E ORA LA PAROLA AL VOTO
Tutti i candidati sindaco di Potenza evitano le grandi piazze cittadine, pienone per Smaldone. L’apparato con Fanelli, la speranza e il riscatto con Telesca che fa sold out
La campagna elettorale è ormai finita. È iniziato a mezzanotte il silenzio elettorale più breve della storia politica recente. Questa mattina i cittadini potranno riflettere per poche ore. Dalle 14.00 si inizierà a votare. Le operazioni di voto riprenderanno domenica mattina per terminare alle 23.00. La lunga notte porterà i dati delle europee. Lunedì sapremo cosa accadrà per le elezioni comunali. Come da tradizione il Venerdì ci sono stati gli ultimi appelli al voto.
LE GRANDI PIAZZE NON UTILIZZATE
Non è più il tempo dei grandi comizi a Piazza Prefettura o a Piazza Don Bosco. È il tempo dei social, dei piccoli contatti quotidiani, dei comitati che hanno preso il posto dei Partiti. Per tutta la campagna elettorale le grandi piazze sono rimaste vuote, nessuno ha osato sfidare lo spazio di Piazza Prefettura, Piazza Sedile o Piazza Don Bosco. Cinque anni fa venne Salvini, in pieno entusiasmo elettorale a riempire Piazza Sedile, alle Regionali sono venuti tutti i segretari di Partito a riempire Piazza Don Bosco. Il centrodestra orfano dei leader non ha provato la grande spallata della folla oceanica, eppure può schierare il Sindaco uscente, la maggioranza in Consiglio Regionale, tre parlamentari ed un ministro eletti in Basilicata. Nomi che evidentemente non davano la garanzia di scaldare gli animi e riempire le piazze.
FANELLI A PIAZZA MARTIRI DELLE FOIBE
Francesco Fanelli ha deciso di chiudere a Piazza Martiri delle Foibe. L’intestazione di uno slargo alle vittime della tragedia istriano-dalmata se non è l’unico è sicuramente il più tangibile segno del passaggio della destra al Governo della Città. Non c’è l’entusiasmo militante di quando vinse De Luca né quello della vittoria definitiva di quando si portò alla guida della Città Guarente. Il centrodestra punta sugli apparati, sulla forza dei suoi partiti, sulla classe dirigente e governante regionale, sulla capacità confermata di allargare la coalizione a Potenza come in Regione. Per chi ha seguito la politica cittadina negli ultimi dieci anni, la differenza di emozionalità è palpabile. Non sono più i giovani all’assalto della città ma gli amministratori che puntano alla riconferma. Fanelli punta alla vittoria al primo turno ma l’obiettivo è difficile da raggiungere.
OCCHI LUCIDI DA TELESCA
Tutt’altro clima da Telesca. Il centrosinistra ha imparato dalle proprie sconfitte e si è rigenerato. Non ci sono più gli amministratori del passato, non c’è più il Partito Regione, non c’è più il sistema di potere che garantiva i voti in nome del potere. A guidare la coalizione c’è un giovane consigliere comunale. Vincenzo Telesca non ha mai governato né in Città né in Regione. È uno dei tanti che è stato costretto a ricostruire dalle macerie del Partito Regione. In lui non c’è soltanto la speranza di chi lo ha sostenuto e di chi vuole cambiare in città. Verso di lui c’è la volontà di cambiamento ma anche la forza di nuove generazioni che vogliono puntare a ricostruire il centrosinistra dopo tutte le sconfitte di questi anni. Gli occhi lucidi della gente che ascoltava le parole di Telesca nello slargo del suo comitato trasferivano questa emozione. È la stessa emozione che abbiamo visto dieci anni fa negli occhi di chi sosteneva De Luca e cinque anni fa in quelli che sostenevano Guarente.
LE EMOZIONI CONTRO L’APPARATO
Se dovessimo riassumere le campagne elettorali e i comizi di chiusura di Telesca e Fanelli potremmo dire che si è ripetuto il passato sotto formule diverse. Da un lato l’apparato, dall’altro le emozioni con la differenza rispetto al passato è che l’apparato sta a destra, le emozioni e il riscatto con Telesca. Se tutto ciò basterà per arrivare al ballottaggio è tutto da dimostrare e lo sapremo tra due giorni. Certo è che noi, che i comizi li abbiamo visti tutti e ne abbiamo visti tanti in passato, possiamo dire che quella gente che gridava “Vincenzo, Vincenzo”, ci ricorda da vicino come stato d’animo ed energia quella che inneggiava a De Luca prima e a Guarente poi. Buon voto a tutti.
Di Massimo Dellapenna