A GIUGNO POSSIBILI 3 MILA E 720 ASSUNZIONI
Mercato del lavoro lucano, prospettive trimestrali ottimistiche: mismatch alto permane come criticità (50,7%). Tendenze settoriali: il 36,3% potrebbe riguardare l’industria e il 63,7% i servizi
Sono circa 556 mila le opportunità lavorative offerte dalle imprese a giugno, e salgono a «a quasi 1,4 milioni nel trimestre giugno-agosto, con un andamento pressoché stabile rispetto a giugno 2023 (-0,3%) e un leggero incremento sul corrispondente trimestre (+0,6%)». Ad aggiornare le previsioni sull’occupazione, il Bollettino realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Come per maggio, Sud e Isole fanno da traino con 170 mila e 260 entrate attese. Dai dati aggregati per macro aree geografiche, il Mezzogiorno registra il saldo tendenziale più consistente (+3,8mila su giugno e +19mila sul trimestre) sostenuto, in partico- lare, «dalla dinamica positiva di costruzioni e commercio». La flessione del manifatturiero penalizza le altre aree geografiche, soprattutto il Nord Est (complessivamente – 4,4mila nel mese e – 10,3mila nel trimestre); più stabili, sempre rispetto ad un anno fa, Nord Ovest e Centro.
MERCATO LUCANO
Per quanto riguarda la Basilicata, a giugno la previsione delle entrate nel mondo del lavoro è di 3 mila e 720 unità: 2 mila e 230 nel Potentino e mille e 500 nel Materano. Se il corrente mese confrontato con il giugno del 2023, in valori assoluti per la Basilicata variazione positiva pari a più 100 assunzioni. La previsione delle entrate nel mercato del lavoro lucano per il periodo giugno-agosto, è di 10 mila e 570 unità (6 mila e 780 nel Potentino e 3 mila e 780 nel Materano). Il confronto col periodo giugno-agosto 2023, restituisce per la Basilicata una variazione positiva di 540 unità. Le province lucane non rientrano né, come prevedibile dati i numeri di altre realtà territoriali come Milano e Napoli, tra le 10 con più entrate, né tra quelle più “giovani” e cioè che offrrono più opportunità per la fascia anagrafica giovanile (sul podio, Imperia, Massa e Reggio Emilia).
I GRUPPI PROFESSIONALI
Se le nuove entrate nel mercato del lavoro lucano suddivise per gruppi professionali, delle 3 mila e 720 previste a giugno in Basilicata, l’11,5% riguarda i dirigenti, le professioni specializzate ed i tecnici, mentre il 36,5% riguarda gli impiegati, le professioni commerciali e nei servizi, il 39,4% gli operai specializzati, i conduttori di impianti e macchine, ed infine, il 2,8% le professioni non qualificate. Per cui, in riferimento alle tendenze settoriali, delle 3 mila e 720 nuove entrate nel mondo del la- voro possibili a giugno in Basilicata, il 36,3% potrebbe riguardare l’industria ed il 63,7% i servizi. Nel caso dell’industria, più possibilità nel Potentino (41,5%) che nel Materano (28,6), mentre per i servi più opportunità nel Materano (71,4%) che nel Potentino (58,5) Calcolato anche il tasso di entrata per ogni 100 lavoratori dipendenti. Per la Basilicata, l’incrocio tra entrate e già dipendenti, ha restituito il valore percentuale del più 4,1% (a fronte della media italiana pari, a giugno, a più 4,1%).
MISMATCH: MALE LA BASILICATA
A giugno, a livello nazionale, sono difficili da reperire il 47,6% dei profili ricercati (+1,6%) rispetto all’anno precedente. In riferimento alle aree macro geografiche, da sottolineare l’elevato mismatch riscontrato dalle imprese nel Nord Est dove le figure professionali difficili da reperire rappresentano il 51,2% dei profili ricercati. Le imprese del Nord Ovest segnalano difficoltà a reperire il 49,1% dei profili ricercati, seguite dalle imprese del Centro (45,6%). Sulla mancata corrispondenza della domanda di lavoro da parte delle imprese con l’offerta da parte dei lavoratori, il dato lucano (mismatch 50,7%), è risultato superiore sia alla media Sud e Isole (44,9%), che a quella nazionale 47,6%. Mismatch, al Sud dati elevati in Molise (52,3%) e Basilicata (50,7%). Per le altre regioni, va molto meglio: Sardegna (43,3%), Calabria (46,8%), Sicilia (45,2%), Campania (42,6%), Puglia (43,9%). A livello nazionale, il Borsino delle professioni segnala tra le professioni tecniche e ad elevata specializzazione i tecnici in campo ingegneristico con il 66,7% di difficile reperimento, seguiti dai tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (58,5%), dai tecnici della distribuzione commerciale (58,1%), dagli ingegneri e tecnici informatici (entrambi 56,7%), mentre tra le figure degli operai specializzati si distinguono i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (75,1%), gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (73,1%) e i fabbri ferrai costruttori di utensili (70,2%). Difficili da reperire anche gli operai addetti a macchinari dell’industria tessile e delle confezioni (76,3%)