VERSO IL GOVERNO DEI MIGLIORI
Pittella presidente del consiglio e notaio della volontà della maggioranza. Giunta, da limare solo gli ultimi dettagli: vicepresidenza e deleghe di alcuni assessorati chiave
Lo sa bene chi per lavoro costruisce squadre. Quello che serve non è la fretta o la velocità. Quello che è necessario è trovare il momento giusto e l’incastro perfetto. L’opposizione prova a mettere fretta ma, come la parola stessa dice, l’opposizione non è chiamata a governare. Del resto in politica si sa che se l’avversario ti critica per qualcosa significa che stai facendo la cosa giusta. Seguire ciò che ti dice chi ha il compito di metterti in difficoltà non è mai una cosa intelligente né astuta. Bardi, che si è formato nell’Accademia Militare, tutto ciò lo sa. Sa bene che il tempo di marcia deve dettarlo lui e si prende tutti i tempi necessari. I legulei della politica, avvezzi a cercar cavilli normativi, possono far di conto di qualsiasi presunta violazione dello statuto, la politica è un’altra cosa. Nella nostra storia repubblicana ci sono stati governi nazionali che hanno atteso mesi prima di avere la piena composizione.
BARDI SCEGLIE PITTELLA
Che la maggioranza abbia intenzione di mettere le pedine giuste al posto giusto lo si evince anche dall’elezione di Marcello Pittella alla Presidenza del Consiglio Regionale. La democrazia rappresentativa moderna si fonda sulla separazione dei poteri ed il legislativo è cosa ben diversa dall’esecutivo. L’assemblea è cosa ben diversa dalla Giunta. Presiedere il Consiglio significa presiedere la massima assemblea legislativa. Nessuno avrebbe potuto farlo meglio di Marcello Pittella. Il gladiatore di Lauria ha tutte le carte in regola per ridare la giusta centralità al dibattito politico, per farlo dovrà spogliarsi da ogni velleità personale e incarnare lo spirito dell’assemblea. La Maggioranza, nello sceglierlo e nel votarlo, ha dato un segnale importante che va nel solco del rispetto della separazione dei poteri. Bardi e la sua maggioranza, nel dare indicazione di votarlo hanno ottenuto un duplice risultato: lo hanno legato alla fedeltà al patto di legislatura e gli hanno dato un ruolo “istituzionale” che per funzione impone di astenersi dalla politica. La Presidenza del Consiglio, infatti, è il luogo del “notariato” del dibattito, avulso da posizioni di parte e legato al rispetto della maggioranza democraticamente eletta e rappresentata. La prassi parlamentare vuole che i Presidenti delle due Camere non intervengano in aula, non votino le proposte di Legge e non partecipino al dibattito politico. Senza voler arrivare al formalismo parlamentare siamo certi che Marcello Pittella, legato al rispetto della forma istituzionale, sarà autenticamente avulso dal dibattito politico come leale portatore della volontà della maggioranza consiliare.
LA GIUNTA ALL’ARRIVO
Se tanto ci da tanto, la stessa cosa riguarda la Giunta Regionale. Il quadro d’insieme è stato già definito a Roma. Fratelli d’Italia esprimerà due assessori, Lega, Forza Italia e Italia Viva uno a testa. Sostanzialmente già definiti i nominativi, scelti sulla base democratica del consenso. Fratelli d’Italia indicherà Cicala e Latronico. La Lega ha già fatto il nome di Pasquale Pepe. Per Forza Italia ci sarà Cupparo. L’unica esterna dovrà essere la “quota rosa” che sarà indicata da Italia Viva, non si conosce ancora il nome e il partito di Renzi attende la definizione delle deleghe per indicare la persona più idonea a ricoprire quel ruolo. Cosa resta da limare? Resta da stabilire chi farà il vicepresidente della Giunta. Fratelli d’Italia lo rivendica per sé, la Lega fa altrettanto. Legato a questo c’è il ballottaggio tra Pepe e Cicala divisi tra vicepresidenza e assessorato all’Agricoltura. Sia il leghista che l’ex Presidente del Consiglio Regionale vogliono la delega all’agricoltura. L’ipotesi alla quale si starebbe lavorando è quella salomonica di dividere l’agricoltura dalla vicepresidenza in modo da far sì che Cicala possa ricoprire l’assessorato in sintonia con il Ministro Lollobrigida e Pepe andare all’Ambiente come Vicepresidente della Giunta, in alternativa esiste la possibilità di attribuire all’Ambiente anche la delega per l’energia, le infrastrutture e soprattutto il petrolio in modo da costruire un assessorato rilevante. Le altre deleghe sono piuttosto definite. Italia Viva prenderà il bilancio e la programmazione, Latronico la Sanità e il Welfare, Cupparo le attività produttive.
NON SOLO NOMI
Per chi confonde la politica con l’album delle figurine il gioco potrebbe fermarsi qui. In realtà Bardi sa bene che non è soltanto il nome dell’assessorato ad essere rilevante ma anche quali deleghe effettive avranno i dipartimenti. Una discussione molto tecnica che rischia di annoiare il lettore ma che la politica ha il dovere di porsi. Non era avvezzo alla politica il Generale. Adesso sa che c’è un tempo per riflettere ed uno per agire e che è meglio tenere un po’ i legulei della politica a fare il censimento delle norme dello Statuto che trovarsi a dover rimaneggiare la Giunta dopo le nomine. Il quadro è chiaro ed è definito. Restano gli ultimi tasselli del mosaico. La perfezione sta nell’inserimento di ciascuno di loro al posto giusto.
Di Massimo Dellapenna