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VERGINE DI PORTO SALVO, LA BENEDIZIONE DEL MARE

I marinai e la benedizione del mare: pare che una confraternita dedicata alla Madonna esisteva nella seconda metà del XVI secolo

Nel giugno del 2015 e del 2016 fui invitata sulla barca di un amico per seguire la Processione in mare che accompagnava la Vergine di Porto Salvo dal Porto di Maratea all’Isola di Santo Janni. Ricordo che il sindaco di Maratea di allora insieme ai sindaci dei paesi viciniori – vi è tradizione che i sindaci raggiungano Maratea via mare e mi auguro che presto questo buona costumanza sia ripristinata e i sindaci del Golfo di Policastro utilizzino questa occasione per unire in un sol giorno, tre regioni confinanti – piantarono le due bandiere ottenute, Bandiera Blu e Bandiera delle 5 Vele di Legambiente. sull’isola e buttarono in mare una corona di fiori in ricordo di tutte le vittime del mare. Molto emozionante la benedizione del mare! Per una cittadina come me che vive a 1100metri slm, il mare e le processioni religiose in mare hanno un fascino particolare: l’isola di Santo Janni è legata anche alle leggende sulla vita di San Biagio, protettore di Maratea. Come in quasi tutte le leggende dei santi protettori delle città e paesi che sorgono sul mare anche per Maratea si narra che le reliquie di San Biagio – per la precisione il to race, un femore, una parte del cranio e una parte del braccio destro – arrivarono a Maratea dopo che una imbarcazione di Armeni, a causa di una violenta mareggiata, approdò sull’isolotto di Santo Janni. Su questa imbarcazione viaggiavano verso Roma le reliquie di San Biagio, vescovo di Sebastea morto il 3 febbraio del 316, che miracolosamente si illuminarono di una luce fortissima che fu vista anche in paese dai marateoti. Di fronte a tale prodigio gli armeni decisero di lasciare le reliquie a Maratea e i marateoti costruirono un sacello per conservare i resti del Santo sopra un tempio pagano di età romana. Secondo la leggenda era l’anno 732. Da allora i rapporti fra il Santo e Maratea furono strettissimi. E continuano annualmente i prodigi poiché, ogni anno, nel giorno della Candelora il sole illumina nuovamente il centro storico che resta al buio per lunghi tre mesi, la luce del nostro astro spunta dal Monte San Biagio e torna con i festeggiamenti per il santo protettore così come le sue reliquie si illuminarono quando arrivarono sull’isolotto di Santo Janni nel 732. Gli astri del cielo e i loro cicli di rotazione e rivoluzione sono strettamente legati alle vicende degli uomini che sanno di dipendere dai fenomeni naturali sia del cielo sia della terra. Per questo trovo estremamente importante il nuovo interesse che vi è verso la festa della Madonna di Porto Salvo, festa dei marinai di Maratea ma anche di tutti coloro che frequentano il porto non solo per la pesca ma anche per motivi turistici. La Madonna di Porto Salvo deve proteggere tutti coloro che vanno per mare ma l’uomo deve rispettare il mare e le due bandiere che i marateoti issano sull’isola ci fanno capire che siamo sulla strada giusta. Unire i due preziosi riconoscimenti ai festeggiamenti di Maratea verso questa Vergine rendono la festa di Maratea particolare perché attualizzata e resa contemporanea per il grande rispetto che non solo i marinai e gli uomini di mare devono avere per il mare ma tutto il genere umano. Si aggiunga la pulizia che viene effettuata sull’isolotto dagli stessi marinai che lo liberato dagli eccessivi cespugli e dalle plastiche che finiscono per deturparne la bellezza. Infatti, come è ben noto, festeggiamenti a questa vergine avvengono in molte località del Mezzogiorno d’Italia ma, in ogni località la festa si svolge in giorni diversi e con precipue differenze che raccontano la storia e le leggende legate al culto. Le località in cui si svolgono feste simili con processioni in mare e a terra sono Amalfi, Ascea, Bagnara Calabra, Catanzaro Lido, Capo d’Orlando, Castelvetrano, Cava de’Tirreni (frazione Rotolo), Cerva, Gaeta, Gallico, GioiaTauro, Giulianova, Lamezia Terme, Lampedusa, Lipari, Maratea, Marina di Pisciotta, Marina di Ragusa, Melito di Porto Salvo, Monasterace Marina; Paola, Parghelia, Porto Empedocle , Punta Secca, Santa Teresa di Riva, Scilla, Scoglitti, Siderno, Soverato, Vibo Valentia, Vietri sul Mare, Villammare, Villa San Giovanni, Torre del Greco. A Maratea pare che una confraternita dedicata alla Madonna di Porto Salvo esisteva nella seconda metà del XVI secolo anche se la piccola cappella incastonata fra le case del porto, fu costruita sono nel corso del XVIII secolo. La forte devozione dei marinai verso la protettrice del mare ha fatto sì che non fosse solo una festa della contrada Porto di Maratea ma che diventasse un’altra festa di Maratea e tutte le sue contrade quasi importante come quella di San Biagio. E che la natura, il mare, il litorale, le coste nere che si tuffano nel mare sono la bellezza stupefacente della Perla del Tirreno ma quelle coste frastagliate come guglie sono anche la fragilità del territorio. Ben poco è stato fatto sia dalla precedente amministrazione comunale sia da quella regionale dopo due anni dalla terribile frana di Castrocucco che divide i collegamenti sulla costa in due tronconi: non si può raggiungere la vicinissima e confinante Calabria. Malgrado ci siano stati anche lamentele e disagi che hanno portato alla nascita di movimenti spontanei di protesta, la situazione è ancora molto precaria e crea non pochi problemi e disagi economici agli imprenditori turistici e a chi, ogni giorno sia per motivi di studio e sia di lavoro, deve percorrere il tratto Castrocucco-Tortora e il contrario. Ma sono certa che la nuova amministrazione comunale e il nuovo sindaco si occuperanno di questa emergenza h24 e la risolveranno prestissimo con ingegno e precisione. Intanto la Madonna di Porto Salvo e San Biagio proteggono anche quegli strani marinai che solcano i mari tempestosi della politica: le due divinità insieme hanno scelto l’isolotto di Santo Janni come quartier generale per proteggere ed aiutare gli automobilisti e cercare di salvare anche quel che resta della vecchia Castrocucco. Spopolata a causa di un altro grande spopolamento che ci fu dalla fine del XIII secolo e fino alla seconda metà del XIV secolo che portò alla diserzione di molti centri abitati. Forza Maratea, sei anche la perla di tutta la Basilicata!

Di Antonella Pellettieri

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