AttualitàBasilicata

CARBONE “CONGIUNZIONE TRA ORIENTE E OCCIDENTE”

«Dialogo ecumenico e prospettive di turismo; Qui vivono Monaci della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia»

Da alcune settimane, la comunità di Carbone ha accolto tre monaci ortodossi appartenenti alla Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia.

«I religiosi vivono stabilmente a Carbone e celebrano due volte al giorno, alle ore 9:00 ed alle ore 18:00, presso la cella vinaria, unico luogo rimasto pressoché intatto dell’ex complesso abbaziale intitolato ai santi Elia e Anastasio, attivo dal 1041 al 1809, quale “capitale meridionale” del monachesimo italo-greco – spiegano dalla Casa comunale- In questo modo sono stati “riannodati i lunghi fili della storia”, che hanno fatto di Carbone un luogo di incontro, di scambio e di confronto tra tradizioni religiose diverse, un vero e proprio anello di congiunzione tra Oriente e Occidente».

Non è tutto, perché «a breve, grazie alla collaborazione tra Amministrazione comunale e Diocesi di Tursi-Lagonegro, saranno avviati i lavori di ristrutturazione della Chiesa madre, intitolata a San Luca Abate e della vicina Cappella di Santa Maria degli Angeli; proprio quest’ultima potrà essere affidata alle cure e alla gestione degli ortodossi, così da creare occasioni di preghiera, che potranno richiamare numerosi fedeli ed incrementare flussi di presenze turistiche».

Risalgono intorno all’anno 1000, le prime notizie storiche certe legate alla fondazione, da parte di monaci Basiliani, in fuga dall’oriente in seguito ai contrasti con gli iconoclasti, di un monastero la cui influenza sull’economia e sull’uso del territorio sarà determinante fino al XVIII secolo, sotto Svevi, Angioini e Aragonesi.

La Chiesa Madre «fu edificata nel 1050 ad opera dell’Abate del Monastero che si chiamava Biase. Sorta ad una sola navata, sono state aggiunte successivamentequelle laterali e , nel 1607, il Cardinale Santoro fece erigere il campanile. Nel corso dei secoli si sono avuti numerosi interventi che ne hanno modificato la struttura e le decorazioni originarie. L’ultimo di questi interventi si è avuto intorno agli anni ’30 del secolo appena trascorso. La Chiesa, già interessata da lavori di restauro a cura della Sovrintendenza e beni culturali della Basilicata per riportare l’intero impianto a come doveva essere nel 1600, presenta due preziose pure due acquasantiere in pietra lavorata, del XVI secolo, statue lignee di S.Luca Abate, San Gerardo di Potenza, S. Maria Egiziaca, l’Immacolata. Pregevole è la pala di legno posta sopra l’altare maggiore. Un busto d’argento racchiude la testa di S. Giovanni elemosiniere, Patriarca di Alessandria d’Egitto, i resti di Santa Maria Egiziaca, circa 50 reliquie di Santi, compresa quella del Sacro Legno della Croce di Cristo e numerose tele dei secoli XVII e XVIII di pregevole fattura».

Per quanto riguarda al Chiesa S.Maria degli Angeli, «questo piccolo tempio si presume che originariamente sia stato il primo edificio di culto dell’abitato di Carbone, realizzato poco prima dell’anno 1000. Nell’unica navata vi si conserva una pregevole pala d’altare, alcune tele di notevole fattura, dei reliquiari in argento».

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