INCERTEZZA BOLKESTEIN, CERTEZZA IONIO
Prezzi lidi, aumenti in Italia ma per la Basilicata la costa jonica resta una sicurezza. “Caro” ombrelloni, Policoro è al riparo: si conferma tra le più economiche d’Italia
Spiagge, tra le incertezze delle gare, le concessioni balneari sono scadute e le proroghe generalizzate agli stabilimenti sono state bollate, poichè contrastanti con la Direttiva Europea Bolkestein, come illegittime dal Consiglio di Stato, una sicurezza: il “caro” ombrellone. Italiani e vacanze: il centro studi dell’Istituto ricerche consumo ambiente e formazione (Ircaf) ha cercato risposte a basilari domande quali, per esempio, le seguenti: Quanto spende una famiglia italiana in media per uno stabilimento balneare attrezzato e se sono cambiati i prezzi rispetto all’anno scorso, in che modo? In Italia i costi sono aumentati, ma non in Basilicata, ovvero, più nello specifico, sulla fascia Jonica. Già nell’indagine annuale dell’anno scorso, gli stabilimenti nel Mare Adriatico-Ionio, erano risultati «molto più economici» rispetto a quelli sparsi per il resto dello “Stivale”. Circa un anno fa, l’indagine Ircaf concludeva: «grandi differenze di prezzo e offerte fra gli stabilimenti e siamo solo in giugno, per un giornaliero si va da un massimo di 47 euro a Sorrento e 45 euro a Sabaudia ad un minimo di 10 euro giornalieri a Giulianova e Tortolì, 12 euro a Vieste, Policoro, Praia a Mare». La costa Jonica, almeno ai dati del giugno prossimo, promette bene anche per quest’anno. Ribadendo che il costo di un giornaliero varia considerevolmente sul territorio italiano, come sottolineato nello studio Ircaf, «si va da un massimo di 45 euro a Sabaudia, 42 euro a Lerici in Liguria e 40 euro sulla Costiera amalfitana, a un minimo di 10 a Tortolì, in mezzo la costa romagnola sui 25 euro». Mentre le destinazioni economiche si rivelano essere «Vieste, Sciacca e Policoro con un costo di 12 euro». Per l’Istituto ricerche consumo ambiente e formazione, la diversità si spiega con la necessità degli stabilimenti di rispondere ad un’ampia gamma di richieste dei clienti, adattandosi a diverse disponibilità economiche, ma anche con la diversità dei servizi sul territorio. A livello regionale, «gli stabilimenti presenti sui mari Adriatico e Ionio tendono ad essere più economici di quelli sui mari Tirreno e Ligure». Per i bagni che si trovano sui mari Adriatico e Ionio «la spesa media si attesta sui 21,06 euro per il giornaliero (+ 5,22% rispetto al 2023), e sui 129,31 euro per il settimanale (+0,79 % rispetto al 2023), mentre per quelli presenti sulle coste Tirrenica e Ligure si registrano un costo giornaliero di 27,24 euro (+1,52 % rispetto al 2023), settimanale di 183,48 euro (+ 0,22% rispetto al 2023). Gli stabilimenti sui mari Tirreno e ligure «propongono in media un giornaliero festivo che costa +29,34% e un settimanale che costa +41,89% rispetto a quelli delle sponde Adriatica e Ionica». Non solo le differenze di prezzo «sono importanti tra le due coste, ma bisogna anche sottolineare che l’aumento percentuale dei costi rispetto all’anno scorso non è stato uniforme: i bagni della costa Adriatica-Ionica presentano anche un aumento percentuale annuale dei prezzi più che triplo rispetto all’aumento dei prezzi avvenuto sulle coste Tirreno-Ligure». A livello generale, come nota metodologica da precisare che l’indagine ha preso in considerazione un campione di 65 stabilimenti balneari sparsi su tutto il territorio nazionale, per il quale l’Ircaf sta seguendo uno studio longitudinale, ovvero, sono stati individuati degli stabilimenti dei quali si sta seguendo negli anni lo sviluppo delle politiche di prezzo. La ricerca ha preso in con- siderazione il costo per una famiglia media italiana, composta da 2 adulti ed 1 bambino under 12, di affittare 1 ombrellone e 2 lettini in 3° fila durante il periodo di bassa stagione, sia per un giorno festivo sia settimanale, si è ipotizzata la settimana dal 9 al 15 giugno 2024. L’indagine, invece, si è svolta nei giorni 21-22-23 maggio e l’ 85% degli stabilimenti ha dato riscontro. Dalla computazione dei dati è risultato che: il costo medio nazionale per un giornaliero festivo è di 24,55 euro durante la bassa stagione, con un aumento del 3,98% rispetto all’anno scorso. Il costo medio nazionale di un pacchetto settimanale, invece, è 159,85 euro, registrando un aumento del 1,73% (pari a 2,71 euro) rispetto ai costi settimanali del 2023: «Aumento dei prezzi non ascrivibile alla sola inflazione, infatti mentre l’inflazione è +0,5% (da giugno 2023 ad aprile 2024, secondo i dati Istat), si registra un incremento che è otto volte superiore per il costo giornaliero e triplo per quello settimanale».