TAGLI AGLI ENTI LOCALI, TORTORELLI (UIL): «LA GIUNTA BARDI SI DEVE OPPORRE»
La riduzione di risorse finanziarie quest’anno è di 250 milioni di euro, di cui 8,5 milioni a Comuni e Province della Basilicata
«Il taglio previsto di risorse finanziarie per gli enti locali, quest’anno di 250 milioni, di cui 8,5 milioni a Comuni e Province della nostra regione, ci preoccupa fortemente per le conseguenze dirette sui servizi ai cittadini. Non vorremmo sia la “prova generale” della legge sull’Autonomia Differenziata e dell’effetto della legge che si scarica sulle autonomie locali costrette, secondo il principio che chi già ha può permettersi qualche taglio e chi non ha soldi sufficienti nemmeno a garantire servizi minimi ad arrangiarsi da solo». Così il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli esprimendo condivisione all’allarme lanciato da Ali Basilicata, l’associazione delle autonomie locali con presidente Salvatore Adduce e raccogliendo l’appello alla mobilitazione. «Eravamo stati facili profeti, all’indomani dell’approvazione della Legge di Bilancio per l’anno in corso, a dire che, dopo oltre 10 anni di stabilità finanziaria per gli Enti locali, con i tagli previsti avrebbero messo le mani in tasca alle persone. Infatti – ha precisato – all’orizzonte si profilano tagli e aumenti di tasse e tariffe locali che mineranno ancor di più il potere di acquisto di salari e pensioni. La cosa più grave è che il Mef vuole ripartire questo taglio colpendo i Comuni in misura direttamente proporzionale ai finanziamenti Pnrr che hanno ricevuto per gli investimenti. Col risultato che i tagli saranno più pesanti per chi avrà costruito più asili nido, avrà aperto più case-famiglia, avrà acquistato più autobus elettrici o avrà realizzato più parchi pubblici: tutti investimenti che naturalmente, per poter funzionare, richiederanno ai Comuni maggiore spesa corrente, per esempio, per le manutenzioni e per l’assunzione degli educatori da impiegare negli asili nido. Si ingenerano così effetti paradossali con Comuni di minori dimensioni demografiche chiamati a contribuire, in proporzione, più di Comuni con maggiori dimensioni. In proposito è a dir poco singolare la tesi del Governo: se tagliare le risorse per le mense scolastiche, per la manutenzione delle scuole, per il trasporto pubblico locale non significa toccare la spesa sociale, non ci siamo proprio. La Uil chiede al Governo di porre rimedio a questo pasticcio e alla Giunta Bardi di opporsi in ogni sede».