LA LEGGE CALDEROLI INFIAMMA L’ASSISE: PER L’OPPOSIZIONE SOLO ASPETTI NEGATIVI
In consiglio regionale si discute di autonomia differenziata
La legge n. 86 del 26 giugno 2024 riguardante le “Disposizioni per l’attuazione del- l’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’art.116, terzo comma, della Costituzione” oggetto di dibatti- to da parte del Consiglio regionale della Basilicata, riunito, ieri, in seduta straordinaria. I consiglieri Araneo, Tataranno, Polese, Bochicchio, Casino, Vizziello, Verri, Leone, Marrese, Galella, Cifarelli, Fanelli, Morea, Lacorazza e Napoli nei loro interventi hanno motivato le ragioni dei loro sì e dei loro no su una legge, il cui promotore è il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, che va ad introdurre un nuovo modello di rapporto centro-periferia. Una legge, in estrema sintesi, dichiarata utile dal centrodestra e dannosa per il centrosinistra. I consiglieri dell’opposizione hanno provveduto a mettere in luce gli aspetti negativi che il processo dell’autonomia andrebbe a determinare, iniziando dalla considerazione che la sfida non sarebbe colta alla stessa maniera perché le Regioni non partono dallo stesso livello di servizi e non hanno pari possibilità economiche. Araneo (M5S) ha definito «Il campo da gioco impari. Questa è eutanasia per la Basilicata non sfida e i grandi temi della coesione e della solidarietà del Paese andrebbero abbandonati. Per non parlare della totale marginalizzazione del Parlamento e di intese direttamente tra capo del Consiglio dei Ministri e Presidenti delle Regioni”. Non sono mancati dall’esponente pentastellata i riferimenti al fenomeno dello spopolamento, all’Università degli studi della Basilicata “abbandonata». «Ma le critiche al cosiddetto regionalismo asimmetrico- ha esordito il consigliere Cifarelli (PD) – sono arrivate anche a livello locale da Confindustria Basilicata che ha scritto a tutti i parlamentari definendo ‘la legge non compatibile con le condizioni di contesto’ e dalla Conferenza episcopale di Basilicata». L’invito di Cifarelli ai consiglieri di maggioranza è stato quello di «tenere le orecchie per terra come usavano fare gli indiani per sentire gli umori dei lucani, lucani che noi rappresentiamo e di ridare importanza ad un tema che si chiama democrazia e partecipazione». Dai consiglieri di maggioranza riferimenti al percorso iniziato tempi addietro che ha portato l’autonomia differenziata a diventare legge. Il consigliere Tataranno (Lega) ha affermato: «L’attuazione dell’autonomia differenziata è una sfida e se attuata bene conviene alle Regioni, allo Stato e ai cittadini. È un’opportunità offerta a tutti con l’obiettivo di un regionalismo a geografia variabile. Questo Consiglio regionale dovrebbe preoccuparsi di capire quali materie hanno un reale vantaggio per i lucani e richiederle subito». Dalla consigliera Verri (M5S) l’invito a riflettere su un tema, quale quello del- l’autonomia differenziata, che «spaventa i cittadini». A parere di Polese (OL) «Occorre fare una valutazione sul meccanismo del- l’autonomia che è un argomento di grande complessità e riflettere bene su come la si metterà in atto. Per affrontare questa partita nel migliore dei modi servirà un lavoro politico impegnativo e grande spirito di collaborazione, consapevoli del fatto che già la nostra Costituzione, nei suoi principi generali, e in particolare nell’articolo 5, richiama la possibilità di un’autonomia per gli Enti locali. Sicuramente sarà necessario confrontarci con le azioni che possiamo esperire con Bar- di come garante del nostro territorio e costruire una posizione della Basilicata. Se si pensa di condurre una battaglia in solitaria la perdiamo. Sarebbe auspicabile pensare, invece, ad una strategia meridionale». «Stiamo discutendo di una legge che per me va contrastata senza se e senza ma, per un motivo semplice, perché c’è di mezzo la vita dei cittadini». A parlare è il consigliere Vizziello (BCC) per il quale siamo in presenza di «Una legge che potrebbe tradursi in una iattura per gli abitanti del Mezzogiorno d’Italia». «Con questa legge- ha esordito Marrese (BD) -si compromette il lavoro di uomini e donne che hanno speso la loro vita per unire l’Italia». Per Fanelli (Lega) l’argomento è oggetto di «strumentalizzazioni soprattutto sui social. Vanno dette alcune verità ai cittadini. La narrazione deve essere reale. Questa legge vuole dare attuazione all’articolo 116 della Costituzione e non come si vuol far passare, uno strumento normativo voluto da Calderoli e, quindi dalla Lega, che spacca il Paese. Occorre ricordare a tutti il percorso che ci ha portati fin qui. Le fondamenta dell’autonomia differenziata vengono inserite nella Costituzione, con la modifica al titolo V, approvata dal Governo di centrosinistra. Credo che questa sarà una riforma che potrà ammodernare il Paese e dare nuove opportunità. E penso che la nostra Regione abbia enormi capacità e una classe dirigente competente che utilizzerà al meglio le risorse per assicurare un futuro a questa terra». Il capogruppo del PD Lacorazza, dopo aver ripercorso la genesi della legge, si è soffermato sul tema del- la essenzialità dei servizi che a suo parere non si può confinare in un acronimo, i Lep. «Questa è una legge – ha sottolineato – ad invarianza di spesa, aspetto decisamente non marginale e altro punto da attenzionare è il procedimento che confina il Parlamento in una posizione marginale. Credo che tutti noi dobbiamo fare uno sforzo per osservare la legge e chiedo anche a voi uno sforzo per uscire da uno schema di parte che vede prima la linea politica e poi gli interessi dei lucani”. “Capisco che potreste non essere d’accordo sul quesito referendario, però accettate una sfida – ha detto rivolgendosi alla maggioranza – facciamo decidere alla Corte, votando all’unanimità l’impugnativa». Per il capogruppo di FDI Napoli la politica deve avere il coraggio delle scelte. «Lasciamo stare gli altri organi, io credo che questa Aula abbia il dovere sacrosanto di garantire le proprie prerogative. Vorrei ricordare a tutti la vera priorità: i bisogni dei cittadini lucani. Se però si vuol far passare questa riforma come una riforma che mette a repentaglio l’unità del Paese, non mi trovate d’accordo. Unità e sistema delle autonomie non sono in competizione». Prima del dibattito il presidente del Consiglio regionale, Marcello Pittella, ha dato lettura di una comunicazione del consigliere Chiorazzo riguardante la richiesta di rinvio della votazione sulla mozione alla prossima seduta consiliare per consentirgli la partecipazione. Richiesta accolta con favore dall’Aula.