CAPRARELLA OTTIENE I DOMICILIARI A MELFI
Il tribunale di Firenze ha accolto la richiesta presentata dall’avvocato Falci. Le sue condizioni di salute sono incompatibili con il regime carcerario
Il Tribunale di Sorveglianza di Firenze, Presidente Giuditta Merli, a latere dott.ssa Ilaria Cornetti (relatore), hanno accolto la richiesta della difesa di Caprarella Emilio, avv. Giovanni Falci del Foro di Salerno e hanno concesso al condannato di poter continuare l’espiazione della pena in regime di detenzione domiciliare presso la sua abitazione di Melfi. Si è conclusa così una vera e propria battaglia ini- ziata a febbraio di quest’anno dall’avv. Falci con l’ausilio del medico lega- le, dott. Panfilo Maiurano anch’egli di Salerno. In precedenza altre analoghe istanze erano state tutte respinte dal Tribunale di Firenze, competente per- ché il Caprarella stava espiando la condanna a nove anni di reclusione nella casa circondariale di Livorno. La condanna era intervenuta perché ritenuto appartenente al clan Delli Gatti-Di Muro e quindi per violazione dell’art. 416 bis c.p., reato cd ostativo ai benefici penitenziari. In realtà nel corso della detenzione iniziata il 21 aprile 2021 al Caprarella veniva diagnosticato un tu- more al polmone per il quale era sottoposto a intervento chirurgico e, quindi, ritenuto guarito, gli veniva rigettata la richiesta di detenzione domiciliare. A gennaio c.a. però i controlli di routine evidenzia- vano una recidiva del tumore e quindi l’avv. Falci presentava l’istanza supportata dal parere medico legale del dott. Maiurano che si esprimeva in termini di incompatibilità delle condizioni di salute con il regime carcerario. La battaglia vera e propria aveva inizio il 25 maggio udienza che veniva rinviata in attesa di aggiorna- menti dalla casa circondariale di Genova nella quale, nel frattempo il con- dannato era stato trasferito per poter ricevere cure adeguate. Il 4 luglio giunte le informazioni del sanitario di Genova, il Procuratore Generale chiedeva il rigetto dell’istanza motivando sulla perdurante pericolosità del condannato gravato da procedimenti in corso per reati aggravati dalla agevolazione del clan mafio- so, notizie apprese da una nota della Questura di Potenza. Il Presidente a questo punto, anche sulle osservazioni critiche della difesa che ha smontato il teorema della Questura di Potenza e ha prodotto i due annullamenti della Cassazione per la misura di prevenzione del Caprarella non ritenuto dai giudici di legittimità attualmente (nel 2022) pericoloso, ha rinviato al 18 luglio per acquisire il parere della DDA di Potenza sulla pericolosità del condannato. Nelle more con altra me- moria difensiva ricca di al- legati che contrastavano le deduzioni della Procura Distrettuale Antimafia, l’avv. Falci forniva la pro- va della non pericolosità del detenuto che, tra l’altro, ha serbato un comportamento esemplare nel corso della detenzione sofferta. Il Procuratore Generale della Corte di Appello di Firenze nella udienza di ieri ha cambiato e ribaltato il parere esprimendolo positivo per quanto acquisito dalla difesa che lo ha fatto disattendere il parere della Procura di Potenza. Il Tribunale ha deciso co- sì per il ritorno a casa di Caprarella che ha raggiunto con i propri familiari Melfi anche per essere curato presso il centro oncologico di Rionero in Vulture, vera eccellenza nazionale in materia.