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PESCOPAGANO, MADRID, CARACAS E NEW JERSEY UNITI GRAZIE ALLA “MADONNA DI MONTEMAURO”

«Stiamo lavorando all’adunata dei pescopaganesi nel mondo e promuoviamo anche forme di incontro religioso, per far sì che i nostri figli conoscano le nostre radici»

Pescopagano ha celebrato la sentita ricorrenza della “Madonna di Montemauro”, come chiamano i pescopaganesi con devozione la Beata Vergine Maria di Montemauro, presso il Santuario omonimo. Normalmente la festività cade l’ultima domenica di maggio per i pescopaganesi nel mondo, mentre a Pescopagano viene festeggiata la prima domenica di giugno. Quest’anno però, è stata celebrata eccezionalmente nella stessa domenica di maggio anche a Pescopagano, così che da diversi Paesi nel mondo, la “Madonna di Montemauro” ha unito i suoi fedeli. Si è svolto il pellegrinaggio portando la Madonna del Maggio in visita al Santuario pescopaganese, e nello stesso giorno ciò è accaduto anche nel New Jersey con i pescopaganesi che vivono in America, a Caracas in Venezuela e a Madrid, in Spagna, dove molti concittadini si trasferirono portando con sé non solo i ricordi della propria terra lucana, ma anche usi, costumi e soprattutto la fede per questa Madonna cui sono particolarmente devoti. «C’è un canto infatti che recita “Per mare e per terra sei nominata tu, Maria di Montemauro e quante grazie fai tu” – racconta a Cronache il Comitato Pescopagano 2020- e questo testimonia la nostra devozione. Noi inoltre stiamo cercando di realizzare l’adunata dei pescopaganesi nel mondo e promuoviamo queste forme di “incontro” anche religioso, per far sì che i nostri figli, nipoti e discendenti, possano sapere ed essere a conoscenza del fatto che in molte parti del mondo ci sono concittadini pescopaganesi che venerano e festeggiano la Madonna di Montemauro, discendendo dalle stesse radici salde della nostra fede e della nostra terra, di cui siamo orgogliosi figli». Il Santuario sorge ad una altezza di più di 1000 metri, sulla cima di un monte chiamato di Montemauro, ambiente roccioso con vegetazione, alla distanza di circa 5 km dal centro abitato di Pescopagano. Ai piedi del monte scorre il torrente Guana, affluente dell’Ofanto. Si tratta di un luogo dalla pace quasi tangibile che si dischiude al pellegrino in cerca di tranquillità ed introspezione. Eretto a seguito del ritrovamento della statua di Maria di Nazareth, nel tempo è stato rimaneggiato sino ad ottenere le fattezze odierne. La località Mauriello, nome dell’antico casale, ospitava sin dal XI secolo una chiesetta, sostituita nel XIX secolo da una struttura più ampia, ristrutturata nel 1985 e che oggi si presenta dalla facciata pulita e sobria, e dagli ambienti interni molto suggestivi pur se non eccessivamente ornati. I tre ingressi anteriori conducono all’interno, dove l’altare maggiore ottocentesco accoglie la statua della Madonna col Bambino, risalente al Seicento, bellissima nella sua veste rossa e manto azzurro. La presenza del globo in mano, pur se non crucigero, rappresenta la supremazia del Cristo sulla umanità. L’edificio religioso, secondo lo storico locale G. Bruno, sarebbe menzionata nella Bolla inviata da Papa Innocenzo III all’Arcivescovo di Conza Pantaleone, il 3 novembre 1200, allo scopo di precisare alcune questioni attinenti i possedimenti ecclesiastici dell’Arcidiocesi. Sino all’8 settembre 1976 Pescopagano ha fatto parte della Diocesi di Conza, dopodiché è passato alla Diocesi di Melfi Rapolla e Venosa. Una storia antica dunque, che si rinnova ogni anno a Pescopagano e nel mondo e ogni giorno nell’intimità del cuore dei Pescopaganesi di ogni dove

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