POCHE BIBLIOTECHE IN REGIONE
Indagine censuaria, la Basilicata tra le regioni con la quota più alta di Comuni che non ne hanno neanche una
Abruzzo, Molise, Calabria e Basilicata «sono le regioni con la quota più alta di Comuni senza neanche una biblioteca». In Italia il 77% delle 8.131 biblioteche pubbliche e private aperte al pubblico nel 2022, che hanno svolto attività e offerto servizi all’utenza, è di pubblica lettura. Il restante 23,0% delle strutture sono biblioteche specializzate, il cui patrimonio librario è rivolto ad una utenza specifica (19,7%), e biblioteche dedite prevalentemente alla “conservazione e custodia” di fondi antichi e rari (3,3%). In Basilicata 55 biblioteche di pubblica lettura a titolarità pubblica, 5 quelle a titolarità privata, e di conseguenza il 91,7% è a titolarità pubblica, il restante 8,3% a titolarità privata. In più il 70% delle biblioteche ha dichiarato la presenza di connessione wi-fi disponibile per l’utenza, il 21,7% no e l’8,3% non ha inviato risposte in merito. Numeri che emergono dalla rilevazione censuaria dell’Istat “Biblioteche pubbliche e private”. Quelle lucane, inoltre, sono biblioteche di non grandi dimensioni: soltanto il 3,3% ha un patrimonio librario composto da più di 50 mila volumi. La maggior parte ha un patrimonio fino a 5 mila volumi (26,7%) o tra i 5 mila e 1 e 10 mila volumi (28,3%). Emilia-Romagna, Lazio, Sicilia, Toscana e Umbria sono le Regioni con un numero medio di volumi per biblioteca più alto (dai 37mila ai 55mila). Per quanto riguarda il processo di digitalizzazione, la Basilicata è risultata, nel 2022, indietro ma con prospettive di miglioramento. Soltanto l’11,7% delle biblioteche di pubblica lettura ha dichiarato di avere disponibile on-line, interamente o parzialmente, il patrimonio. Il 23,3% ha risposto di non averlo ancora disponibile on-line, né parzialmente e né interamente, mentre il 48,3% non lo ha proprio digitalizzato, neanche parzialmente. Infine, il 16,7% non ha risposto. In Basilicata, soltanto il 9,5% delle biblioteche di pubblica lettura ha dichiarato di aver fatto ricorso a finanziamenti del Pnrr a sostegno del processo di digitalizzazione del patrimonio: il 90,5%, non lo ha fatto. Nonostante il basso dato, comunque Toscana (13,1%), Puglia (10,6%), Abruzzo (9,7%), Basilicata (9,5%) e Marche (7,4%) «presentano la maggiore quota di biblioteche che hanno usufruito delle risorse finanziarie offerte dal Pnrr». A livello regionale, Sicilia (41,3%), Umbria (41,3%), Valle d’Aosta (40,4%), Puglia (38,6%) e Basilicata (35,0%) sono le regioni con la quota più alta di biblioteche impegnate nella digitalizzazione dei documenti. In relazione alle dotazioni e ai servizi dedicati a persone con disabilità, in Basilicata il 40% delle strutture è dotata di rampe, cunei ed o scivoli, ascensori o piattaforme elevatrici per superare eventuali dislivelli presenti nella struttura, il 46,6% ha servizi igienici a norma per le persone con disabilità, il 35% ha pavimenti antiscivolo ed o antiriflesso, il 6,7% ha mappe tattili orientative, il 33,3% ha documenti e libri in formati speciali, esempio braille, e il 13,3% ha documenti e libri dedicati a persone con disabilità cognitive. Nessuna struttura ha percorsi tattili o è risultata avere video nella lingua italiana dei segni. L’Istat ha sottolineato in negativo il dato lucano inerente ai servizi igienici. Servizi igienici a norma per le persone con disabilità sono presenti nell’87,2% delle biblioteche del Trentino-Alto Adige e nell’86,5% di quelle della Val d’Aosta, «ma in meno della metà delle biblioteche della Basilicata e della Calabria (rispettivamente 46,7% e 48,1%)». Come quadro sintetico generale, per la Basilicata i seguenti sono i valori degli indici sintetici per misurare l’efficacia delle attività e delle iniziative realizzate dalle biblioteche. L’indice di impatto, calcolato come rapporto tra il numero di iscritti al prestito bibliotecario e il numero di abitanti (per cento), è risultato pari a 7,5, ovvero inferiore alla media nazionale (9,2). Inferiore alla media nazionale (0,63%) anche l’indice di frequentazione che misura l’attrattività esercitata dalla biblioteca sui cittadini e la sua capacità di accogliere nei propri spazi l’utenza: in Basilicata il valore è pari a 0,15. Basso pure l’indice di prestito: 0,04 (media nazionale pari a 0,57). La maggiore diffusione di biblioteche di pubblica lettura è al Nord (60,2%); segue il Mezzogiorno (27,2%) e il Centro (12,6%). Lombardia, Piemonte, Veneto, EmiliaRomagna, Sardegna, Trentino-Alto Adige, Campania, Sicilia, Toscana e Lazio sono, nell’ordine, le prime 10 Regioni per numero di biblioteche e raccolgono quasi l’80% delle strutture complessive. In queste Regioni i Comuni con almeno una biblioteca servono un bacino di utenza potenziale di quasi 38 milioni di persone, l’82% della popolazione totale residente. Osservando il numero di biblioteche per 10mila abitanti e prendendo in considerazione i residenti nei Comuni con almeno una biblioteca, la “classifica” cambia. Rispetto al valore medio nazionale di 1,2 biblioteche ogni 10mila abitanti, la disponibilità di strutture è più alta in Valle d’Aosta (5,1), nella Provincia di Bolzano/Bozen (4,7), in Molise (2,6), nella Provincia di Trento (2,6) e in Sardegna (2,5). Seguono il Friuli-Venezia Giulia (1,9), il Piemonte (1,8), la Basilicata (1,7) e la Calabria (1,5). A livello regionale, gran- de attenzione da parte delle biblioteche della Sardegna, dell’Emilia-Romagna, del Veneto e della Valle d’Aosta per le attività dedicate alla promozione della lettura sia per gli adulti che per i minori, mentre in Basilicata, Umbria e Puglia hanno il numero maggiore di biblioteche che nei propri spazi organizzano proiezioni di film, spettacoli dal vivo, mostre o incontri seminariali.