SANITÀ, TUTTO IN MANO AL GEN
Bardi Commissario ad Acta, un incidente di percorso che si poteva evitare senza la corte dei miracoli. Le battaglie del Dg Mancini contro le molte zavorre: c’è tempo fino a San Gerardo per sistemare
Iniziamo con il dire che il commissariamento della sanità lucana non c’è stato. Il Governo nazionale non ha nominato un commissario e la sanità non è in un disavanzo tale da meritare il commissariamento. Aggiungiamo anche che, se il commissariamento non c’è stato il merito è da ascrivere esclusivamente allo sforzo titanico compiuto dal Direttore Generale del dipartimento della Sanità Massimo Mancini. Il Dg, infatti, si è battuto come un leone nel reperimento dei fondi necessari malgrado la lentezza esasperante del cerchio magico del Presidente Bardi. Proprio a causa di questa lentezza, infatti, Massimo Mancini non è riuscito ad evitare la no- mina del commissario ad acta.
I FATTI
La questione è stata oggetto di polemica politica anche a causa della candidatura a Sindaco di Potenza dell’assessore regionale alla sanità Francesco Fanelli. Come regola di antico giornalismo insegna è nostro compito separare bene i fatti dalle valutazioni. Un disavanzo in Sanità esiste. Il problema era stato segnalato per tempo dal Dipartimento Sanità al Capo di Gabinetto del Presidente Michele Busciolano il quale ha lasciato che il tempo trascorresse inesorabilmente senza agire per tempo convocando immediatamente i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie e quelli competenti per il bilancio. Superando i propri compiti Massimo Mancini aveva trovato anche le risorse necessarie per poter risolvere il problema ed evitare ogni azione da parte del ministero. A rallentare la soluzione ci hanno pensato Morvillo, la dottoressa Compa e la dott.ssa Lovecchio. Nel piano finanziario, infatti, Morvillo e Compa e Del Vecchio hanno ritenuto utile impiegare le risorse rinvenienti dalle estrazioni petrolifere per risolvere il disavanzo finanziario ma, non condividendo l’impostazione di Mancini, lo hanno legato ad un progetto triennale. Cosa che, ovviamente, non è andato bene al Mef che riteneva necessario che le somme fossero disponibili immediatamente e, soprattutto, che fosse cambiata il capitolo di bilancio. Con queste osservazioni non è stato approvato il piano presentato dalla Regione Basilicata. Sarebbe bastato fare queste piccolissimo modifiche per risolvere la questione in pochissimo tempo. Il direttore Mancini ha chiesto più volte e con forza la convocazione di tutti i Dg competenti chiedendo a Busciolano di farli lavorare notte e giorno fino alla soluzione del problema. Il Capo di Gabinetto, però, ha preferito darsi malato e scomparire dalla scena ritenendo, evidentemente, più importante la sua salute personale di quella dei lucani.
IL COMMISSARIO AD ACTA
La nomina di Bardi come commissario ad Acta non è un atto del governo ma una misura ope legis. A differenza di ciò che accade con il commissariamento della sanità non si impongono misure restrittive di spese o aumenti di costi. Molto più semplicemente tutti i poteri che prima erano divisi tra i riottosi direttori generali e l’ammutinato Busciolano sono consegnati interamente nelle mani del Presidente della Regione Bardi. Mancini ha già comunicato le risorse disponibili e come impegnarle. Ora spetta a Bardi imporre una riunione a tutti i Direttori Generali competenti e emanare con i poteri straordinari un decreto con il quale approva la variazione di bilancio e risolve i problemi di contabilità formale della sanità lucana.
QUEL COLPO DI RENI CHE MANCA
Quello che stupisce (ma non troppo) sono la leggerezza, la superficialità e la pigrizia con la quale Busciolano e Morvillo ma anche Compa e Del Vecchio hanno affrontato la situazione senza comprendere le preoccupazioni di Mancini e senza assecondarne e seguirne la strategia. E’ il colpo di reni verso il cambiamento che continuiamo a non vedere e che, spesso, anche noi che siamo accusati di un eccessiva vicinanza al centrodestra non possiamo non denunciare. La legislatura che si apre non avrà più scuse verso il cambiamento. Se Bardi vorrà veramente realizzarlo dovrà liberarsi di uomini come Busciolano, Morvillo, Perri e altri pavidi esecutori di rallentamento che, nella loro incapacità decisionale, hanno rallentato anche la più semplice delle operazioni ed esposto il generale ad un tiro incrociato mediatico che si poteva evitare con una maggiore attenzione.
LA REGIONE SENZA STRATEGIA COMUNICATIVA
Così come non si può non evidenziare la totale mancanza di una strategia comunicativa da parte della Regione Basilicata. La comunicazione istituzione e politica di un ente pubblico e di una classe dirigente non può essere passiva ma ha il dovere di essere proattiva ed agire per prima. Sperare che una notizia del genere rimanesse silente per sempre anziché muoversi per primi nello spiegarlo è la negazione di qualsiasi tecnica comunicativa, da l’idea di una gestione dilettantesca e non professionale. Inutile dire che anche sul piano della comunicazione istituzionale le scelte sono tutte state dettate dalla corte di Giampiero Perri che continua nella sua azione di occupazione degli spazi senza la produzione di utilità reali né amministrative né politiche.
ZAVORRE E VOLANI
La storia della nomina del commissario ad acta da l’idea che nelle scelte che il Generale ha compiuto in questi anni ci sono autentiche zavorre e veri volani. La solerzia di Mancini è un volano per la crescita della Regione e per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini. La pigrizia e la fuga di Busciolano, Perri, Morvillo ed altri sono autentiche zavorre per il Generale, per il centrodestra e per la nostra Regione. E’ proprio sul sottile filo della decisione tra zavorra e volano che si decide ciò che dovrà accadere nei prossimi anni, ed è proprio su questo bivio che il generale dovrà decidere cosa fare. Liberarsi dalle zavorre è il modo migliore affinchè errori di questo tipo non siano più a proporsi. La “pieni poteri” consegna tutte le decisioni in mano al Generale. Ora sarà lui a dover decidere. Tenere ancora nel cuore del cerchio magico uomini come Busciolano, Perri e Morvillo significa che la decisione è verso la non soluzione dei problemi. Una nuova legislatura sta per cominciare, noi abbiamo tifato per il cambiamento e speriamo che prosegua e si completi. In mancanza non avremo nessuna paura a dire che le promesse sono state deluse. Bardi scelga tra i cittadini e la sua corte dei miracoli. Noi stiamo dalla parte dei cittadini.
Di Massimo Dellapenna