BlogCriminalità

LA RAPINA A SASSARI QUELLO CHE SAPPIAMO FINO A QUESTO MOMENTO

È la terza volta in pochi anni che il caveau della Mondialpol di Caniga viene assaltato, nel 2018 il colpo fruttò 10 milioni di euro. Ed è di appena cinque mesi fa l’assalto al portavalori a Siligo

È GIUSTO INFORMARE

LA RAPINA A SASSARI QUELLO CHE SAPPIAMO FINO A QUESTO MOMENTO 

SARDEGNA

Assalto armato al caveau della Mondialpol a Sassari

Il commando in fuga ha aperto il fuoco contro i carabinieri

Erano pronti ad uccidere i banditi del commando armato che ha assaltato il caveau dell’istituto di vigilanza Mondialpol, alla periferia di Sassari, portandosi via diversi sacchi di denaro.

I malviventi, almeno dieci, armati con kalashnikov e vestiti con mimetiche e giubbotti anti-proiettili ieri sera intorno alle ore 20,30 hanno accostato un escavatore al muro di recinzione della sede Mondialpol di Caniga, e sfruttando la lunghezza del braccio del mezzo meccanico hanno sfondato il muro dell’edificio.

Contemporaneamente con una scala altri banditi hanno scavalcato la recinzione e sono entrati nella sede da dove hanno prelevato diversi sacchi di denaro, portati fuori sempre con la benna del mezzo meccanico e caricati su un furgone Fiat Ducato bianco, con cui poi si sono dati alla fuga in direzione Cagliari.

Non prima di avere sparato contro le guardie giurate per intimidirle: una di loro che si trovava nella garitta di sorveglianza si è salvata grazie ai vetri anti-proiettili

Mentre la rapina era in corso un’auto dei carabinieri ha raggiunto la sede Mondialpol e i banditi non hanno esitato a crivellare di colpi il mezzo, sparando ad altezza uomo e contro il motore per bloccare le forze dell’ordine

Anche in questo caso i due carabinieri si sono salvati perché il parabrezza ha retto all’impatto dei proiettili

L’azione del commando è stata coordinata e studiata nei minimi particolari: mentre una parte della banda entrava nel caveau, altri bloccavano tutte le principali vie di accesso incendiando auto e cospargendo di chiodi l’asfalto. In questo modo si sono coperti la fuga: tutto il traffico attorno alla città è rimasto bloccato e le forze dell’ordine hanno raggiunto il luogo della rapina con difficoltà

In tutto il nord Sardegna è scattato il piano antirapina con posti blocco sulle principali strade del Sassarese e del Nuorese, e con l’elicottero dei carabinieri che per tutta la notte ha volteggiato sulla città. Impossibile al momento quantificare l’entità del bottino: i soldi prelevati erano destinati al pagamento delle pensioni, la prossima settimana

È la terza volta in pochi anni che il caveau della Mondialpol di Caniga viene assaltato con le stesse modalità: nel 2018 i rapinatori si erano impossessati di 10 milioni di euro

Criminalità

Assalto alla Mondialpol, scene di guerra a Sassari: spari e terrore, la città in ostaggio

Una banda armata, almeno 20, svuota con una ruspa il caveau. Nella fuga i banditi aprono il fuoco tra le gente e incendiano alcune auto

Sassari Sono entrati in azione poco dopo le ore 20 e in meno di mezz’ora sono riusciti a mettere in atto – sparando all’impazzata – un piano studiato a tavolino, forse per anni.
Erano almeno una ventina gli uomini del commando armato e spregiudicato che ieri sera prima del tramonto hanno assaltato la sede di Caniga della società di vigilanza Mondialpol, a pochi metri dalla motorizzazione civile, alla periferia di Sassari.
I malviventi, come era già accaduto nel febbraio del 2016, ha fatto irruzione nel caveau, e anche questa volta hanno portato via diversi milioni di euro, aprendosi la strada con i Kalashnikov e sparando anche contro una macchina dei carabinieri arrivata pochi minuti dopo sul posto.
L’azione del commando è stata coordinata e studiata nei minimi particolari: mentre una parte della banda entrava nel caveau, altri bloccavano tutte le principali vie di accesso.
Per accedere al locale blindato i malviventi hanno sfondato le pareti dell’edificio con un escavatore, che avevano portato sul posto su un autoarticolato, scavalcando il muro di cinta grazie al lunghissimo braccio meccanico del mezzo.

Con lo stesso braccio di ferro – guidato con precisione chirurgica da uno dei banditi – hanno poi trasportato fuori dalla sede della Mondialpol un decina di sacchi contenti il denaro destinato al pagamento delle pensioni dei prossimi giorni.
Una volta entrati dentro il locale anche utilizzando una scala, i rapinatori – vestiti con tute nere e passamontagna e giubbotti anti proiettile – hanno sparato in aria con dei kalashnikov per spaventare le guardie giurate, poi sono scappati portandosi via alcuni sacchi di denaro, caricati su un furgone Fiat Ducato bianco, con cui poi si sono dati alla fuga.

Per spaventare le guardie giurate hanno sparato verso la garitta, ma fortunatamente nessuno è rimasto ferito.

Un inferno di fuoco e paura durato più di mezz’ora con la città ancora in giro per gli acquisti nella zona industriale di Predda Niedda e tante persone che uscivano dai posti di lavoro per rientrare a casa.
In pochi istanti si è creato il delirio quasi in ogni ingresso della città, che è rimasta per diversi minuti paralizzata della rapina con difficoltà.
Per coprirsi la fuga i banditi hanno cosparso le vie limitrofe della zona di Caniga con dei chiodi e incendiato alcune auto per creare scompiglio e confondere le forze dell’ordine. Per allontanarsi dalla zona della rapina i componenti del commando hanno imboccato una strada contromano e quando si sono trovati davanti una pattuglia della radiomobile dei carabinieri non hanno esitato ad aprire il fuoco.
Sparando ad altezza d’uomo, per uccidere, ma fortunatamente anche i militari sono riusciti a salvarsi.
Poi dopo aver dato alle fiamme un’altra auto, sono riusciti a imboccare la statale 131 in direzione Cagliari, facendo perdere le loro tracce.

A Caniga si sono precipitati decine di uomini delle forze dell’ordine

Sul posto è arrivato poco dopo il magistrato di turno, il sostituto procuratore Elena Succu insieme al comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Massimiliano Pricchiazzi. Carabinieri e polizia hanno avviato immediatamente le indagini.
Si è alzato subito in volo un elicottero dell’Arma che ha volato a bassa quota per diverso tempo sulla vie d’uscita della città. Per tutta la notte è proseguita la caccia all’uomo con centinaia di uomini in campo.
È scattato il piano antirapina con posti blocco sulle principali strade del Sassarese e del Nuorese.
La rapina a Sassari: quello che sappiamo fino a questo momento

Per entrare i banditi hanno utilizzato un escavatore

Sassari, assalto alla Mondialpol, sparati diversi colpi
Una banda armata, con armi da guerra, ha cercato di fare irruzione nel caveau

L’assalto è iniziato intorno alle ore venti e trenta.

Un commando di almeno dieci banditi ha fatto irruzione nel caveau della sede della Mondialpol alla periferia di Sassari.
Per entrare i malviventi hanno sfondato le pareti dell’edificio con un escavatore, che avevano portato sul posto su un autoarticolato, scavalcando il muro di cinta grazie al braccio meccanico del mezzo.
Una volta entrati hanno sparato in aria con dei  kalashnikov per spaventare le guardie giurate, poi sono scappati portandosi via alcuni sacchi di denaro.

La cifra è ancora da quantificare, ma di sicuro il colpo era stato accuratamente pianificato.

Per coprire la fuga i banditi hanno cosparso le vie limitrofe con dei chiodi e incendiato due auto, per poi imboccare una strada contromano: 8 i colpi d’arma da fuoco sparati contro un’auto dei carabinieri che proveniva dalla direzione opposta.
Alla fine, dopo aver dato alle fiamme una terza auto, i rapinatori sono riusciti a imboccare la statale 131 in direzione Cagliari, facendo perdere le loro tracce. In passato il caveau aveva già subito due rapine: nel 2018 e nel 2016, quando furono rubati 10 milioni di euro.
Preoccupazione viene espressa dal Sindacato di polizia Siulp . “L’ennesimo assalto al caveau della Mondialpol, già in passato oggetto di analogo fatto criminoso, ad opera di un commando armato, riporta alla luce la penosa problematica della carenza degli organici negli Uffici di Polizia della provincia di Sassari”, scrivono in un comunicato.
“Nell’esprimere la nostra solidarietà ai colleghi che sono stati oggetto dei colpi d’arma da fuoco esplosi al loro indirizzo, ci chiediamo: che altro deve succedere affinché Sassari e il suo territorio beneficino di un’implementazione di organico adeguata alle circostanze registrate, considerato che la malavita alza il tiro in maniera esponenziale, e per il Siulp oltremodo preoccupante? Deve succedere l’irreparabile?”
Guerriglia a Sassari, banditi in fuga con milioni di euro dopo l’assalto alla Mondialpol

Il caveau sfondato con la ruspa, auto bruciate e chiodi per coprirsi la fuga.

Decine di colpi di kalashnokov esplosi, carabinieri e guardie illesi per miracolo.

Caccia ai malviventi: almeno 10, armati fino ai denti

Almeno dieci banditi armati fino ai denti, vestiti con mimetiche e giubbotti anti-proiettili. Pronti ad uccidere. Operazione in stile militare con auto rubate, decine di proiettili sparati, roghi di vetture e chiodi sparsi per strada.
«Erano quattro macchine tutte attaccate e un tir con un escavatore. Ho pensato, staranno andando a lavorare». Così Patrizia, residente in via Caniga, periferia di Sassari, ha assistito in diretta, ieri alle ore 20.08, all’assalto di un commando armato contro il caveau della Mondialpol.

Un venerdì sera di fine giugno di guerra a Sassari

Tutto è stato studiato nei minimi dettagli, a partire dalla tempistica del colpo, arrivato a due giorni dalla consegna delle pensioni.
Appena giunti sul luogo scelto per la rapina, i ladri cominciano a sparare contro la torretta, impedendo qualsiasi risposta dei vigilantes. Nel frattempo portano la pala meccanica nel campo accanto al muro di cinta. Con questa sfondano il muro interno, lasciando intatto quello esterno, e penetrano attraverso una scala spaccando il vetro della finestra all’ultimo piano per poi introdursi, si presume, nel caveau.
Un’operazione documentata dai numerosi video diffusi sui social che, in tempo reale, registrano il movimento della pala che, con movimenti rapidi e precisi, preleva tra i sei e i sette sacchi, e li porta fuori dall’istituto.
Un bottino ingente, che ammonta probabilmente a qualche milione di euro, o almeno così qualcuno prova a ipotizzare.
Mentre agisce il braccio meccanico, un uomo spara poi contro l’interno della Mondialpol e, sul tetto dell’escavatore, guida il passaggio dei soldi urlando ordini mentre i sacchi vengono depositati in un mezzo disposto sotto di lui.
Dopo circa dieci minuti dall’inizio del blitz sopraggiunge una macchina dei carabinieri contro cui i malviventi sparano diverse pallottole.
Il cofano viene crivellato dai colpi che perforano il motore da cui comincia a uscire la benzina.
I militari riescono a uscire in tempo prima che la macchina si incendi e rispondono all’aggressione.
Nessuno di loro, ed è quasi un miracolo, rimarrà ferito dallo scontro a fuoco.
Per coprirsi la fuga, i malviventi incendiano diverse auto, ne lasciano un’altra poco prima del passaggio a livello che conduce verso via Caniga, e lungo la 131 spargono chiodi che bucano le ruote di decine di macchine.
Scatta subito la caccia delle forze dell’ordine, guidata dalla polizia di Stato, che si avvale anche degli elicotteri oltre alle autovetture in servizio.
Malviventi addestrati, pronti a correre rischi enormi in pieno giorno, a ingaggiare un conflitto a fuoco con le forze dell’ordine e a uccidere. 
È davvero un caso che non si siano registrati feriti, ed è l’unica notizia positiva della serata.
Il vigilante sulla torretta salvato dal vetro antiproiettili, i carabinieri dal parabrezza dell’auto che ha retto l’urto dei colpi
È la terza volta in pochi anni che il caveau della Mondialpol di Caniga viene assaltato, nel 2018 il colpo fruttò 10 milioni di euro. Ed è di appena cinque mesi fa l’assalto al portavalori a Siligo.

#sapevatelo2024

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti