UNA SCONFITTA CHE PUÒ ESSERE SALUTARE
La croce non soltanto sulle spalle di Fanelli, ha perso l’intera coalizione: il centrodestra per vincere deve fare il centrodestra
Sarebbe troppo facile per tutti gettare la croce addosso a Fanelli così come è stato semplice e banale lanciarla addosso a Guarente. La sconfitta del centrodestra a Potenza non ha come unico responsabile Francesco Fanelli, non trova le sue colpe soltanto nella Lega e chi, nel centrodestra volesse banalizzare così il risultato, non farebbe un servizio utile né alla coalizione né alla politica. Siamo stati accusati di essere par- te di un complotto contro Guarente ma nessuno ricorda che, mentre si decideva del nome da candidare a Sindaco del Capoluogo, siamo stati gli unici a dire che il problema del centrodestra non era il nome del candidato. Con la stessa fermezza diciamo che Fanelli ha fatto quello che ha potuto. Nessuno nel centrodestra nella città avrebbe potuto fare meglio di lui. Il Vicepresidente della Giunta Regionale si è battuto come un leone e come ha potuto in campagna elettorale. Troppe volte è stato lasciato da solo. Troppe volte ha sbagliato strategia.
IL CENTRODESTRA VINCE SE FA IL CENTRODESTRA
La ricetta vincente del centrodestra in Italia dai tempi di Berlusconi è stata sempre molto semplice: poche chiacchiere, molto decisionismo e molta azione. Mentre il centrosinistra perdeva tempo a discutere sulle ipotetiche candidature alla Presidenza della Giunta Regionale, i vertici romani eliminavano ogni discussione al centrodestra locale e decideva- no per Bardi poche ore prima della presentazione delle liste. Una cosa simile era accaduta anche per le elezioni comunali di Potenza con i vertici romani che avevano imposto la possibilità di concorrere per il bis a Guarente. Per quanto riguarda le elezioni regionali la maturità dei vertici regionali dei partiti impose il silenzio e l’accettazione della decisione, Bardi ha vinto le elezioni regio- nali. Sulle comunali si è aperta una ridda di voci che, lungi dal trovare una soluzione migliore, è riuscita ad indebolire la coalizione. Fanelli non è nè peggio nè meglio di Guarente come candidato sindaco, come Guarente non sarebbe stato né peggio né meglio di chiunque altri. Quello che ha distrutto il centrodestra potentino e la sua credibilità è stato il lungo discutere, l’essersi trasformato in una specie di succursale mal organizzata di un centro sociale, aver voluto un assemblearismo permanente che ha logorato le certezze dei partiti e dell’elettorato. La forza del centrodestra è stata sempre la granitica compattezza. Aver aperto quella discussione inutile e dannosa ha inutilmente logorato quella compattezza. Francesco Fanelli si è caricato una croce della quale avrebbe volentieri fatto a meno. Le discussioni locali glielo hanno imposto e lui ha accettato. Nessuno, in quelle condizioni, avrebbe fatto di meglio. Siamo convinti che lo stesso candidato o anche lo stesso Guarente avrebbe avuto un risultato migliore senza quelle inutili chiacchiere.
LA CAMPAGNA ELETTORALE ALLA TRAVAGLIO
Da Berlusconi il poi il centrodestra ha sempre avuto una tecnica elettorale “tranquilla”. Erano gli altri ad attaccare e i leader della coalizione serenamente a replica- re con il sorriso. Nel secondo turno elettorale la coalizione e Fanelli hanno deciso di partire lancia in resta con gli attacchi alla persona Telesca. Han- no fatto ciò che tradizionalmente fa Travaglio e che prima faceva- no i moralizzatori del centrosinistra. Se imiti i tuoi avversari nelle strategie con le quali li hai sempre sconfitti, raccogli esattamente lo stesso risultato che, per anni, hanno raccolto i tuoi avversari. Paradossalmente (abist iniuria verbis) Telesca ha fatto Berlusconi e Fanelli ha fatto Travaglio. Il risultato è stato distruttivo per il centrodestra. Se una responsabilità si può accreditare al candidato Fanelli è soltanto questa: non aver capito come andavano le co- se e non aver utilizzato la ricetta vincente per oltre un ventennio. Ha sbagliato il centrodestra a dare l’idea di voler inseguire Telesca sulle dimensioni della veranda e sulla proprietà di un garage intercluso nella sua proprietà. Ha sbagliato il centrodestra a caricare di moralismo la campagna elettorale.
UNA SCONFITTA CHE PUÒ ESSERE SALUTARE
La vittoria ha molti padri, la sconfitta è orfana. È una massima di vita che tutti conoscono. Come abbiamo detto il peggior modo che la coalizione che governa l’Italia e la Basilicata ha per analizzare la sconfitta è scaricare tutte le colpe su Fanelli o, al massimo, sulla Lega. Basta fare un confronto tra come è stata gestita la campagna elettorale di Bardi e su come è stata gestita quella di Fanelli per vedere dove sono stati fatti gli errori in quest’ultima. Quando parliamo di errori non parliamo solo di difetti di comunicazione, parliamo anche dell’aver dato l’idea che Fanelli fosse un ripiego, che fosse tutto dovuto dalla necessità di tro- vare un sostituto a Guarente contro il quale si erano mossi in modo maldestro gli ammutinati del Bounty.
PROBLEMI PER LA COALIZIONE
La prima cosa da fare sarà, per il centrodestra, metabolizzare la sconfitta. Il Consiglio Regionale, convocato per il 26 Giugno che avrebbe dovuto eleggere il Presidente del Consiglio è aggiornato al 5 Luglio. E’ evidente che i Partiti della coalizione ora hanno l’esigenza di riprendersi, analizzare la situazione e provare a ripartire. Il centrodestra può anche tornare a vincere se riparte dagli errori e fortifica i suoi punti di forza.