TICCHIOLATURA DEL MELO, ALSIA CHIARISCE I TRE LIVELLI DI RISCHIO
Condizioni climatiche e suscettibilità varietale sono fattori determinanti per la gravità e l’incidenza del fungo parassita
A Macchie decolorate che via via si inscuriscono manifestandosi su foglie, frutti, fiori e rametti: è la ticchiolatura del melo, una malattia causata da un fungo patogeno che causa danni rilevanti alla pianta e che oggi è possibile prevedere grazie a strategie di difesa idonee a controllarne e contrastarne la diffusione. Se ne parla nella puntata di Alsia a Porte aperte in Podcast, pubblicata sui canali dell’Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura. L’agente responsabile della ticchiolatura del melo è un fungo che vive in forma parassitaria e compie il suo ciclo di sviluppo alternando una forma sessuata (Venturia inaequalis), con cui il patogeno si conserva durante l’inverno attraverso gli pseudoteci contenenti le ascospore – strutture con cui avvengono le infezioni “primarie” – e una forma asessuata (Spilocea pomi o Fusicladium dendriticum) con cui, attraverso i conidi formatisi a partire dalle infezioni primarie, il fungo dà luogo a cicli di infezioni secondarie. «Condizioni climatiche e suscettibilità varietale sono fattori determinanti per la gravità e l’incidenza dell’avversità crittogamica del melo – afferma Aniello Crescenzi – direttore dell’Alsia, e l’Agenzia è in prima linea per adottare strategie di intervento utili a contenere le avversità. Sono in tutto tre i livelli di rischio di infezione calcolati attraverso il modello A-SCAB, che elabora l’avanzare della malattia su dati matematici e parametri meteorologici forniti automaticamente dalle centraline del Servizio Agrometeorologico Lucano (SAL) dell’Alsia: “assente” se le ascospore non sono ancora mature, “reale” se sono rilasciate ad ogni evento piovoso significativo, “esaurito” se sono state tutte rilasciate. Le informazioni fornite dal modello A-SCAB vengono poi trasferite da Alsia ai frutticoltori con il servizio FitoSPA, dotato tra l’altro di un sistema di messaggeria istantanea con cui raggiungere tempestivamente gli utenti. È quindi possibile lanciare rapidamente le allerte relative alle infezioni primarie – conclude Aniello – con- sentendo di intervenire nel momento più opportuno per controllare a malat- tia». Quest’anno, la maturazione delle ascospore nelle aeree melicole della Val d’Agri ha fatto osservare un anticipo di 15 giorni rispetto al 2023 e le prime infezioni si sono avute con le piogge del 15-18 aprile, con sintomi che si sono manifestati sulle foglie a partire dal 5 maggio nei frutteti dove non si è riusciti ad intervenire tempestivamente. Le prime allerte attraverso il servizio di messaggeria sono partite l’11 aprile. Il servizio di calcolo del rischio è gratuito ed è attivo solo per la Val d’Agri.