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QUI CI VUOLE UN BEL LIBRO

TACCO&SPILLO

Non staremo a farla lunga sull’importanza dei libri che in ogni esistenza, anche minima, dovrebbero avere e nemmeno a sfasciarci la testa perché l’iconografia della nuova giunta, pur con le dovute eccezioni, non pare particolarmente incline alle belle lettere nonostante qui ci sia l’impronta forte d’un genio universale come Orazio, ma leggere è davvero una divina follia che può cambiare le cose, aumentare il campo d’opportunità, far crescere passioni e sfide di merito e così dovrebbe essere perfino per una Regione che ha in sé e nella sua storia un patrimonio incredibile d’idee, d’opere e di cultura e che vale come una formidabile possibilità per far sviluppo e magari risarcire per quella fatalità geografica in cui è stato tristemente intrappolato il nostro povero Mezzogiorno. Ora se pensiamo che proprio dalle parti di Melfi Federico II emanò il Liber Augustalis e che invece secondo l’ISTAT la Basilicata assieme ad Abruzzo, Molise e Calabria ha la quota più alta di Comuni senza neanche una biblioteca ci fa capire che c’è ancora molto da fare anche per non acchiappare figuracce culturali su scala nazionale. Scrive don Giuseppe De Luca:“Quando si legge un libro nulla finisce, ma tutto inizia…”

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