«TITO, PORTA D’ACCESSO A POTENZA»
Il sindaco Laurino: «Per crescere, ragionare in termini di area metropolitana in rete col capoluogo»
Fabio Laurino, 40 anni, Laurea in Scienze politiche con indirizzo Relazioni Internazionali con il 64% dei voti, 2.844, è stato eletto alla guida del Comune di Tito. Nel 2009 entra a far parte del PD e militando nei Giovani Democratici, nel 2014 è eletto in Consiglio come Assessore. Dal 2019 al 2024 è anche Vicesindaco. A Cronache racconta l’esperienza di questa campagna elettorale
Con lei troviamo nomi noti come l’Assessora Figliulo o Carlucci, giovane exploit (con oltre 600 voti) attivo nel sociale. Come nasce “Tito+avanti”?
«Il progetto nasce da un processo di partecipazione attiva. Prima della competizione elettorale abbiamo promosso incontri con la cittadinanza, con esperti e al- tri amministratori, raccontando ciò che è stato fatto in questi ultimi 10anni e cercando di comprendere in che direzione andare. Sulla base di ciò ho voluto formare la squadra composta da persone di esperienza e giovani che si affacciano alla vita amministrativa». Ha già in mente delle priorità? «Il completamento del parco fluviale e la realizzazione di una piscina a uso estivo presso Madonna delle Grazie, interventi di rigenerazione urbana con l’abbattimento di comparti ex L.219, so- no solo alcuni delle cose che abbiamo in mente. Va aggiunto il superamento del passaggio a livello ferroviario a Tito Scalo attraverso la realizzazione di un sottovia veicolare e pedonale; Inoltre penso sia necessario riprendere a ragionare in termini di area metropolitana in rete con il capoluogo di Regione, al fine di non essere considerati periferia di Potenza ma porta di accesso a Potenza. Solo se si fa rete, abbandonando i campanilismi, si cresce».
In una Basilicata che si impoverisce di giovani, quanto è importante puntare su di loro?
«Mi sono reso conto di quanto loro abbiano necessità di luoghi di discussione e confronto e di quanto non sia necessario considerarli una categoria a sé stante; infatti, nel programma amministrativo non si parla di politiche giovanili, proprio perché i giovani sono “tutto”. È necessario incrociare domanda e offerta di lavoro, soprattutto nella nostra zona industriale. Riuscire a comprendere la direzione da intraprendere sul piano formativo. Certo questo non è un intervento risolutivo di un fenomeno che, invece, dipende principalmente da scelte politiche nazionali e regionali».
In queste settimane di campagna elettorale ha avuto modo di sentire il polso dei suoi cittadini?
«In questi anni ho mantenuto un rapporto attivo e costante con la cittadinanza. Ho cercato di ascoltare i concittadini a prescindere dagli appuntamenti elettorali e continuerò a fare lo stesso ora da Sindaco. Ho registrato un riconoscimento del lavoro svolto in questi anni e, allo stesso tempo, l’entusiasmo legato a una squadra rinnovata con voglia di fare e mettersi al servizio del bene comune. Non mi aspettavo invece un tale risultato in termini numerici, a cui non riesco ad attribuire un significato politico ma è sta- to un moto culturale che ha voluto rompere gli schemi politici del passato e ha riscritto il futuro della comunità che mi onoro di rappresentare. Ora il mio obiettivo è essere all’altezza del ruolo che la cittadinanza ha voluto riconoscermi».