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GIUNTA, SI COMINCIA A PARLARNE

Fratelli d’Italia vuole 2 assessorati senza la quota rosa. Agli altri partiti un posto a testa. Il Generale non ha fretta, il tempo è dalla sua parte. Iniziare bene è meglio che iniziare subito

Il toto nomi di Giunta è come il calciomercato nei mesi estivi, serve per riempire le pagine dei giornali che sono a corto di lettori. Onestamente poco ci affascina. Parleremo di nomi quando saranno, se non certi, almeno cristallizzati in qualche accordo. Ad oggi l’accordo nel centrodestra non c’è. Come abbiamo detto ieri, il Generale Bardi temporeggia con prudenza e intelligenza tattica. Al di là delle chiacchiere degli improvvisati legulei dediti alle probabili “okkupazioni” dell’aula consiliare, non esiste nessuna fretta di chiudere. Il Consiglio è convocato per il 5 luglio, c’è tutto il tempo di trovare la quadra finale.

LO SCHEMA DI GIOCO

Lo schema di gioco è no- to. Le posizioni di prima fascia sono 6 (i cinque assessori e il Presidente del Consiglio Regionale). L’unica certezza è che Fratelli d’Italia ne prenderà due (di cui uno vice- presidente della Giunta). Il Partito della Meloni punta ad avere due assessori e a non prendere la quota rosa. Una richiesta legittimata dal consenso ma che pesa, e non poco, sulla quadra collettiva. Forza Italia e la Lega avranno sicuramente un assessore a testa e non vogliono e non possono prendere assessori esterni, sia per il peso politico di Pepe da un lato e Cupparo e Casino dall’altro, sia perché significherebbe rinunciare all’elezione in Consiglio dei primi dei non eletti. Azione e Italia Viva rivendicano legittimamente una posizione a testa ma, con questi numeri e con le richieste dei partiti del centrodestra, quasi sicuramente uno dei due dovrà prendere la Presidenza del Consiglio e l’altro la quota rosa. Un sacrificio non da poco per i due alleati che sono stati determinanti per la vitto- ria elettorale di Bardi e che peserà negli equilibri futuri della maggioranza.

LA TRATTATIVA ROMANA

Per quanto ne sappiamo a condurre le trattative sono direttamente i vertici romani dei partiti come da tradizione nel centrodestra. Verosimilmente si deciderà all’inizio della settimana prossima giusto in tempo per il prossimo consiglio regionale. I partiti, dopo le elezioni della Città capoluogo, hanno ripreso a parlare degli equilibri. Bardi non ha fretta. Il tempo è a suo favore. Con buona pace degli spacciatori di notizie e dei pole- misti di professione ansiosi di entrare in Consiglio Regionale a “fare” la minoranza, il Generale sta mostrando tutta la sua intelligenza tattica e la sua prudenza politica. La legislatura è lunga e complessa, iniziare bene è più importante che iniziare presto.

Di Massimo Dellapenna

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