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190MILA € PER LA TUTELA DELL’ULULONE

Il commissario Tisci: «La missione è preservare la biodiversità»

Il CnR ha approvato la graduatoria “delle proposte progettuali pervenute in risposta al Bando pubblico per la selezione di proposte progettuali, finalizzate al monito- raggio, preservazione, valorizzazione e ripristino della biodi- versità in aree protette, da finanziare nell’ambito del pro- gramma di ricerca del Centro nazionale Della Biodiversità “national Biodiversity Future Center (nBFC)”, a valere sulle risorse del piano nazionale Ripresa e Resilienza (pnRR)”. Il parco nazionale appennino Lucano-Val d’agri-Lagonegrese aveva candidato un progetto per “azioni di conservazione per la tutela dell’ululone appenninico e del suo habitat” che è stato riconosciuto valido dall’importante istituto di Ricerca ed è stato finanziato per € 190.000,00. «Sono molto soddisfatto per questo finanzia- mento – ha dichiarato il Commissario Straordinario del par- co nazionale dell’appennino Lucano Antonio Tisci – perché dimostra la grande capacità di lavoro, di innovazione e di ricerca che gli uffici del parco stanno compiendo. L’ululone appenninico è un piccolo anfibio presente nel territorio del parco ma il cui numero ha subito una drastica riduzione ne- gli ultimi anni secondo alcune ricerche anche per effetto dal- la progressiva scomparsa delle attività agro-silvo-pastorali tradizionali che ha causato l’inesorabile abbandono di fontanili e abbeveratoi nei quali l’ululone prolifer. L’attività di conservazione dell’ululone appenninico deve andare di pari passo con la conservazione del suo habitat – ha proseguito tisci – e, quindi, anche con il recupero delle attività agricole e pastorali tradizionali che sono uno strumento antico ma mai superato di salvaguardia degli eco- sistemi. proprio il legame tra la presenza dell’ululone e le attività agricole dimostra chiaramente che la difesa della biodiversità passa inesorabilmente attraverso la presenza e l’attività umana. La missione dei parchi nazionali è proprio quella di preservare la biodiversità e l’ecosistema. Un’attività – ha concluso tisci – che non può che armonizzarsi con la presenza umana anche perché nel corso dei millenni è stata proprio il lavoro dell’uomo a garantire le condizioni migliori per la crescita delle specie naturali».

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