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GLI UTENTI: «RAMPE FERME, INEFFICIENZA»

L’impianto meccanizzato si avvicina inesorabilmente al “fine vita”. Intanto i fruitori lamentano il pagamento del biglietto per un servizio inefficiente

Tornano nuovamente al centro delle segnalazione dei potentini le rampe “immobili” dell’impianto meccanizzato di Potenza. Il capoluogo di regione vanta l’impianto di scale mobili più lungo d’Europa, un fiore all’occhiello e un servizio che se incentivato e valorizzato porterebbe grossi benefici, ma che a manutenzione lascia molto a desiderare. Spesso infatti, i fruitori dell’impianto hanno lamentato il mancato funzionamento delle rampe sia “a salire” che “a scendere”. Nei mesi scorsi però, le rampe “a salire” sono state ripristinate e ora sembra che funzionino tutte e in tutti gli impianti presenti in città. Quelle che in questi giorni sono al centro della polemica sono le rampe “a scendere” dell’impianto di scale mobili “Prima” che collegano Viale Marconi a Via del Popolo, fermandosi a Viale Dante, Via Vespucci e Piazza Vittorio Emanuele. Pare che da qualche giorno 4 rampe siano ferme. Si tratta del percorso in di- scesa quindi non una gran fatica, potrebbe pensare qualcuno, vero ma allora se non si offre il servizio allora perchè fai pagare il biglietto per intero? È questa la lamentela che arriva da più parti. Si paga per un servizio di cui non si usufruisce. «Da diversi giorni 4 rampe delle scale mobili via del Popolo-viale Marconi sono ferme. Non capisco perchè non sistemarle» è il commento di un utente al quale seguono tanti al- tri di protesta: «È una vergogna. Fanno pagare il biglietto senza garantire il servizio»: «Una città sempre più allo sfascio». Insomma la manutenzione non è delle più efficienti anche se rispetto al passato molte rampe sono state sistemate. C’è ancora molto da fare e soprattutto vi è da affrontare un altro enorme problema: il fine vita della scala mobile “Prima”. Uno forse dei primi problemi che la nuova amministrazione comunale dovrà affrontare se non vuole rischiare di chiudere l’impianto il prossimo mese di ottobre. L’intervento sull’impianto è urgente e le risorse per poterlo effettuare cospicue: si parlava di oltre 5 milioni di euro e ora si dovrà capire se optare per una richiesta di proroga in funzionamento in attesa di intervenire oppure chiudere

Rosamaria Mollica

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