TELESCA DA CAPPOTTO, FANELLI A TAPPETO
Vince e doppia il leghista spettatore di uno scrutinio straziante dalla 1a sezione: finisce 65% a 35%. Dal neo sindaco, 1achiamata a Bardi. Il Gen ricambia: «Collaboriamo per il bene della città»
Subito dopo aver avuto la certezza della vittoria la prima telefonata Vincenzo Telesca l’ha fatta a Vito Bardi. Il neo eletto sindaco ha assicurato la massima collaborazione con la Presidenza della Giunta Regionale e ha avuto assicurazioni in tal senso dal generale. Un passo non scontato che da l’idea di una visione molto istituzionale del ruolo da parte del neo eletto sindaco della Città Capoluogo che ha intenzione di rappresentare davvero tutti i cittadini e, soprattutto, di incarnare la neutralità delle istituzioni. Il Generale ha apprezzato il gesto e ha pubblicamente fatto i complimenti al neo sindaco su Facebook: «Congratulazioni al nuovo sindaco di Potenza, Vincenzo Telesca. Il mio auspicio è che sia il sindaco di un’intera comunità, a prescindere dal colore politico dei singoli cittadini. Un abbraccio a Francesco Fanelli che, ancora una volta, ha dimostrato correttezza, lealtà e spirito di squadra». È stata una marcia trionfale non semplice quella di Vincenzo Telesca. Al Primo turno aveva deciso di candidarsi a sindaco con il sostegno di un gruppo di liste civiche e senza la benedizione ufficiale del Partito Democratico. Una decisione “civica” talmente determinata da fargli rifiutare anche l’ipotesi di un eventuale sostegno del Movimento Cinque Stelle. Arrivato al ballottaggio è riuscito ad essere il grande federatore delle opposizioni. Molti hanno ironizzato sui lego con i quali aveva comunicato l’accordo con Smaldone e Giuzio senza nessun apparentamento tecnico. Da quel momento i tre hanno lavorato come un solo uomo. Telesca è riuscito dove il Partito Democratico in Basilicata aveva fallito da molti anni a questa parte. Intorno alla sua candidatura l’entusiasmo è cresciuto quotidianamente con una campagna elettorale mai fuori le righe, senza mai replicare agli attacchi che subiva di volta in volta, senza mai scendere in polemica.
UN RISULTATO STORICO
Quasi 20.000 voti, quasi doppiato il suo avversario Fanelli, una percentuale del 64,92%, questi i numeri di Vincenzo Telesca. In termini di percentuali, da quando si vota l’elezione diretta del Sindaco di Potenza è secondo soltanto dietro a Santarsiero del 2004, in termini di voti assoluti è secondo dietro allo stesso Santarsiero del 2009 che, però, prese quasi sei punti percentuali in meno di quelli raccolti da Telesca. Vincenzo Telesca vince le elezioni come uno dei candidati più votati nella storia delle elezioni del Comune capoluogo. Un risultato che non si deve aver timore di definire storico e che da l’idea del grande consenso che è maturato intorno alla sua candidatura mano a mano che andava avanti la campagna elettorale. Un consenso che si è costruito sul suo carisma tranquillo ma anche sulla capacità di dialogare con tutte le forze sociali della città senza mai rinchiudersi in letture ideologiche o in chiavi comunicative retoriche. Nella lunga maratona elettorale ha dialogato con tutta la città, ha coinvolto i ceti moderati, ha ottenuto l’attenzione dei giovani e dei meno giovani, non ha spaventato l’elettorato di centrodestra che ha in parte conquistato, ha vinto nel centro e nelle periferie riuscendo a sanare anche la frattura che si era creata tra le zone della città alle ultime elezioni amministrative. Non c’è una sola sezione elettorale della città, un solo quartiere, una sola strada dove Telesca non sia maggioranza. Si può dire che la città intera ha votato Telesca senza distinzioni né geografiche né culturali.
L’APOTEOSI AD AVIGLIANO SCALO
Nella sezione di Avigliano Scalo si è raggiunto il picco di affluenza con oltre il 70% di elettori che si sono recati alle urne. Vincenzo Telesca ha raccolto il 67,70% di quei voti. Praticamente la sezione elettorale è andata in massa a votare e in massa ha votato per il nuovo sindaco di Potenza. Anche questo era un risultato tutt’altro che scontato. Cinque anni fa Guarente vinse nelle contrade e nelle periferie. Quest’anno quel dato si è perfettamente ribaltato. Il risultato di Avigliano Scalo da l’idea plastica di questo cambiamento del vento.
IL RUOLO DI DE FILIPPO
Un merito va riconosciuto alla grande intelligenza tattica di Vito De Filippo. Come un padre nobile si è messo accanto a Telesca senza mai rubargli la scena, lo ha guidato, gli ha dato i giusti suggerimenti, lo ha spronato senza mai essere invadente. Non è facile avere la consapevolezza, soprattutto dopo aver ricoperto ruoli importanti, che è necessario aiutare gli altri a crescere e preparare una nuova classe dirigente, solo i più grandi riescono a comprenderlo. Vito De Filippo ha avuto questa capacità e questa intuizione. Un lavoro che merita rispetto da parte nostra perché è un lavoro che può fare soltanto chi ha la visione di lungo termine propria di chi ha la misura dello statista.