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CARCERE, A POTENZA SOVRAFFOLAMENTO DEL 192%

Il segretario generale del Spp Di Giacomo: «Questa estate caldissima negli istituti penitenziari sembra non finire mai. Serve una svolta»

Il carcere di Potenza registra un sovraffollamento del 192,3%, tra i primi otto istituti per sovraffollamento, ed è quello che ha il record negativo di suicidio di detenuto con più anni d’età (81). Così commentando i dati del Rapporto presentato oggi dall’Associazione Antigone, Aldo Di Giacomo, segretario generale del S.PP., che ha tenuto una manifestazione di protesta davanti Palazzo Chigi a Roma e ha scritto alla Premier Meloni per un suo intervento diretto ed urgente, ricevendo numerosi messaggi di solidarietà da parlamentari e politici di opposizione e maggioranza. «Questa estate “caldissima” negli istituti penitenziari non sembra finire mai e ogni giorno – aggiunge – riserva un nuovo grave fatto che si aggiunge alla lunga catena di fughe (ultima dall’Istituto Minorile di Roma), rivolte, aggressioni, violenze (2000 agenti in cura dai sanitari dall’inizio dell’anno). Gli agenti sono sfiniti. Non ce la fanno più e, come abbiamo scritto alla Premier Meloni, si sentono abbandonati perché il carcere è un inferno». «Ci sentiamo abbandonati al nostro destino di servitori dello Stato che, purtroppo, da troppo tempo ha ammainato bandiera bianca – continua – Non abbiamo più alcuna speranza. Anzi temiamo fortemente che tra rivolte, aggressioni e tentativi di fuga, in uno scenario apocalittico, tra il personale penitenziario ci possa scappare il morto. Da mesi avevamo lanciato l’allarme ed è avvenuto tutto quanto avevamo previsto». «Non c’è bisogno della ‘palla di cristallo’ per prevedere che la situazione, già di grande emergenza e del tutto inedita per gravità rispetto a sempre, è destinata a diventare ancora più pesante in questa ‘caldissima’ estate – prosegue – È evidente che il recente decreto carcere approvato dal consiglio dei ministri si è risolto in un fallimento perché non contiene nessuna delle misure straordinarie che abbiamo richiesto. È altrettanto evidente che la gestione del ministro Nordio e del sottosegretario Delmastro ha troppe lacune e che ha contribuito ad accrescere il clima di forte tensione che si vive negli istituti». «A nome di tutti i colleghi che quotidianamente nello svolgimento del proprio dovere rischiano la propria incolumità e delle loro famiglie che vivono grandi apprensioni, le chiedo un autorevole intervento – sottolinea Di Giacomo – Abbiamo bisogno di un segnale immediato e chiaro che lo Stato è con noi e non con criminali e malavitosi che comandano dalle carceri e che continuano a sfidarci. È ora di ripristinare la piena legalità e di tutelare non solo gli agenti ma tutti i cittadini sotto la minaccia di chi sta in carcere. Non c’è più tempo da perdere». «In questa situazione non ci resta che la mobilitazione e la protesta come ho già fatto nei giorni scorsi davanti al ministero e come ho fatto davanti la presidenza del consiglio dei ministri, chiamando tutti i colleghi a far sentire la propria voce – conclude Di Giacomo, segretario del sindacato della polizia penitenziaria – Ripetiamo: non siamo pronti a fronteggiare l’estate e siamo stanchi di pagare il prezzo più alto con il rischio di incolumità personale di responsabilità che non ci appartengono. Lo Stato invece continua a disinteressarsi di tutto. Un esempio su tanti: il sottosegretario Del Mastro, che ha delega per le carceri, come un “disco rotto, ripete che sono in programma 2000 nuove assunzioni e dotazioni al personale per difendersi, ma non dice una sola parola su tutto il resto. Verifico con soddisfazione che le proteste e le mobilitazioni del S.PP., unico sindacato di polizia penitenziaria che non si limita ai comunicati, stanno ottenendo attenzione oltre che nei media, tra l’opinione pubblica e la politica. Non c’è più tempo da perdere. Serve una svolta».

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