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PD: LECTIO MAGISTRALIS DI MARGIOTTA E DE FILIPPO

La Direzione Regionale discute dell’analisi del voto. Rinviata la votazione sulla relazione del segretario regionale. Lacorazza assente. La vittoria di Potenza legata al carisma di Telesca. Malgrado il momento difficile per la sconfitta in Regione si può invertire la rotta

La direzione del Partito Democratico analizza il risultato politico, la sconfitta in Regione, la vittoria nel capoluogo Potenza, il dialogo con i centristi e le potenzialità politiche verso il futuro. Non è la solita seduta di psicolanalisi collettiva. Questa volta il bicchiere è mezzo pieno. Per la prima volta dopo anni il centrosinistra ha sentito il sapore della vittoria in un luogo politicamente importante. La sconfitta in Regione brucia ancora per come è maturata ma la vittoria a Potenza lenisce le ferite e dona speranza per il futuro. Nella sua relazione introduttiva il segretario regionale Lettieri illustra l’esigenza di voltare pagina rispetto alle fratture passate e delinea un percorso di pacificazione sul territorio e nelle classi dirigenti. A tenere banco, però, più che la relazione del segretario regionale, a tenere banco sono due grandi padri nobili del centrosinistra lucano Vito De Filippo e Salvatore Margiotta.

MARGIOTTA CHIEDE DI RINVIARE IL VOTO

Pochi ricorderanno che prima delle elezioni regionali, nella riunione della direzione in cui la forzatura sull’indicazione di Chiroazzo come candidato Presidente delineava la road map del centrosinistra lucano verso la sconfitta, Salvatore Margiotta chiese prudenzialmente un rinvio del voto sul punto ed un più proficuo dibattito. Il consiglio quella volta non fu ascoltato. In questa occasione l’ex sottosegretario ha reiterato lo stesso invito a Lettieri, chiedendo di rinviare la votazione sulla relazione finale per poter avviare un dibattito interno serio. È un’analisi profonda sulle ragioni della sconfitta alle regionali quella che fa Salvatore Margiotta «abbiamo perso perché abbiamo scelto Marrese troppo tardi, perché ci siamo attardati ed abbiamo evitato il dialogo con i centristi», così come analiticamente critica è la valutazione su alcune scelte del segretario regionale. «In una situazione come quella di Avigliano non si da il simbolo a nessuno, abbiamo finto di non vedere le varie dimissioni che ci sono state dalla segreteria regionale, abbiamo pensato di poter andare avanti anche perdendo pezzi come se niente fosse» dice Margiotta e rivolge un invito a Lettieri a recuperare il dibattito interno, a non sottovalutare il malessere che c’è e ad avviare una seria discussione con la base. Cita Titanic di De Andrè Margiotta e dice che si può scegliere se prendere atto delle difficoltà che ci sono, provare a sintonizzar- si con la società o dire che «c’è solo un po’ di nebbia che annuncia il sole, andiamo avanti signor comandante».

DE FILIPPO E LE RAGIONI DELLA VITTORIA DI POTENZA

Altissimo anche il livello dell’intervento di Vito De Filippo che ha spiegato che esistono grandi opportunità per il Partito Democratico in Basilicata malgrado le difficoltà che nascono dalla sconfitta delle elezioni regionali e delle fratture con i moderati. Secondo l’ex governatore «il PD ha avuto un grande risultato alle elezioni europee, ha vinto molte elezioni amministrative in Italia e in Europa il centrosinistra sta frenando l’avanzata delle destre». Un modello che può essere replicato anche in Basilicata e può produrre risultati anche alle nostre latitudini se il Partito Democratico insiste sui grandi temi come la sanità e la battaglia contro l’autonomia differenziata. La vittoria a Potenza, secondo De Filippo, è il frutto di una grande leadership carismatica come quella di Vincenzo Telesca e del lavoro di chi ha creduto in lui dal primo momento superando le solite liturgie della politica che rallentano la decisione. È un riconoscimento totale al carisma di Vincenzo Telesca quello che compie De Filippo e una narrazione perfetta di come nel caso di Potenza, il PD sia riuscito a sintonizzarsi con le esigenze, i bisogni e le attese della città riuscendo a strappare il capoluogo alla destra che in Basilicata non perdeva ormai da anni.

LACORAZZA PREFERISCE FACEBOOK

Il capogruppo Piero Lacorazza ha preferito non esserci alla riunione della direzione regionale e ha affidato il suo commento a facebook. Un modo piuttosto bizzarro di esercitare il ruolo di Consigliere Regionale e anche un modo alquanto singolare di concepire la politica se, assente al dibattito, si lamenta con il segretario regionale a mezzo social di non aver concordato con lui la data. Evidentemente il Consigliere Regionale Lacorazza aveva cose più importanti da fare altrove, per la nostra cultura della politica e dei Partiti non riu- sciamo ad immaginare cosa possa esserci di più importante di una riunione strategica regionale per un consigliere regionale. Viviamo in tempi strani in cui il tempo per scrivere un post su facebook si trova, il tempo per partecipare ad una assemblea per discutere no ma, contemporaneamente, si ha la pretesa che tutto il mondo ruoti intorno alle proprie esigenze. Il Re Sole aveva atteggiamenti più modesti.

PASSA LA LINEA LETTIERI MA LA DISCUSSIONE SI RINVIA

Durante la discussione complessiva non ci sono state critiche alla linea politica spiegata dal segretario regionale Lettieri per cui può ritenersi condivisa dalla classe dirigente dl Partito la sua relazione. Una votazione, però, non c’è stata. A differenza di quanto accaduto nella direzione regionale che frettolosamente indicò a maggioranza Chiorazzo come candidato Presidente, questa volta il segretario regionale e l’assemblea ascoltano i saggi suggerimenti di Margiotta. Non sappiamo cosa ne pensi Lacorazza ma, evidentemente, anche lui non ritiene troppo decisiva la sua opinione.

Di Massimo Dellapenna

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