POTENZA, TRUFFA A ULTRANOVANTENNE: UN ARRESTO
Col raggiro del finto congiunto alla vittima sottratti 1.700 euro più monili in oro: in manette un giovane del Napoletano
La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza ha delegato la Polizia di Stato ad eseguire ordinanza di custodia cautelare (emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del capoluogo) nei confronti dell’indagato Vincenzo Solimene, giovane residente in Provincia di Napoli. Solimene è gravemente indiziato di essere l’autore di una truffa aggravata, avvenuta nel centro di Potenza nei mesi scorsi, in danno di una donna anziana di oltre 90 anni. Nello specifico, secondo la ricostruzione degli inquirenti fatta propria dal Gip ma da verificare in sede dibattimentale, il giovane, fingendo di essere il figlio della vittima la induceva a consegnare nelle mani di un finto corriere tutto ciò che la signora riusciva a racimolare in casa ovvero 1700 euro in contanti e vari monili in oro, tra cui la fede nuziale. L’individuazione di Solimene è stata possibile grazie all’attività di indagine portata a termine da personale della Squadra Mobile di Potenza che ha effettuato analisi sul traffico telefonico e sulle immagini di videosorveglianza presenti nei dintorni dell’abitazione della vittima: «Si tratta – ha spiegato il Procuratore Distrettuale Francesco Curcio – dell’ennesimo episodio predatorio commesso con modalità seriali in danno di soggetti anziani vulnerabili, che oramai si verificano con cadenza quasi quotidiana in questo distretto».
«Questa circostanza impone non solo la massima vigilanza da parte degli Organi statali preposti a garantire la sicurezza dei cittadini – ha proseguito Curcio -, ma, anche, una particolare attenzione da parte di tutta la cittadinanza e di tutte le famiglie, che, da parte loro, possono contribuire alla prevenzione di questi episodi sensibilizzando i propri anziani sui rischi che corrono e sulla assoluta necessità di non dare seguito alle richieste di denaro provenienti da presunti congiunti o presunti amici giustificate dalle più varie ragioni di emergenza».
Il procedimento è attualmente pendente in fase di indagini preliminari, vale la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna.