro, candidato in Fratelli d’Italia nella città di Potenza, non le abbia frequentate con assiduità. Nel suo video messaggio nel quale chiede il consenso si lamenta del fatto che a Potenza le aiuole non sono pulite. Qualcuno gli spieghi che si candida in Fratelli d’Italia, che il suo partito è al governo della città e che l’assessore all’ambiente in carica si chiama Maddalena Fazzari ed è del suo stesso partito. Non pretendiamo che ciascuno candidato si orienti tra idee ed ideologia ma, almeno, che sia in grado di comprendere se sta all’opposizione o al governo.
Di Massimo Dellapenna