LA MOSTRA-MUSEO SU DRACULA: IN ESPOSIZIONE MATERIALE INEDITO
Vlad Tepes, oggi l’attesa inaugurazione ad Acerenza
Documenti, tra i quali l’“Albero della famiglia Dragona” (1666, autore conte Alberto Schlifer), sono per la prima volta al pubblico nella Mostra-Museo “Dimensione Europea di Vlad Tepes (Dracula)” che si inaugura oggi ad Acerenza (Palazzo Glinni). La preziosa copia del libro che narra della “Famiglia Dragona” riporta non solo le regole dei cavalieri dragoni ma anche l’elenco ed i nomi dei Cavalieri del Drago. Il nome Dracula deriva proprio da Draco (il drago nello stemma) e divenne celebre nel corso del 1800 a seguito del romanzo di fantasia dello scrittore irlandese Bram Stoker. Si tratta di cavalieri legati a Vlad Tepes nella guerra cruenta a difesa del Cristianesimo contro i mussulmani turchi che cercavano di sfondare i confini ed invadere l’Europa, imponendo la religione mussulmana. Per questo, per i Romeni, Vlades Tepes (Dracula) è un eroe nazionale (come in altri Paesi Balcani) e oggi arriveranno dalla Romania ad Acerenza rappresentanti del Governo Romeno (Dipartimento per i Romeni all’Estero), dell’Ambasciata di Romania in Italia, una delegazione della Repubblica di Moldova e del Comune di Chisinau, studiosi e ricercatori internazionali, tra i quali la meseografa Paulisabatona Amelian, per scoprire un busto in bronzo e un dipinto della pittrice Iolanda Cretoiu. La Mostra-Museo fa parte del progetto culturale “Sulle orme di Dracula in Europa” che è stato presentato e condiviso al Ministero Cultura della Romania e in incontri a Napoli e ad Acerenza con studiosi ed amministratori locali e sarà attuato dalla Famiglia Glinni e da Palazzo Italia Bucarest attraverso la società Rumena dal brand registrato “Dracula Acerenza”, in collaborazione con l’ Associazione culturale Mihai Viteazu Prahova, presieduta da Mircea Cosma, e l’Associazione Rumeni in Italia – Basilicata. Con il progetto si intende raccontare ai turisti ed ai visitatori di Acerenza la storia ed il legame tra Acerenza ed il discusso conte Rumeno attraverso il racconto fatto dallo stesso Conte che tornerà a rivivere attraverso proiezioni tridimensionali. La voce del Conte Dracula sarà affidata al regista ed attore lucano Pino Quarta mentre quella della figlia Maria sarà di una famosissima attrice Rumena. Un grande attrattore turistico, il primo forse della Basilicata basato su vicende storiche. Cosa porterebbe Dracula ad Acerenza? Una domanda a cui stanno lavorando ricercatori e studiosi per dare una risposta. Secondo la teoria storica più diffusa, Vlad sarebbe morto ospite di sua figlia Maria Balsa (vissuta ad Acerenza), che fu adottata da una famiglia napoletana dopo la scomparsa del padre in battaglia contro i turchi. Maria sposò Matteo Ferrillo, un nobile partenopeo, e si ipotizza che le spoglie mortali di Vlad furono sepolte nel sepolcro dei Ferrillo a Napoli. Alcuni studiosi italiani e colleghi dell’Università di Tallinn sostengono questa teoria, sostenendo che l’illustre principe potrebbe riposare proprio sotto i portici del chiostro piccolo. Un altro legame con le terra di cui fu principe il conte Vald Dracula è uno stemma presente sia sulla tomba di Napoli che nella cripta di Acerenza: due delfini accoppiati, stemma della regione della Dobruja, zona della Romania attigua alla Valacchia, governata da Vlad Tepes e luogo in cui egli vinse una delle sue numerose battaglie. «La nostra iniziativa che è in primo luogo un’operazione culturale – spiega Carlo Francesco Glinni – si basa su una lunga ricerca di fonti storiche avviata da mio fratello Gianni, sul contributo di Mircea Cosma e di altri studiosi romeni ed italiani, sulla preziosa biblioteca di famiglia e avrà il riconoscimento ufficiale da parte del Dipartimento per i Rumeni all’Estero con l’inaugurazione del busto in bronzo del Conte Vlad Tepes (Dracula). Per Baldantoni,”acheruntino doc» – che da anni lavora al Progetto da Palazzo Italia Bucarest con autorità romene – «si tratta della prima tappa far diventare Acerenza un attrattore storico-culturale. Acerenza ha tutte le carte in regola, attraverso il Progetto italo-romeno, pubblico-privato, per essere un luogo da visitare». Un Progetto che prevede insieme alla promozione turistica in Romania e nei Paesi Balcanici l’intensificazione di scambi culturali ed economici in attuazione del protocollo di gemellaggio, firmato ad Acerenza il 30 aprile scorso tra il sindaco Scattone e i colleghi della Romania (Associazione Comuni Prahva, 92 comuni). In Basilicata sono presenti oltre 7.200 romeni di cui 3.900 in provincia di Potenza (32,9% dei residenti di tutti i Paesi esteri). Di qui la prevista istituzione ad Acerenza del Consolato Onorario di Romania che sarà affidata al dr. Glinni. «La Comunità Italiana in Romania, molto numero- sa , per gran parte “pendolare” ma con circa 8000 iscritti all’Aire (Anagrafe residenti italiani all’estero) – sottolinea Baldantoni – sente il bisogno di rafforzare le relazioni istituzionali e tra rete di imprese».