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CENTRO SOCIALE DI MALVACCARO E LE SUE BARRIERE ARCHITETTONICHE «VERGOGNOSO»

Rita Marsico: «Assurdo che nel 2024, in un centro sociale gestito dal Comune ci siano barriere che limitino la liberta delle persone con difficoltà a muoversi»

Potenza non è una città facile per le persone con disabilità o per chi è costretto a muoversi con la sedia a rotelle. Barriere architettoniche dappertutto o quasi: marciapiedi, accesso ad alcuni edifici pubblici e tanto altro. Qualche mese fa la denuncia della difficoltà di accedere al polo universitario di Macchia Romana di un ragazzo con disabilità hanno suscitato sgomento ed indignazione ed è di qualche giorno fa in- vece l’iniziativa “Barriere Zero, Potenza per tutti” promossa dal Forum dei Giovani di Potenza volta a promuovere l’accessibilità e l’inclusione sociale nel capoluogo lucano. Un’iniziativa lodevole senza dubbio che si spera smuova le coscienze di “chi di dovere” per abbattere una volta per tutte le barriere architettoniche in città. A raccontare la sua esperienza è Rita Marsico, presidente dell’associazione “Dalla Basilicata all’Italia non lasciamo indietro nessuno”, attualmente costretta sulla sedia a rotelle che ha partecipato ad un evento presso il Centro sociale di Malvaccaro: «In questa città c’è veramente da vergognarsi. Dovevo partecipare ad una serata di beneficenza presso il Centro sociale di Malvaccaro. Considerata la mia attuale situazione si è deciso che qualcuno al- l’ingresso avrebbe atteso il mio arrivo per farmi percorrere un’entrata secondaria priva di scale. Una volta dentro però, non potevo entrare in sala a causa di due grossi scalini che mi impedivano di scendere. Ho dovuto attendere la gentilezza di un ragazzo che si è preso la briga di aiutarmi, non senza difficoltà. Questo naturalmente ha impedito che io potessi muovermi con libertà per tutta la serata. Se non ci fosse stato qualcuno che mi potesse ri- portare su, sollevando di peso la carrozzella, non sarei potuta andare da nessuna parte». «Trovo vergognoso che, nel 2024, in un centro sociale gestito dal Comune,- continua – siano presenti an- cora barriere architettoniche che limitino la libertà delle persone che purtroppo non possono muoversi sulle proprie gambe. È assurdo soprattutto dopo che tutti i cosiddetti politici hanno costruito e costruiscono le lo- ro campagne elettorali sulla disabilità. Le barriere architettoniche in una società civile sono la prima cosa a cui si dovrebbe pensare». «Sarebbe il caso che prima di parlare di abbattimento delle barriere architettoniche, si cerchi di avere ben chiaro in mente quello che è giusto e necessari fare per la nostra città e poi adoperarsi per metterlo in atto nel più breve tempo possibile» conclude Marsico.

Rosamaria Mollica

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