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MOLESTIE AL DI FUORI DEL LAVORO: IN BASILICATA IL 4,2% LE HA SUBITE

L’indagine sulla sicurezza dei cittadini ha riguardato le donne tra i 14 e 70 anni: la media nazionale è del 6,4%

Molestie subite al di fuori del mondo del lavoro: nel biennio 2022-2023, in Basilicata ne sono state vittime il 4,2% delle donne dai 14 ai 70 anni. È quanto emerge dall’indagine dell’Istituto nazionale di statistica (Istat) sulla sicurezza dei cittadini svolta nell’anno 2022- 2023 per elaborare i dati di un modulo dedicato alle molestie a sfondo sessuale subite in ambito lavorativo e alle molestie non soltanto sessuali subite al di fuori di questo contesto. Nel 2022-2023 l’Istat stima che il 13,5% delle donne di 15-70 anni, che lavorano o hanno lavorato, abbia subito molestie sul lavoro a sfondo sessuale nel corso dell’intera vita (soprattutto le più giovani di 15- 24 anni, 21,2%) e il 2,4% degli uomini di 15-70 anni. In particolare si tratta di sguardi offensivi, offese, proposte indecenti, fino ad atti più gravi come la molestia fisica. Limitatamente agli ultimi tre anni precedenti la rilevazione del 2022-2023, le quote si fermano al 4,2% per le donne e l’1% per gli uomini. Le molestie, però, vengono subite anche al di fuori del mondo del lavoro: nello stesso periodo di riferimento, ne sono state vittime, come risultato dalla media italiana, il 6,4% delle donne dai 14 ai 70 anni e il 2,7% gli uomini del- la stessa età: «Poco più della metà di queste molestie avviene tra- mite l’uso della tecnologia (messaggi email, chat o social media)». In relazione, invece, al fenomeno delle molestie sul lavoro, lo stesso presenta differenze territoriali, più per le donne che per gli uomini. Per le prime, è minore il fenomeno nel Nord-est (9,7%) mentre livelli più elevati si riscontrano nel Nordovest (14,9%), seguito da Centro, Sud e Isole, che si attestano tutti intorno al 14%. Osservando le regioni prevale il Piemonte (20,3%), seguito da Umbria (16,0%), Sicilia (15,8%), Campania (15,7%) e Lazio (15,1%). Simile andamento si registra anche nel caso degli uomini, ma con una più marcata presenza delle regioni del Centro (3,7% contro il valore medio del 2,4%), su cui pesa l’impatto del Lazio (5,3%).

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