TELESCA OLTRE IL 60%, FANELLI NERVOSO
Indiscrezione confermata, oggi Consiglio regionale solo per la proclamazione degli eletti: il presidente dopo il ballottaggio. Per il “sondaggio” Facebook del sentiment su Cronache Social non ci sarebbe partita
Sulle nostre pagine social abbiamo lanciato quello che Facebook tecnicamente chiama sondaggio chiedendo chi voteresti tra Fanelli e Telesca sindaco. Sia chiaro, lo diciamo a beneficio di chiunque voglia poi trovare qualsiasi appiglio per criticarci, sappiamo benissimo che non è un sondaggio con valore scientifico quello di Facebook, altrimenti non sarebbe nemmeno pubblicabile in questi giorni di campagna elettorale, infatti Facebook lo chiama sondaggio, ma in realtà è un mero strumento di registrazione del sentiment e che non è fatto con criteri demoscopici, che non ha un campionamento ottenuto con metodo. Tra l’altro chi vota una candidato rispetto al- l’altro è anche leggibile, quindi è come mettere mi piace ad una pagina. Sappiamo, però, che è in grado di intercettare l’aria che tira. Cronache Social ha 80.000 followers, di questi un paio di migliaia hanno votato nel sondaggio. Il risultato è che oltre il 60% dichiara di votare Telesca. Più indicativo ancora del nostro gioco-sondaggio sono i commenti sui social e le linee di comunicazione.
LA TRANQUILLITÁ DI TELESCA
In teoria Vincenzo Telesca dovrebbe essere all’inseguimento e, da tradizione politica, chi è al- l’inseguimento tiene una battuta offensiva. In realtà sui social si percepisce un clima di serenità da parte di Telesca. Lo sfidante della mega coalizione che sostiene Fanelli, dichiara in un video il proprio amore per la città, invita le forze del cambiamento ad unirsi, ringrazia i propri elettori come di solito fa chi è in netto vantaggio. Di diversa impostazione la scelta comunicativa di Fanelli. Il vicepresidente della Giunta Regionale prova a metterla sull’offensiva. Nella sua narrazione il confronto del ballottaggio è il confronto tra Potenza e “Le mani sulla città”. Una visione manichea che contrappone le forze del bene a quelle del male che, di solito, è stata sempre appannaggio di una certa sinistra perennemente sconfitta dalla DC prima, da Berlusconi poi e dalla Meloni oggi. La politica non dovrebbe mai essere una contrapposizione tra il bene e il male ma il semplice confronto tra diverse visioni del mondo e differenti opzioni amministrative. Di solito chi la mette sul piano della contrapposizione morale denuncia in questa scelta tutto il suo nervosismo e si avvia verso la sconfitta. Fa del resto sorridere la scelta di Fanelli di puntare all’identificazione del suo avversario come quello delle “mani sulla città”. Evidentemente l’assessore non ha studiato la storia del cinema italiano e non conosce che quella frase (ormai abusata in politica) ha una sua precisa origine storica. “Le mani sulla città” è il titolo di un film del regista napoletano Francesco Rosi che racconta proprio della speculazione edilizia che (secondo Rosi) la destra aveva effettuato nel capoluogo campano. Sia chiaro noi non stiamo dicendo che la destra potentina abbia messo le mani sulla città né che non avrebbe dovuto utilizzare quel titolo ma che certo studiare un po’ prima di fare le citazioni sarebbe necessario. Storia del cinema a parte, a noi piacerebbe che questo ballottaggio si svolgesse sui temi e non sugli insulti o sugli attacchi tra i candidati. I due candidati sono persone per bene, entrambe con esperienza politica, entrambi in grado di poter esporre le proprie proposte senza nessuna necessità di entrare in una rissa. Chi vuole trasformare la campagna elettorale in un confronto tra il “bene e il male”, chi vuole nascondersi dietro al dito degli errori altrui non sta facendo il bene della città né del confronto democratico. I cittadini devono e vogliono poter scegliere tra opzioni programmatiche differenti non tra diabolici litigi. Dobbiamo prendere atto con il dovere del cronista che Telesca sta tenendo una linea di confronto molto civile e senza mai attacchi frontali alla città.
IL CONSIGLIO REGIONALE CHE NON DECIDERÁ
Come avevamo già anticipato oggi si tiene il primo consiglio regionale della nuova legislatura. All’ordine del giorno oltre alla proclamazione degli eletti è in votazione l’ufficio di Presidenza. Come avevamo anticipato certamente il punto non verrà trattato. La politica ha i suoi tempi e le sue liturgie e con un ballottaggio in corso, con la necessità che tutto il centro- destra ha di spingere su Fanelli non c’era modo di riunire le forze politiche. Non ci scandalizza tutto ciò e chi fa l’indignato finge di esserlo. Chiunque conosca o viva la politica sa che è una situazione inevitabile. Domani, dunque, solo foto di rito e saluti. Sulla plancia di comando resta il Generale Bardi che è giustamente interessato alle cose da fare più che alle discussioni politiche.
Di Massimo Dellapenna