AttualitàBasilicataBlog

OCCUPAZIONE IN CRESCITA, DATI POSITIVI SOPRATTUTTO PER LE DONNE

La Banca d’Italia: «L’evoluzione demografica e la mobilità studentesca concorrono a spiegare la scarsa capacità di accumulazione di capitale umano in Basilicata»

Lo scorso anno, come riportato nel rapporto annuale della Banca d’Italia sull’economia lucana, l’occupazione e le ore lavorate sono cresciute. L’andamento espansivo ha riguardato esclusivamente il lavoro alle dipendenze, mentre quello autonomo ha ristagnato. Anche l’offerta di lavoro è aumentata, sostenuta dagli individui più giovani, che erano stati i più penalizzati dalla pandemia. I lavoratori qualificati continuano a rappresentare una quota minoritaria della forza lavoro, per effetto anche della bassa capacità della regione di attirare e trattenere il capitale umano. Nei prossimi anni, la partecipazione al mercato del lavoro potrebbe risentire fortemente del calo molto accentuato della popolazione e dell’innalzamento dell’età media.

OCCUPAZIONE, GENERE E TITOLO DI STUDIO

Secondo i dati della Rilevazione sulle forze di lavoro (Rfl) dell’Istat nel 2023 l’occupazione lucana è cresciuta del 2,9 per cento rispetto all’anno precedente, un dato in linea con quello del Mezzogiorno e superiore alla media del Paese (3,1 e 2,1 per cento rispettivamente. Anche la dinamica delle ore lavorate è stata positiva, con un aumento del 3,7 per cento rispetto al 2022 (3,5 e 2,3 per cento nella macroarea e nel Paese). L’incremento occupazionale ha riguardato soprattutto le donne (5,1 per cento) e in misura minore gli uomini (1,6%). Il tasso di attività è quindi salito dal 57,3 al 59,5 per cento (7,2 punti in meno rispetto alla media nazionale).Nel 2023 alla crescita della forza lavoro ha contribuito in misura superiore la componente femminile, che rappresenta circa i due quinti del totale: il tasso di attività delle donne rimane di molto inferiore a quello degli uomini (rispettivamente 47,0 e 71,7 per cento). A differenza di quanto avvenuto nel resto del Paese, la partecipazione è stata sostenuta maggiormente dalle fasce d’età più giovani, che erano state le più penalizzate durante la pandemia. Inoltre, all’aumento del numero degli attivi hanno concorso sia i diplomati sia i laureati, a fronte di un contributo negativo degli individui con un titolo di studio inferiore. Tuttavia, i laureati rappresentano in regione una quota dell’offerta di lavoro più contenuta rispetto alla media nazionale e soprattutto a quella europea, un dato che risente della bassa capacità della regione di attirare e trattenere il capitale umano. La disponibilità di forza lavoro qualificata è un prerequisito essenziale per lo sviluppo economico: sulla sua crescita incide la capacità del sistema dell’istruzione locale e, più in generale, dei territori, di generare, attrarre e trattenere capitale umano. Nel 2022 il tasso di immatricolazione calcolato in base ai nuovi ingressi nelle strutture universitarie lucane si è attestato al 19,8 per cento, di molto inferiore a quello riferito agli studenti con residenza in regione (56,1): la difformità tra i due indicatori è ascrivibile all’elevata mobilità degli studenti. Gli immatricolati in altre regioni erano circa 2.200 nel 2022; tra questi 700 erano iscritti a corsi di laurea scientifici e tecnologici (Stem). Gli immatricolati in uscita rappresentavano quasi i tre quarti di quelli residenti in Basilicata, un valore molto elevato anche nel confronto con le altre regioni meridionali. Rispetto al 2010 l’incidenza è rimasta sostanzialmente stabile, con una riduzione della mobilità verso gli altri atenei meridionali compensata dalla crescita di quella verso il Centro Nord. Di contro, la mobilità in ingresso si è mantenuta modesta. La quota di iscritti in atenei fuori regione a un corso di laurea specialistica raggiungeva anch’essa i tre quarti. Gli studenti in uscita, quelli in ingresso e quelli che rimangono in regione (stayers) mostrano differenze significative tra loro. Il voto medio di diploma della scuola secondaria superiore degli immatricolati in uscita è sensibilmente maggiore sia rispetto a quello degli stayers, sia a quello degli studenti in ingresso: una simile relazione si riscontra anche per la quota di immatricolati provenienti da licei, anch’essa maggiore tra gli studenti in uscita. Presente, pertanto, un fenomeno di selezione, che vede spesso gli studenti con caratteristiche più favorevoli in termini di inserimento lavorativo spostarsi in atenei fuori regione. L’evoluzione demografica, la mobilità studentesca, nonché i più alti tassi di abbandono, concorrono a spiegare, assieme alle migrazioni successive al completamento degli studi, la scarsa capacità di accumulazione di capitale umano che si osserva nella regione. Secondo le stime Eurostat, nel 2023 l’incidenza dei laureati tra i giovani lucani (25-34 anni), sebbene in forte crescita nell’ultimo ventennio, si attestava al 27,8 per cento, risultando inferiore nel raffronto con la media italiana e soprattutto con quella europea (rispettivamente 30,6 e 43,1 per cento).

TASSO DISOCCUPAZIONE E “NEET”

Il tasso di disoccupazione, come riportato dalla Banca d’Italia, «è lievemente aumentato al 7,5 per cento (dal 7,1), un valore in linea con la media italiana». Il dato continua a risultare particolarmente elevato per i giovani (25,1 e 12,8 per cento rispettivamente nelle fasce d’età 15-24 e 25-34). In presenza di un aumento del numero di occupati, la crescita del numero di persone in cerca di lavoro riflette la contestuale riduzione degli inattivi. Nel 2023 il numero di giovani lucani tra i 15 e 34 anni che né partecipavano al mercato del lavoro né erano impegnati in corsi di studio (Neet) ammontava a poco più di 22.000: la loro incidenza sulla popolazione di riferimento, in riduzione rispetto al 2022, era pari al 20,0 per cento (2,0 punti in più rispetto all’Italia)

LE FAMIGLIE

Nel 2023 il reddito nominale delle famiglie lucane «è aumentato, sostenuto dall’espansione dell’occupazione: in termini reali l’andamento è stato però negativo a causa dell’inflazione». I consumi, che si erano ridotti durante la pandemia consentendo alle famiglie un accumulo di risparmio, hanno rallentato. «In base a nostre stime aggiornate al 2022, ultimo anno disponibile – ha specificato la Banca d’Italia – la ricchezza netta delle famiglie lucane ammontava a circa 60 miliardi di euro, 111.000 in termini pro capite, a fronte di una media nazionale di 177.000». La crescita dei prestiti alle famiglie si è indebolita lo scorso anno. Le erogazioni di mutui per l’acquisto di abitazioni si sono ridotte in larga parte per effetto della minor domanda connessa con l’aumento dei tassi d’interesse; il credito al consumo ha continuato a crescere, anche se in misura lievemente meno pronunciata rispetto all’anno precedente.

IL MERCATO DEL CREDITO

Nel 2023 il maggior utilizzo dei canali digitali si è accompagnato a un ulteriore ridimensionamento della rete regionale degli sportelli bancari. Nel complesso il credito bancario erogato a famiglie e imprese lucane ha progressivamente decelerato sino a registrare un modesto calo a fine anno. Vi hanno influito l’indebolimento della domanda di finanziamenti e il lieve irrigidimento dei criteri di offerta nell’ambito di condizioni monetarie ancora restrittive. La qualità del credito risulta nel complesso soddisfacente; alcuni segnali di un possibile peggioramento nei prossimi mesi emergono tuttavia dall’andamento delle sospensioni e dei ritardi nei rimborsi delle rate dei mutui per l’acquisto di abitazioni. I depositi sono diminuiti, a causa della flessione di quelli delle imprese. È proseguita la riallocazione della liquidità a favore di strumenti più remunerativi, come i depositi a risparmio e, soprattutto, i titoli obbligazionari.

MATERA 2019, LA VALUTAZIONE

Gli effetti economici dell’evento Matera Capitale europea della cultura, come dall’analisi della Banca d’Italia, «appaiono comunque estremamente concentrati da un punto di vista geografico: non emergono infatti impatti significativi nei comuni confinanti con Matera, né negli altri principali comuni turistici della Basilicata, un risultato sul quale potrebbe incidere anche la forte eterogeneità tra Matera e le altre località più visitate della regione».

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti