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URBISAGLIA SI TOGLIE LA VITA IN CARCERE A POTENZA

L’81enne di Maschito era accusato dell’omicidio della moglie. Disposta l’autopsia sul cadavere

Si è tolto la vita in carcere a Potenza Vincenzo Urbisaglia arrestato lo scorso 30 giugno perchè accusato di aver ucciso la moglie, Rosetta Romano molto probabilmente al culmine di un litigio nella loro casa a Maschito. Il corpo è stato ritrovato in cella dagli agenti di Polizia Penitenziaria quando ormai non era già troppo tardi. Il cadavere è stato poi trasportato in obitorio ed è a disposizione dell’Autorità giudiziaria che ne ha già disposto l’autopsia da effettuare nei prossimi giorni. L’81enne era in cella da solo quindi non ci dovrebbero essere altre ipotesi all’infuori del suicidio. La Procura di Potenza ha comunque deciso di aprire un fascicolo contro ignoti. Un atto dovuto per escludere un eventuale carenza nella sorveglianza da parte della Polizia Penitenziaria. Gli avvocati Arnaldo e Giuseppe Lomuti, difensori dell’uomo, avevano presentato istanza di scarcerazione alcuni giorni fa per via dell’età e ello stato psicofisico in cui versava Urbisaglia. Da qualche tempo infatti, l’81enne non era molto lucido e aveva atteggiamenti sempre più aggressivi ed irrequieti tanto da portare il medico a prescrivergli dei calmanti. Non era molto lucido nemmeno durante l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice avvenuto lo scorso mercoledì. Il giudice però aveva rigettato l’istanza perchè l’uomo era ritenuto pericoloso e non aveva una storia psichiatrica alle spalle. Intanto Aldo Di Giacomo segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria spp denuncia: «È il 55esimo suicidio in carcere in Italia. A molti è apparso subito evidente che l’uomo non fosse molto lucido per cui in carcere non era proprio indicato. Questo caso dimostra chiaramente che vi è bisogno di rivedere il sistema di accesso al Carcere»

Rosamaria Mollica

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