TOCCARE IL FUTURO
TACCO&SPILLO
La statistica ha questo di bello per il nostro sollazzo argomentativo. Non è solo piena di sorprese inattese, ma ci da anche una misura delle cose secondo prospettiva e ragione, senza rifilarci l’ideologismo facile del merito o della critica. Ora va detto che lo storytelling che ci hanno propinato le solite Cassadre è stata una sorta di clinica depressiva costruita, peraltro in recidiva, sul triste ritornello che i nostri giovani scappano dal loro futuro perché ne hanno paura matta ed invece manco a dirlo il Rapporto BES 2023 pubblicato dall’Istat smaschera questi benedetti tic freudiani così amati dalla sinistra tutta catastrofe e caviale, per mostrare come proprio i giovani lucani abbiano un giudizio positivo sull’avvenire molto più alto (31,5) d’una fila intera di Regioni, magari in cura col Tavor, come Puglia (25,3) Sicilia (25,4) Umbria (26,8) e Toscana (27,3) tanto per stare in un breve elenco e mettere dietro anche l’Italia (30,3). Eppure questa bellissima lezione di fiducia e d’ostinazione sul futuro rischia d’essere sprecata dai soliti parrucconi del sinistrismo a cui bisogna rifilare quantomeno una salutare pernacchia. Canta Nicolò Fabi:“Il futuro che cambia, una somma di piccole cose…”