HA DI NUOVO AVUTO RAGIONE CRONACHE
Profezia autoavverante
Durante la campagna elettorale ci hanno rivolto ogni tipo di accusa. La più grave di tutte, almeno per il nostro modo di concepire il nostro lavoro, è stata quella di essere schiacciati su Telesca senza senso critico.
In verità non è la prima volta che ci sentiamo rivolta quest’accusa. Ci fu rivolta quando dicevamo che Chiorazzo non avrebbe mai fatto sintesi tra le varie anime del centrosinistra e che l’unico candidato che avrebbe potuto farlo era Marrese. Ci fu ripetuta quando dicemmo che Bardi avrebbe vinto le elezioni regionali. Ci è stata ribadita quando abbiamo sostenuto che Vincenzo Telesca era l’uomo giusto per ricompattare il centrosinistra e vincere le elezioni nella città capoluogo.
Siamo costretti ad ammettere che in tutti questi casi, cioè in tutti i casi che hanno riguardato le analisi politiche precedenti al voto in Basilicata avevamo ragione.
Non facciamo gli indovini, semplicemente analizziamo i fenomeni politici con il giusto distacco che si richiede a cronisti e commentatori. Non abbiamo soluzioni preconfezionate né schieramenti senza logica. La nostra analisi si basa sui dati effettivi.
LA SITUAZIONE IN CITTÀ. Non vogliamo fare gli alchimisti né tenere segrete le nostre ricette. Ci siamo limitati ad osservare la situazione in città. Dieci anni fa aveva vinto De Luca, cinque anni fa aveva vinto Guarente. I cittadini dopo anni di governi di centrosinistra avevano deciso di dare il proprio voto alla destra. Quando accade una cosa del genere, quando il voto decreta una rivoluzione copernicana, l’elettorato non si aspetta soltanto una buona amministrazione né si accontenta di un’amministrazione migliore, vuole che il Governo cittadino realizzi la stessa rivoluzione copernicana che hanno fatto gli elettori. Tutto ciò non è successo. L’ansia di cambiamento del popolo che aveva votato a destra si è trasformata nella prudenza della palude di chi non ha la voglia né la forza di cambiare niente nella speranza di poter continuare a galleggiare senza sforzo. I cittadini, delusi e traditi, avevano già decretato la fine dell’esperienza del centrodestra potentino quando Guarente aveva paralizzato la Giunta per fare un inutile rimpasto e la sua maggioranza non era riuscita ad eleggere il Presidente del Consiglio. Il centrodestra vince quando è decisionista, si allontana dagli elettori quando si impaluda.
L’INTUIZIONE TELESCA. Vincenzo Telesca, invece, rappresentava un’immagine di centrosinistra assolutamente controcorrente rispetto a quella che il mondo intorno alla Schlein era riuscito a dare di sé stesso. Dalla bocca di Telesca in cinque anni non è uscita una sola parola ideologizzata, né un solo tono estremista. In cinque anni da consigliere di opposizione, il nuovo sindaco di Potenza si è ripiegato a lavorare sulle emergenze amministrative che incidevano nella quotidiana vita dei cittadini di Potenza. Così facendo ha dato di sé l’immagine di un uomo capace di affrontare le questioni, non soltanto di sollevare problemi agendo per enunciati.
LA CAMPAGNA ELETTORALE. Il tutto si è ancora di più rinforzato in campagna elettorale. Il centrodestra, soprattutto al secondo turno, ha iniziato una campagna elettorale aggressiva. In pratica ha fatto contro Telesca ciò che per anni la sinistra ha fatto contro Berlusconi. Il risultato è stato il medesimo. Così come Berlusconi ha sempre battuto quelli che evidenziavano i suoi difetti morali e i suoi processi, parimenti Telesca ha sconfitto i misuratori di angolazione delle tettoie e i moralisti degli acquisti di immobili.
I GIORNALISTI D’ASSALTO. Noi abbiamo avuto, per l’ennesima volta, ragione nelle nostre analisi politiche. Per la legge dei grandi numeri capiterà anche a noi di sbagliare. Per adesso non sta succedendo. Quello che è certo è che noi consigliamo a chiunque voglia vincere le elezioni o, comunque, provare a giocarsi una partita per vincerle, di tenersi lontano da cronisti di strada, giornalisti d’assalto e moralizzatori a mezzo social.
Se fossimo superstiziosi diremmo che portano sfiga e uccidono chiunque si poggi su di loro. Non siamo superstiziosi e ci limitiamo a dire che l’eccessiva eccitazione non consente analisi serene. Quelle analisi serene che per la terza volta consecutiva ci hanno consentito di fare le previsioni corrette sul risultato elettorale. Ci perdoni il lettore questo eccesso di enfasi. Per l’ennesima volta noi avevamo ragione e loro avevano torto.
Di Massimo Dellapenna