CHI LA “DURIGON”, LA VINCE
Salta il Consiglio sull’autonomia differenziata e nasce la Giunta. Galella va a pesca e Bardi ridimensiona un infuriato Pittella. Pepe vicepresidente si occuperà di opere pubbliche. Capolavoro IV: Mongiello all’ambiente
Alla fine il consiglio regionale nel quale Marcello Pittella avrebbe voluto dimostrare la sua capacità di governare i processi decisionali all’interno della Regione Basilicata non si è tenuto. La discussione sull’autonomia differenziata, con la quale il leone di Lauria voleva mettere in difficoltà la maggioranza e dimostrare la golden share sul Consiglio Regionale è rinviata a data da destinarsi. Mancava il numero legale. La gattina frettolosa ha fatto i gattini ciechi. Se il braccio di ferro tra Bardi e Pittella sara’ una delle chiavi di lettura della legislatura, il primo round è andato al generale. Se l’acqua tranquilla ferma le cascate, Bardi con il suo aplombe ha reso nulla la frenesia attivista di Pittella. Lo scrivevamo qualche giorno fa e lo abbiamo ripetuto ieri: non conta muoversi prima ma è importante farlo nel momento giusto. Bardi, da esperto di strategia, lo sa e lo ha fatto.
LA NUOVA GIUNTA
Intanto la nuova Giunta è nata. Anche su questo punto vale la massima detta prima. Questa volta la consigliamo ai nostri colleghi che, per la fretta di dare notizie anche non fondate, si sono prodigati in previsioni degne del caso dando nomi e facendo pronostici che poi non si sono rivelati neanche lontanamente vicini alla realtà. Quando dicevamo che l’unica certezza era la ripartizione con due assessorati a Fdi nelle persone di Latronico e Cicala, uno alla Lega per Pepe, uno a Forza Italia per Cupparo e una donna per Italia Viva dicevamo semplicemente il reale stato dell’arte. Compito dei giornalisti è raccontare la realtà per quella che è, per l’ennesima volta noi lo abbiamo fatto.
CHI LA DURIGON LA VINCE
Chi piazza il colpo a sorpresa è Pasquale Pepe. Il Segretario Regionale della Lega è riuscito a confermare la vicepresidenza della Giunta al suo partito malgrado il risultato non certo eccellente delle ultime elezioni regionali. Abilissimi a trattare sia Durigon che lo stesso Pepe che hanno messo sul tavolo la rivendicazione dell’assessorato all’agricoltura per mettere in difficoltà Fratelli d’italia e costringere il primo partito italiano a dover scegliere tra il dipartimento che fa capo a Lollobrigida e il vicariato di Bardi. Alla fine FDI ha preferito tenere a sé la filiera del dicastero lasciando la vicepresidenza. Per Pepe assessorato pesantissimo che unisce infrastrutture, reti idriche, trasporti e protezione civile. Sostanzialmente le chiavi delle opere pubbliche della Regione sono in mano al sindaco leghista. Le reti idriche, in particolare, sono strategiche per il dialogo con la neonata Acqua del Sud Spa ed è un settore nel quale il sindaco di Tolve può fare benissimo avendo nel suo staff persone molto competenti in materia.
L’AMBIENTE A ITALIA VIVA, L’IRA DI PITTELLA
Altri vincitori della trattativa sono Mario Polese e Luca Braia. I leader di Italia Viva prendono per il loro partito la delega ad ambiente ed energia, attribuendola a Laura Mongiello. «È amica mia da sempre e, soprattutto, è una professionista di levatura nazionale. Per noi le donne sono una risorsa». Con queste parole Polese ha commentato la nomina dell’assessore. La scelta di dare a Italia Viva la guida del dipartimento Ambiente ed Energia ha causato l’ira funesta del pelide Pittella il quale, appresa la notizia, si è presentato alla riunione di maggioranza dicendo che quella delega la voleva lui e che l’avrebbe preferita alla Presidenza del Consiglio. «I miei voti sono stati determinanti per vincere» avrebbe gridato Pittella, costringendo qualcuno a ricordargli che la sua lista ha preso poche centinaia di voti più di quella fatta da Polese e Braia. Qualcuno avrebbe sentito addirittura sibilla una esponente di Fratelli d’Italia: «L’avevo detto che era meglio non dargli la presidenza del Consiglio».
FORZA ITALIA E FDI
Tutto come previsto per gli altri partiti della coalizione. FDI prende l’agricoltura per Cicala e la Sanità per Latronico che aggiunge anche la gestione del PNRR. Forza Italia piazza Cupparo alle attività produttive. Su questa delega l’unica nota stonata. Già di per sé appare inopportuno dare una delega politica alla gestione degli appalti, precisamente la delega alla “stazione appaltante”, ma poi darla a Cupparo che come ricordiamo si dimise per una indagine per la quale vi è richiesta di rinvio a giudizio proprio per la gestione, appare in qualche modo sfidare i santi. E comunque, da garantisti quali siamo, la questione non è nemmeno tan- to legata alla persona che ha la delega. Come abbiamo più volte detto da queste colonne, la questione delle gare di appalto deve essere questione solo degli uffici. La politica deve da- re l’indirizzo, le cose da fare, ma poi legare non devono essere a fare della politica. Infine, da registrare l’ennesimo infantilismo di Galella. L’ex assessore oggi sarebbe subentrato in Consiglio. Ha preferito andare a fare una battuta di pesca in Canada, rischiando così di mandare sotto la maggioranza qualora si fosse discusso dell’autonomia differenziata. Qualcuno gli spieghi che la politica non è solo un mittente di bonifici per il suo conto corrente ma un vero lavoro e che il suo compito è presenziare ai consigli perché i contribuenti non gli pagano lo stipendio per andare a pesca. Chissà quando dismettera’ i panni del bambino per diventare grande.
Di Massimo Dellapenna