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«NON È POSSIBILE PERMETTERE CHE I DIRITTI SIANO GARANTITI IN BASE ALL’AREA GEOGRAFICA»

Consiglio Confederale Uil a Tito: tra gli argomenti chiave l’autonomia differenziata e la crisi del settore automotive

“Siamo una comunità”: è la parola d’ordine del Consiglio Confederale Uil Basilicata che si è svolto nella sala conferenze del Centro Polifunzionale Caritas di Tito Scalo. Dopo il saluto del sindaco di Tito Fabio Laurino, interventi di Monsignor Davide Carbonaro, presidente Cei Basilicata e arcivescovo di Potenza; Marina Buoncristiano, direttrice e Carmen Tito, Caritas Potenza; Gennaro Sansone, capofiliale di Potenza Banca d’Italia; Vincenzo Tortorelli, segretario regionale Uil Basilicata. Le conclusioni sono state affidate a Santo Biondo, segretario confederale Uil nazionale.

AUTONOMIA DIFFERENZIATA

«La Uil – ha rimarcato il segretario Tortorelli – non si sottrarrà ai tavoli Regionali che verranno con- vocati sul tema, ma contrasterà con tutte le sue forze e in tutte le forme democratiche a disposizione l’applicazione di questa Legge, anche attraverso un impegno diretto nella costituzione di Comitati referendari per la sua abrogazione. Non ci possiamo permettere che i diritti di cittadinanza vengano garantiti a seconda della zona geografica in cui si nasce o si risiede. la Uil ritiene che la legge sull’autonomia differenziata approvata è una norma profondamente sbagliata che non dà prospettive di crescita sociale, economica ed occupazionale all’intero territorio nazionale. L’autonomia differenziata per il numero di materie oggetto di devoluzione creerà 21 Regioni a Statuto speciale». Per la Uil vanno respinte le differenziazioni, «che tendono ad aumentare le disuguaglianze, non solo tra Nord e Sud del Paese, ma anche tra aree urbane e aree interne». La Uil è convinta che «questo processo di decentramento di funzioni non porterà benefici nel breve e soprattutto nel medio e lungo termine a tutte le persone: il nostro Paese ha bisogno di ridurre i divari territoriali e sociali e di garantire i livelli essenziali delle presta- zioni uniformi su tutto il territorio nazionale». «Non ci possiamo permettere che i diritti di cittadinanza vengano garantiti a seconda della zona geografica in cui si nasce o si risiede – ha lamentato il sindacalista -. Il punto fondamentale consiste nel- l’assicurare a tutte le persone i diritti fondamentali e i livelli essenziali delle prestazioni, attraverso un forte sistema perequativo: è, invece necessario, trovate risorse adeguate ad assicurare i Lep in modo uniforme su tutto il territorio nazionale e introdurre i fabbisogni standard, finalizzati a finanziare tali prestazioni essenziali al posto della limitante e discriminante spesa storica». Come sottolineato nel corso del Consiglio Confederale, altro aspetto critico della Legge «è l’assenza di un fondo di perequazione tra territori ad alta capacità fiscale con quelli a bassa capacità fiscale in grado di assicurare la necessaria coesione nazionale».

STELLANTIS

«Dobbiamo guardare ai prossimi due anni – ha dichiarato il segretario regionale Vincenzo Tortorelli -, nei quali si produrrà pochissimo, non si lavorerà e saranno solo ammortizzatori sociali. Serve allora mettere in campo tutta una serie di iniziative per salvaguardare le aziende dell’indotto, a maggiore rischio, soprattutto quelle senza commesse. La conferma dei cinque modelli da parte di Stellantis a Melfi con la nuova versione ibrida della Jeep Compass è un passo in avanti importante per il rilancio, attraverso il motore ibrido, della produzione Stellantis in Basilicata e in Italia». «Ma da sola non è sufficiente a salvare il comparto di San Nicola di Melfi, in particolare l’indotto – ha proseguito il sindacalista -. Serve che la Regione faccia la sua parte condividendo il Patto per Melfi proposto unitariamente e che ha tra gli obiettivi quello di legare i lavoratori alle commesse future, perché attraverso l’elettrico nascono tante nuove opportunità che dovranno rimanere a Melfi e per i lavoratori di Melfi».

PETROLIO

Per la Uil di Basilicata la pianificazione delle compagnie petrolifere deve essere «chiara e trasparente nella pianificazione del futuro». È stato ricordato che nel rapporto sull’economia regionale la Banca d’Italia ha segnalato che nel settore estrattivo la produzione di petrolio greggio nello scorso anno è diminuita del 3,4 per cento rispetto all’anno precedente e quella di gas naturale si è ridotta in misura più intensa (-9,3 per cento): «La prima conseguenza è una riduzione delle royalties corrisposte alla Regione e ai Comuni lucani interessati dalle attività estrattive per l’anno in corso, ancora più marcata in quanto il valore della produzione a prezzi correnti, che era aumentato nel 2022, ha risentito inoltre del calo delle quotazioni, riducendosi in base alle stime di Bankitalia di quasi un quinto per il petrolio e di quasi un quarto per il gas». «Si determina dunque – ha specificato Tortorelli – una situazione che richiede un monitoraggio urgente e trasparente soprattutto per le finanze della Regione specie a seguito dell’operazione di anticipazione delle royalties 2024 decisa dalla Giunta Regionale per ripianare i debiti nella sanità».

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