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GESTIONE RIFIUTI A MATERA: TRA INERZIA DELL’AMMINISTRAZIONE E COSTO DELLA TARI

L’intervento di Abiusi (ambiente e legalità) sulla questione che infuoca il dibattito

Da quando si è insediata questa inutile amministrazione, ormai 4 anni, con esclusione del periodo in cui la carica assessorile al ramo fu affidata a Lucia Summa poi c’è stato il vuoto assoluto con gli altri due che si sono succeduti: Digilio ed Amenta. Sarebbe opportuno che questa amministrazione andasse a casa nella speranza che a subentrare sia una più efficiente. Se la cosa riguardasse solo la gestione dei rifiuti potrebbe essere ancora tollerabile ma parliamo di: mobilità , qualità dei lavori pubblici, bandi di gara per l’affidamento delle opere pubbliche completate, collaudate e lasciate a marcire. Facciamo il punto sulla gestione dei rifiuti e la Tari che è stata discussa in Consiglio Comunale il 20 Luglio scorso. L’amministrazione Bennardi ha ereditato la gara per la gestione associata dell’appalto del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani. Fu una gara sofferta che ha portato ad una raccolta porta a porta cosiddetta spinta. Con risorse ministeriali messe a disposizione dell’amministrazione precedente è stata acquistata l’impiantistica. La gara venne aggiudicata al “CNS Consorzio Nazionale Servizi Società Cooperativa” che in una tempestosa notte chiese di affidare il servizio, solo per Matera, alla consociata Cosp Tecno Service Società Cooperativa mentre i rimanenti comuni del sub-ambito 1 sarebbero rimasti a cura di Progettambiente, la scelta fu saggia. Con il nuovo tipo di raccolta dei rifiuti la percentuale di differenziata passò dal 17,50% al 70/75% così come avviene con la raccolta porta a porta spinta; attestarsi su percentuali maggiori è possibile ma è più complesso, possiamo dire che tutto quanto è accaduto ed accade in materia di gestione dei rifiuti è a trazione Cosp. Il Comune è completamente assente. L’allora assessore Summa si dedicò ad ottenere le rimanenti autorizzazioni per realizzare il secondo CCRCentro Comunale di Raccolta Rifiuti- da ubicare a Matera Nord. Il Consiglio Comunale approvò l’intervento nella primavera del 2021; le risorse necessarie erano disponibili sin dal 2017 poi non è accaduto più nulla. Nello stesso periodo la medesima assessora si fece carico di acquistare n. 3 isole ecologiche fisse idonee per la raccolta di rifiuti urbani (PET – HDPE-piccoli RAEE – pile esauste) che oggi sono buttate in un magazzino insieme a quello che resta del progetto bike-sharing mentre le 6 Eco-Station che avrebbero dovuto implementare il servizio e che furono prenotati con i fondi del PNRR sono finiti in un buco nero forse a fare compagnia ai trenini a batteria che il sindaco Bennardi ha acquistato con il Direttore Generale delle FAL. Veniamo al fatto più scandaloso. il sindaco già in maniera informale nell’Ottobre del 2022 era stato portato a conoscenza che la festa era finita e che i lavori presso la piattaforma integrata di trattamento RU “La Martella” erano pressocchè ultimati, poi nel Luglio 2023 egli venne portato ufficialmente a conoscenza che il 27 giugno 2023 era stata approvata la chiusura definitiva della procedura di infrazione UE; i lavori previsti dall’appalto curati da Invitalia erano giunti a conclusione e per il Dicembre 2023 avvenne l’ultimazione dei lavori relativi al capping del I e II settore. L’unico settore di discarica rimasto operativo sarebbe stato il V settore, per una volumetria residua autorizzata pari a circa 43.500 mc, al netto degli abbanchi di rifiuto provenienti dai settori III e IV che sono stati interessati dall’attività di bonifica. Il mandato di Invitalia si è esaurito con il collaudo delle opere e la riconsegna delle aree all’Amministrazione comunale di Matera che è avvenuta il 21 Maggio 2024. Il Comune si sarebbe dovuto attivare per una gestione economicamente sostenibile a cominciare già da quanto prescritto nella A.I.A. concessa nel 2019. Non è accaduto nulla! Anche lo sterile dibattito scaturito nel consiglio comunale appositamente convocato il 29 Gennaio 2024 non ha portato a nulla. Tutto Tace! È da evidenziare che anche nell’aggiornamento del PEF -Piano Economico Finanziario-2022/ 2025 non viene fatta alcuna menzione alla gestione della piattaforma che affidata a mani incapaci si avvia al declino e non solo non produrrà ristoro alle casse comunali ma richiederà certamente costi manutentivi aggravati dallo stato di abbandono. Abbiamo fatto riferimento al PEF 2022/ 2025 aggiornato, in esso è previsto un incremento del 6% per l’anno in corso e dell”8% per i 2 successivi a carico dei cittadini. Nessun impegno assunto in campagna elettorale è stato mantenuto. La Tariffa puntuale che i 5 Stelle si erano dati come obbiettivo è rimasta una semplice affermazione eppure sarebbe stata possibile realizzarla perchè i mastelli dati in dotazione ai cittadini sono microcippati, sarebbe stato sufficiente organizzare il servizio! Da una recente indagine che la Uil ha curato è emerso che il costo finale per una utenza domestica composta da una famiglia di 4 membri che alloggiano in un appartamento di 80 mq ed ha un reddito ISEE di 25 mila euro è passato a Matera da 318,86 euro nel 2018 a 400,49 euro nel 2023 mentre a Potenza da 154,47 euro nel 2018 a 261,50 euro nel 2023. Come è possibile? Eppure il costo finale indicato nel PEF dei due Comuni è sostanzialmente identico. Perchè una differenza così notevole a carico delle famiglie materane? Alla famiglia materana i rifiuti costano il 53% in più rispetto ad una identica famiglia di Potenza. Come è possibile? Semplice la famiglia materana paga anche i rifiuti prodotti da bar, ristoranti ed alberghi ed infatti il costo della Tari che è a carico delle Utenze Domestiche è calcolato per il 55%, il resto, il 45% è a carico delle attività imprenditoriali; a Potenza il rapporto è più che capovolto perchè il 37% è a carico delle Utenze Domestiche ed il 63% resta a carico delle attività imprenditoriali. I moderni Robin Hood hanno capovolto il rapporto perequativo! Sembra emerso dal dibattito scaturito in consiglio che si voglia utilizzare una parte della tassa di soggiorno per coprire parzialmente i costi di gestione dei rifiuti, è una buona cosa ma il ristoro dovrà essere indirizzato a favore delle famiglie tenuto altresì conto che la varianza nella produzione della quantità totale dei R.S.U cittadini è da addebitare al circuito turistico.

Di Pio Abiusi

Componente associazione “Ambiente e legalità”

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