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ISTITUTO COMPRENSIVO “MILANI”: LA GITA DELLA DISCORDIA A ROMA

Sulla visita al Quirinale l’ira dei genitori per la «disparità di trattamento tra gli alunni»: c’è chi è entrato e chi no

«Abbiamo aspettato agli altri che visitavano la Camera». Sarebbero queste le prime parole degli studenti di Vaglio Basilicata in gita a Roma, per una due giorni durante la quale esplorare la “Roma barocca” e nella seconda giornata partecipare alla «visita della Camera-Quirinale (a cura dell’Istituto)». Qualcosa però sarebbe andato storto. L’istituto Comprensivo “L.Milani” si compone di quattro plessi, uno a Vaglio e tre a Potenza. «Per il viaggio d’istruzione sono partite le classi V^ di tutti e tre i plessi di Potenza, e la classe V^ della Scuola Primaria di Vaglio con un programma unico, dunque tutti i ragazzi partecipanti, avrebbero svolto le stesse visite ed attività, ma evidentemente così non è stato – raccontano a Cronache i genitori – e come “riempitivo” è stata aggiunta la classe I^ della Scuola Secondaria di Vaglio, che non aveva alcun viaggio scolastico, è stata inserita non solo con le classi quinte ma nonostante fosse stata a Roma già lo scorso anno». I genitori coinvolti tengono a sottolineare che «ci è stato dato un programma unico e non un programma differente a seconda delle classi o dei plessi, quindi l’indicazione di partenza era che un gruppo di ragazzi avrebbe visitato la Camera e un gruppo avrebbe visitato il Quirinale. Quando però sono arrivati a Roma in Piazza del Quirinale, gli studenti di Potenza di tutti e tre i plessi sono entrati alla Camera, laddove esisteva una prenotazione nominativa, pertanto la scuola aveva formalizzato una prenotazione per tutti i ragazzi di Potenza, mentre i nostri ragazzi di Vaglio, non hanno visitato nulla, anzi, sono restati ad aspettare girovagando nei dintorni del Palazzo del Quirinale, in attesa che i loro compagni finissero la visita». Sulla vicenda, aggiungono i genitori: «Ovviamente abbiamo fatto richiesta di spiegazioni alla Dirigente, la quale, neanche molto delicatamente, ci ha risposto che “hanno trovato il Quirinale chiuso”, per passare poi alla versione secondo la quale le insegnanti dei plessi di Potenza avrebbero fatto la richiesta per visitare la Camera già nel mese di ottobre, mentre da Vaglio non sarebbe arrivata alcuna richiesta. Possiamo tutti immaginare che non si entri certamente presentandosi alla porta, ma tramite una prenotazione. Questo ci fa capire che per gli studenti di Vaglio non è stata fatta alcuna prenotazione, a differenza degli studenti di Potenza, che invece l’avevano. Ed ancora sosteniamo – incalzano da Vaglio – che non siano i genitori a doversi preoccupare dell’organizzazione nel dettaglio di una uscita scolastica, ma di occuparci di far pervenire l’adesione e il pagamento della quota. In secondo luogo, se le richieste da Vaglio non fossero pervenute, il programma andava stilato in maniera differente per la seconda giornata a Roma, specificando che il gruppo scolastico per il giorno 20 maggio non avrebbe avuto un programma univoco come per il giorno precedente. In questo caso almeno sarebbe stata una situazione più “trasparente”. Invece, torniamo a ripetere, il programma era uguale ed unico per tutti i ragazzi partecipanti». Non c’è solo la questione “tecnica ed organizzativa” ma anche quella “morale”: «La percezione che hanno avuto i bambini e ragazzi è stata di “distinzione” tra loro e gli altri, anziché di unione. Oltretutto quando sono arrivati e siamo andati ad accoglierli al pullman -sottolineano i genitori- invece di avere l’entusiasmo di raccontare cosa hanno visto, erano solo delusi. Eppure la scuola parla tanto di inclusione, unione, integrazione, di progetti e poi fare una discriminazione del genere». I genitori coinvolti in questo episodio, sono non solo «amareggiati, ma indignati, perché ragazzi della stessa scuola, che partono tutti insieme per il medesimo viaggio scolastico, non possono avere una disparità di tratta- mento di questa portata. Purtroppo possiamo anche aggiungere – concludono che non si tratta della prima volta che notiamo disparità di trattamento tra i ragazzi di Potenza e di Vaglio, cosa però che non avveniva con la passata dirigenza dell’Istituto Comprensivo»

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